Alle ore 11 di un’assolata domenica mattina Piazza Giovanni XXIII è stata delimitata per permettere a una rete compatta e coesa di lavoratori e lavoratrici del mondo dell’arte e dello sport, nello specifico il mondo della danza, di poter protestare pacificamente, a distanza di sicurezza, con i dispositivi di protezione individuali, con le nuove decisioni del DPCM che entrerà in vigore a partire da domani che vede la chiusura dei centri sportivi. Ciò che le insegnanti e gli insegnanti richiedono è una revisione della decisione, in quanto riferiscono come le famiglie si sentano molto più sicure a mandare i propri bambini, le proprie bambine, i propri ragazzi e ragazze presso luoghi dove più di tutti vengono rispettate le regole di distanziamento e igiene, cosa che non sempre è possibile garantire all’aperto nei luoghi di aggregazione.
Inoltre non in tutte le palestre del territorio italiano ci si reca ricorrendo ai mezzi pubblici.
Le famiglie sono molto più serene che a maggio poiché ogni principio di sicurezza, come dimostrano i controlli delle forze dell’ordine, risultano rispettati.
In bocca al lupo sia a chi di questa professione vive che ai ragazzi e alle ragazze che custodiscono un sogno, che mediante il movimento del corpo danno voce ai loro più reconditi stati d’animo, ancora più compromessi in questi ultimi mesi.
Angela la Torre