Giovedì 25 Aprile 2024

Porto di Manfredonia, più controlli, più regole… più telecamere

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La Green Wave (Onda Verde) a Manfredonia probabilmente è nata oltre che dai discorsi di Greta Thumberg dalle azioni periodiche di un gruppo di sognatori, di amanti del proprio territorio, i Green Dream, volontari instancabili che alle denunce sui social hanno preferito la mobilitazione contribuendo alla raccolta dei rifiuti depositati o meglio barbaramente abbandonati in città, spesso proprio a ridosso del mare. I luoghi preferiti dagli incivili sono infatti spesso quelli di cui andiamo maggiormente fieri, quelli che identificano la nostra città: le spiagge e il porto. Forse proprio grazie alle documentazioni dei Green Dream sul loco per i cittadini e le cittadine di Manfredonia è stato possibile comprendere le condizioni in cui imperversava il nostro Porto, da sempre identificato dai poeti come metafora di sicurezza e approdo. Dalle immagini e dall’esperienza diretta dei ragazzi però ci si è accorti che così non è a Manfredonia. Il Porto spesso da luogo di quiete e ristoro era divenuto terreno di degrado attuato in alcuni casi dagli stessi pescherecci, ma anche da numerosi cittadini incuranti del Bene pubblico. Come non dimenticare inoltre le azioni vandaliche compiute ai danni delle inferriate realizzate su alcune aree portuali. Nel quadro appena delineato un respiro di sollievo ci sovviene dalla decisione dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, ente che da poco più di un anno gestisce il porto di Manfredonia, presieduta dal Prof. Avv. Ugo Patroni Griffi, di installare un nuovo sistema di tele-controllo e video sorveglianza  chiamato Guardian XTEN, brevettato dalla società 037&Smitt di Bergamo. L’impianto è composto da una torre di sorveglianza, un palo telescopico sulla cui sommità sono montati dispositivi di vigilanza ed una cabina che contiene almeno parzialmente il segmento inferiore del palo telescopico e dispositivi elettrici ed elettronici di alimentazione e controllo. 16 sono le telecamere, dislocate nel porto commerciale nei punti ritenuti sensibili.  Negli uffici dell’autorità di sistema è stato installato un monitor in alta definizione presso il quale arrivano le immagini in tempo reale di tutte le telecamere che potranno essere visionate da personale qualificato, nonché manovrarle attraverso zoom in alta definizione. Una delle caratteristiche fondamentali è data dall’economicità, poiché non vi è una sala operativa con personale che visiona quotidianamente le immagini. Ci si augura che le telecamere possano rappresentare un deterrente nel compimento di illeciti per far in modo di tutelare l’ambiente.  Il progetto è stato presentato alla stampa lo scorso 26 Giugno dal Dottor Piero Bianco, Direttore di esercizio di Bari e Manfredonia dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale. Il sistema può essere utilizzato da una pluralità di soggetti istituzionali (Capitaneria di Porto, Polizia, Guardia di Finanza). E’ stata ideata una nuova regolamentazione dell’accesso veicolare nella dotazione di impianti e infrastrutture ZTL a scopo deterrente e sanzionatorio, in modo da fornire ai soggetti preposti all’attività di polizia giudiziaria validi strumenti per individuare e perseguire i responsabili di reati. Il costo dell’impianto è di € 166 mila oltre l’iva per un impegno di spesa complessivo di € 202.520,00. L’auspicio è che l’installazione delle telecamere sia un monito per i più incivili e un modo per permettere al nostro porto di divenire luogo capace di ospitare, come già accaduto, le più importanti navi da crociera e yacht di lusso, ma in una prospettiva nuova, in una dimensione maggiormente più attenta nei confronti del nostro porto in modo tale da divenire per i turisti un bigliettino da visita positivo e favorevole. Affinché questo avvenga è necessario che istituzioni e cittadinanza cooperino per un fine comune: la salvaguardia dell’ambiente e dei beni demaniali.

di Angela la Torre

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