Martedì 23 Aprile 2024

‘Manfredonia in Azione’: “Il grido all’ostilità alla mafia, un intervento di ritorno alla legalità in chiave sociale”

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“Se vogliamo combattere la mafia, non dobbiamo trasformarla in un mostro né pensare che sia una piovra o un cancro. Dobbiamo riconoscere che ci rassomiglia”. Questa probabilmente è una delle magistrali lezioni di Giovanni Falcone ancora valida per combattere la mafia. Il magistrato morto nella strage di Capaci del 23 maggio 1992 non conosceva la quarta mafia, oggi la meno raccontata, eppure è la più feroce, la più potente. La mafia garganica è una radice del male che aggredisce sempre più profondamente la qualità della nostra vita. Una rete del malaffare che avvinghia e soffoca tutte le forze del Paese, in grado di permeare l’economia e la vita pubblica delle comunità assoggettate.
Il metodo mafioso cela una concezione della società, una filosofia di vita, un modo di essere che attraversa l’intera cultura locale. Ed è per questo che non c’è più spazio per retaggi di arcaismi mafiosi e culturali ritualizzati dalla criminalità organizzata.
È anzitutto necessario prender coscienza che la mafia riguarda tutti noi. Riguardano tutta la comunità sipontina le ordinanze di custodia cautelare in carcere emesse dal Tribunale di Bari su richiesta della Procura distrettuale antimafia e antiterrorismo. 48 persone indagate e 32 arrestate a vario titolo per associazione mafiosa aggravata dalla disponibilità di armi, stupefacenti, tentato omicidio, porto abusivo e detenzione di armi, intestazioni fittizia, autoriciclaggio, favoreggiamento personale, estorsioni, truffe aggravate, furto aggravato e ricettazione.
Azione non vuole imbastire processi sommari mediatici, rendendo la strada “foro alternativo” che pronuncia sentenze ed affermazioni pericolose per il sentire comune. Azione non dimentica le garanzie della Repubblica parlamentare: agli inquirenti il compito di effettuare gli accertamenti, ai giudici il compito di verificarne la fondatezza.
Ma si schiera contro la mafia e condanna la logica mafiosa incancrenita, in ogni sua forma, nel nostro territorio. La battaglia della legalità si vince a livello di risveglio culturale, indispensabile per far ripartire il paese e cambiare davvero le cose. Ancora una volta Azione sottolinea come l’urgenza più perspicua risieda nella costruzione di un sistema che, partendo dalla puntuale individuazione di cosa sia legalità e rendendo la virtù civica di questa l’ideale a cui tendere, riprenda un particolare orientamento culturale che vede nella lotta contro la criminalità organizzata un passaggio essenziale per garantire i diritti umani e le libertà fondamentali di tutti.
Si rammenta come sia improcrastinabile avviare un’opera di riforma economica e sociale, la “costruzione” di una collettività che faccia della “cultura della responsabilità” il preambolo di un processo che punti ad un futuro libero e refrattario da ogni forma di condizionamento criminale, perseguendo il bene comune come indispensabile fine dell’azione pubblica.
Sia questo un invito a condividere il grido all’ostilità alla mafia, un intervento di ritorno alla legalità in chiave sociale, la speranza di una più radicata e diffusa coscienza civile con un più alto senso di comunità, l’azione individuale per costruire una più forte ed estesa opposizione all’egemonia mafiosa.
Sia questa l’occasione per esprimere il nostro plauso alle Forze dell’ordine, apparato repressivo che combatte incessantemente l’azione violenta e mortifera della criminalità organizzata, svolgendo attività di prevenzione e contrasto dei tentativi di inquinamento del tessuto sociale ed economico-finanziario.
Avv. Sipontina Pia Salvemini – Azione Manfredonia
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Comunicati · News

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