Giovedì 28 Marzo 2024

“Quale sanità per Manfredonia”: la quarta parte del programma elettorale di Manfredonia Nuova

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Dopo anni di decurtazioni a carico del SSN, con il pretesto della razionalizzazione delle risorse (DM 70/2015), solo oggi ci rendiamo conto come sia impoverita la nostra garanzia di salute. Il coronavirus ci ha ricordato che la salute è un bene fondamentale della società, non fonte di scambio o guadagno, come la mentalità aziendalistica degli ultimi anni ci ha voluto far credere, fagocitando la sua vera essenza, garantita in maniera universale, equa e libera, frutto di passioni e lotte dei nostri avi. La conseguenza della razionalizzazione del bene salute è stato il depauperamento, in termini d’organico e di servizi, di molti presidi ospedalieri e l’inefficace adeguamento dei servizi territoriali a tutela della nostra salute.

La presenza, a pochi chilometri dalla nostra città, di una grande realtà ospedaliera, come la “Casa Sollievo della Sofferenza”, ha rappresento per Manfredonia un punto di riferimento costante, viste le carenze del nostro presidio ospedaliero, ma è stato anche un grosso limite al suo sviluppo. Ma il vero limite è stato rappresentato da una gestione politica della Sanità territoriale, tesa a favorire il clientelismo, interessi di parte ed assistenzialismo, a discapito del merito e di una seria progettualità.

Il nuovo Patto della Salute, sottoscritto recentemente dal Ministro della Sanità, consente grossi cambiamenti nella medicina del territorio, consentendo una reale integrazione tra i servizi di assistenza primaria e secondaria, al fine di abbattere le liste di attesa. Ma bisogna agire presto. Il nostro ospedale non può rimanere un limbo assistenziale, dopo aver rappresentato per decenni un qualificato punto di riferimento. Per tornare ad esserlo esso va adeguatamente potenziato, superando la sua attuale collocazione tra le strutture Ospedaliere di base. Le Strutture Operative Complesse e Semplici esistenti devono essere messe in condizione di operare al massimo delle loro potenzialità. Va completata la dotazione organica, per superare di fatto il continuo stato emergenziale. È necessario rendere operative nuove strutture, sia semplici che complesse, attivare servizi di Day Service e Day Surgery con letti di degenza funzionali alle esigenze del territorio. Il Presidio Ospedaliero di Manfredonia deve, con un’idonea progettualità, assumere le caratteristiche di struttura intermedia, con primari, medici ed infermieri motivati e competenti, al di fuori di ogni logica partitocratica. In definitiva è necessario realizzare compiutamente e realmente l’integrazione socio sanitaria, in cui sia centrale il ruolo dei medici di base. In tal senso è fondamentale la realizzazione di una Conferenza Territoriale sulla Sanità, al fine di rilevarne i bisogni essenziali e definire le modalità concrete di una partecipazione diretta della cittadinanza alle scelte per una migliore qualità di vita.

Si rende indispensabile la creazione di una struttura Semplice di Urologia, con propri posti letto, un punto nascite autonomo, per quanto aggregato ad una struttura ospedaliera di 1° livello. Si avverte la necessità di un potenziamento tecnologico del Poliambulatorio specialistico e della riqualificazione del Centro Territoriale Ambulatoriale di Riabilitazione “A.Cesarano”. Tutto questo deve rappresentare un obiettivo, per la pubblica amministrazione, da perseguire con impegno e lungimiranza, onde ricollocare in una più idonea dimensione il nostro Ospedale e dare una risposta positiva ai bisogni di salute di un territorio dalle grandi potenzialità, ma per anni abbandonato a se stesso.

 

PER UN MIGLIOR UTILIZZO DEL RECOVERY FUND:

  1. Aprire le Reti di prossimità, Casa della Comunità, Assistenza a domicilio, Ospedali di comunità, per dare gambe all’assistenza territoriale, senza lasciare mai nessuno solo e garantire la prevenzione dalle malattie.
  2. Avviare le cure domiciliari, tutte da potenziare, specie per gli over 65. Istituire gli infermieri di famiglia e di comunità. Per fare tutto questo è necessaria una capillare rete sanitaria territoriale con un approccio che assicuri anche un minor rischio di sviluppo, di riacutizzazione e di progressione delle condizioni croniche.
  3. 3. Valorizzare il medico di famiglia, che può meglio determinare la cura e discrimina sull’esigenza di ospedalizzazione, evitando l’affollamento dell’ospedale e la depressione che l’ospedalizzazione determinata.
  4. Screening del tumore al polmone, visto il riscontrato eccesso di tale patologia a Manfredonia, col fine di porre in essere tutte quelle pratiche preventive, precauzionali e curative che, se attuate per tempo, possono ridurre di molto l’incidenza della malattia.
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