Venerdì 19 Aprile 2024

La Puglia è la regione d’Italia dove torno più volentieri: è unica al mondo

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Su un vecchio articolo de “La Repubblica” si legge:
Parli con Vittorio Sgarbi e sembra invece di stare a chiacchierare con un promoter della Puglia. Si ha la netta impressione che il critico d’ arte conosca questa regione meglio di chi la abita, visto che inesausto ne elogia le bellezze citando, con estrema dovizia di particolari, luoghi, monumenti e città. Non si contano gli interventi nei quali il critico ferrarese ha espresso il proprio legame con la nostra regione: «è una terra unica, il palcoscenico di un rapporto tra il bianco e l’azzurro, a dir poco straordinaria. La verità è che la Puglia è la regione italiana nella quale vengo più volentieri. Vi sono legato per ragioni di piacere del vivere, perché il segreto della Puglia è nella sua natura, nella bellezza della luce e nell’ invidiabile stato di conservazione dei siti storici, molti dei quali fanno ancora parte di dell’Italia nascosta lontana dai flussi di massa». Caratteristiche che, a sentire Sgarbi, fanno di questa regione un unicum senza uguali contro cui nemmeno la Campania avrebbe argomenti per competere. «È il miracolo della povertà che ha reso possibile questa ineccepibile integrità monumentale. Eppure proprio leggendo l’ immagine della Puglia in questo senso ci si ritrova a non poter dire altrimenti né della Calabria né della Campania». Ad affascinare la curiosità di Sgarbi, in effetti, è la concentrazione di un bianco rimasto intatto, oggi come ieri, in una sterminata quantità di centri storici, che il critico d’ arte elenca senza una battuta d’arresto, non mancando di citare Alberobello, il centro storico di Bitonto, Monopoli, Martina Franca, Lucera, le basiliche di Siponto , Troia, Cisternino, Conversano e Ostuni e, letteralmente, un’ infinità di altre città piccole e grandi che contrappuntano il paesaggio pugliese. «Locorotondo è senza ombra di dubbio uno dei posti più belli del mondo, minacciato da chi voleva costruirci una bretella tutt’intorno, Trani: «è entrata nel mito per la sua bellezza quasi insolente». O soprattutto Alberobello: «Ammirevole per la tutela della sua integrità perché fortunatamente difesa negli anni Sessanta, quando nel resto d’ Italia si andavano compiendo devastazioni. La percezione che abbiamo di noi stessi può fare la differenza. Ecco perché succede che se una città si percepisce come paesone si muoverà per piccoli passi, mentre se si percepisce come “capitale” storica si muoverà per grandi passi. L’ autenticità e l’integrità della luce dei lunghi di Puglia, sembra essere lì come al primo giorno della creazione, anche in una grande città, come Bari, una città bellissima che ho sempre guardato con ammirazione per luoghi luminosi come il palazzo dell’acquedotto. È la città in cui ha operato Cambellotti. Una città dalla doppia anima, quella medievale dei vicoli e delle basiliche del borgo antico e quella ordinata, ampia e novecentesca del murattiano con i suoi palazzi eleganti. Pur essendo sostanzialmente medievale ha avuto un forte sviluppo tra ‘800 e ‘900. Una città aperta, che lascia il senso di un grande respiro della vita e che mi auguro venga conservata nel lustro della sua magnificenza, lontana dagli obrobri come Punta Perotti»
Insomma, una Puglia che avrebbe tutte le carte in regola per candidarsi tra le regine d’ Italia: «Può rappresentare un modello dello di sviluppo che interessi un target alto di turismo. Ma sta già accadendo: pian piano la Puglia sta diventando una terra eminente». È quanto riportato in un vecchio articolo della testata “La Repubblica”.
In una vecchia intervista televisiva rilasciata ad AntennaSud il critico ferrarese definiva la Puglia “la più bella regione d’Italia”. Una delle tante occasioni nelle quali il noto critico d’arte ha elencato una serie di pregevoli località dal Gargano al Salento.

 

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Dalla Puglia · News

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