Mercoledì 24 Aprile 2024

L’eliminazione della Cosap, un boomerang pericoloso per l’equilibrio dei conti comunali

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La sentenza del TAR che ha annullato la delibera con cui la Giunta Riccardi aveva disposto l’aumento del 300% della Cosap, porta una nuova e pericolosa emergenza. La delibera sull’aumento Cosap, ancorchè indiscutibile ed impopolare, prima ancora che nulla in quanto emessa da organo non competente, la Giunta comunale invece del Consiglio, costituiva una delle poste attive su cui era strutturato il piano di riequilibrio pluriennale adottato dalla precedente amministrazione, insieme a quella relativa all’alienazione di alcuni immobili di proprietà della stessa, tra cui una Scuola che la Corte dei Conti sta verificando se può rientrare tra i beni alienabili o meno. Se viene a mancare questa tassa, il piano di riequilibrio attualmente all’esame degli Organi centrali e dall’esito tutt’altro che scontato, potrebbe saltare, dal momento che riesce molto difficile compensare la mancanza di un’entrata fondamentale come quella “assicurata” dalla Cosap con altre poste alternative. E nel frattempo qualcuno sta cavalcando l’onda favorevole, pensando già alle prossime elezioni, senza considerare che, ironia della sorte, quella ordinanza del TAR potrebbe risolversi in una “vittoria di Pirro”, dal momento che, se salta il piano di riequilibrio, il dissesto del Comune è consequenziale, così come l’aumento di tutte le imposte, tributi o canoni concessori, Cosap compresa. Unica differenza è che a soffrire sarà  la collettività intera e non solo i destinatari della “super tassa”.
Raffaele di Sabato

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