Giovedì 25 Aprile 2024

La stampa 3D per combattere il coronavirus: le valvole realizzate da Orto Urbano

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In questo periodo storico di massima emergenza sanitaria e sociale si stanno utilizzando tutti gli strumenti e le tecnologie a disposizione per cercare di combattere quel mostro invisibile che sta cambiando radicalmente le nostre vite. Un esempio concreto è dato dal makerspace di Manfredonia Orto Urbano, una bellissima realtà della quale la nostra testata ha già parlato tempo fa. Qualche giorno fa gli artigiani digitali di Orto Urbano si sono messi in contatto con Isinnova, un FabLab di Brescia, per offrire il loro supporto nella realizzazione di valvole d’emergenza per respiratori, tramite stampa 3D. A tal proposito, è necessario fare un piccolo excursus per spiegare la nascita di questo progetto: Isinnova nei giorni scorsi è stata contattata dal Dott. Renato Favero, un ex primario dell’Ospedale di Gardone Valtrompia. Costui ha condiviso con il FabLab bresciano un’idea per far fronte alla penuria di maschere C-PAP ospedaliere per terapia sub-intensiva. Questa idea consiste nella costruzione di una maschera respiratoria d’emergenza, riadattando una maschera da snorkeling prodotta e distribuita dalla nota azienda Decathlon. La maschera è stata smontata, studiata ed è stato poi disegnato il nuovo componente, chiamato “valvola Charlotte”. Questa valvola è stata prontamente realizzata con la stampa 3D. Il prototipo è stato testato presso l’Ospedale di Chiari, posizionandolo sul corpo del respiratore, e si è dimostrato correttamente funzionante. A questo punto, Isinnova ha deciso di condividere liberamente il file con tutti i FabLab d’Italia, per la realizzazione del raccordo in stampa 3D. Ed è qui, dunque, che entra in campo Orto Urbano: hanno offerto non solo una mano a loro, ma anche a tutti gli ospedali in Italia, nel caso in cui ce ne fosse bisogno. Il FabLab di Manfredonia, insieme al altri makers del territorio, ha infatti già donato valvole agli ospedali pugliesi che ne hanno fatto richiesta. Ha dichiarato Anna Egidio di Orto Urbano: “Siamo diventati tutti una grande famiglia è questo è davvero bellissimo. Questa storia è una grande testimonianza di come la collaborazione tra competenze (medica, ingegneristica, tecnologica), la condivisione sui social e le nuove tecnologie di fabbricazione digitale possano aiutare a migliorare la vita delle persone. Basti pensare che nel giro di pochissimi giorni è stato creato un oggetto che ha rappresentato la soluzione al problema e ciò è stato possibile grazie alla stampa 3D. Davvero le nuove tecnologie sono dalla nostra parte. Insieme ce la faremo”.

Giuliana Scaramuzzi

 

 

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