Giovedì 18 Aprile 2024

Giornata Nazionale del Parkinson, il dott. Melchionda: “Non abbattersi mai, insieme siamo più forti”

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Il 27 novembre si celebra  la Giornata Nazionale del Parkinson, nata per sensibilizzare la popolazione, diffondere conoscenza e sostenere la ricerca di questa malattia neurodegenerativa che coinvolge quasi 10 milioni di pazienti in tutto il mondo di età superiore ai 50 anni ma, in alcuni casi, anche soggetti di età inferiore ai 20 anni. Anche Foggia fa la sua parte grazie alle iniziative promosse dall’associazione Parkinson Foggia che per  sabato 27 novembre, in piazza Giordano a Foggia, ha attivato uno sportello informativo, la mattina dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e il pomeriggio dalle ore 17.00 alle ore 21.00, mentre in piazza Cavour, la Fontana del Sele, si illuminerà di arancione. Per sabato 4 dicembre dalle ore 9.00 alle ore 12.30, la Struttura Complessa di Medicina Fisica e Riabilitativa del Policlinico Riuniti di Foggia, organizzerà un convegno nella sala Turtur del Policlinico, in collaborazione con l’Associazione Parkinson Foggia, incentrato sul fondamentale ruolo della Riabilitazione nella malattia di Parkinson.

La malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa che si caratterizza per la perdita dei neuroni dopaminergici e che colpisce  prevalentemente il sistema motorio, quindi la mobilità dell’individuo – spiega il Dott. Donato Melchionda,
Dirigente Medico U.O.C. di Neurologia Universitaria, A.O.U “Ospedali Riuniti” di Foggia – ma presenta anche sintomi non motori. I sintomi prevalenti, sono il tremore, la rigidità muscolare, il rallentamento dei movimenti volontari ovvero la bradicinesia”.

Sebbene questa malattia sia stata descritta per la prima volta già nel 1817 dal medico inglese James Parkinson, e benché da allora la ricerca intraprenda grandi sforzi per chiarirne l‘origine, le cause esatte del Parkinson restano sconosciute.

Nell’immaginario collettivo quando si parla di Parkinson si pensa a un anziano tremolante, invece è una patologia che può colpire anche i giovani. “La malattia di Parkinson è una malattia che colpisce con una netta prevalenza le persone di età avanzata dai 60 anni in su, ma ci sono numerosi casi di insorgenze precoci, al di sotto dei 40 anni, addirittura anche intorno ai vent’anni – spiega il dott. Melchionda. “La diagnosi della malattia di Parkinson si basa prevalentemente su criteri clinici, tuttavia, negli ultimi anni, si è affacciato nella pratica clinica, un nuovo esame, la tomoscintigrafia cerebrale che permette di valutare proprio le vie nigrostriatali cerebrali e quindi l’integrità o la lesione delle cellule dopaminergiche. È utile anche l’esecuzione di esami neuroradiologici con una TAC o una risonanza magnetica cerebrale”.

Tra tutte le patologie neurodegenerative la malattia di Parkinson è quella che ha un trattamento terapeutico a disposizione molto ampio.  “Tra i trattamenti che riescono a tenere sotto controllo i sintomi della malattia,  il farmaco più importante è la Levodopa – precisa il dott. Melchionda –  mentre nella fase più avanzata il trattamento piú efficace  è il DBS (Deep Brain Stimulation), la stimolazione cerebrale profonda”.

Oltre alle terapie ci sono tante attività atte a migliorare la qualità della vita delle persone affette dal Parkinson come una partecipazione attiva alla vita sociale, vedere la TV, leggere libri e giornali, fare terapie riabilitative anche autonomamente con esercizi specifici.

In conclusione il dott. Melchionda rivolge un messaggio a tutti i pazienti affetti da questa malattia – “Mi sento di dare un messaggio importante  a tutti i malati, che è quello di non abbattersi mai, di essere sempre positivi perché la malattia di Parkinson è al centro degli studi internazionali che nei prossimi anni sicuramente daranno vita  a nuove risposte terapeutiche. Quindi bisogna essere fiduciosi  nella ricerca e nell’assistenza sanitaria. Inoltre è molto importante che tutti i pazienti facciano rete, non restino isolati e si uniscano in un fronte comune per combattere insieme la malattia. Invito tutti i malati ad iscriversi all’Associazione Parkinson di Foggia, di cui faccio parte, così da potervi stare accanto e   comprendervi sempre di più. Insieme siamo più forti!”.

Stefania Troiano

 

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