Giovedì 28 Marzo 2024

Torna in aula il Consiglio Comunale di Manfredonia

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Sotto il segno del Natale ma non mancano le bordate polemiche

MARTEDI’ 21 dicembre 2021, alle 16, si insedia il nuovo consiglio comunale di Manfredonia eletto un mese fa nelle consultazioni popolari convocate per ridare alla città un governo ordinario dopo oltre due anni di commissariamento straordinario ordinato dal Governo di Roma a causa dello scioglimento per mafia della amministrazione in carica. Sarà un momento importante. È la restaurazione del massimo consesso cittadino, simbolo di democrazia, principale organo collegiale locale che determina l’indirizzo politico-amministrativo del Comune e ne stabilisce l’attuazione.

COMPITO dei 24 consiglieri che lo compongono, eletti dal popolo in loro rappresentanza, è quello di fare gli interessi del Comune e dei cittadini; hanno pertanto potere di proporre e deliberare su tutto quanto inerente allo svolgimento della vita cittadina. Il Consiglio comunale è organo di governo del Comune insieme alla Giunta e al Sindaco. Predispone il bilancio annuale pluriennale, adotta gli atti di indirizzo generale per singoli settori omogenei per favorire lo sviluppo di sinergie. Atti che impegnano la Giunta, esplicitando in termini qualitativi e quantitativi i risultati da raggiungere, le risorse da impiegare e i tempi necessari.

LA VITA, lo sviluppo o meno civile, economico, culturale, della città dipende essenzialmente dal Consiglio comunale nella sua articolata composizione. L’insediamento avviene all’ombra e gli auspici di una speciale stella, quella del Natale. Una tutela quanto mai opportuna per la nuova amministrazione che dovrà smaltire le tante vicissitudini che ne hanno accompagnato la formazione e dunque dare prova delle sue capacità attuando quanto promesso in campagna elettorale.

UNA BUONA notizia preliminare è arrivata dalla Corte dei conti che ha approvato il Piano di riequilibrio finanziario così come rivisto e corretto dalla Commissione straordinaria e che consente di evitare lo spettro del dissesto finanziario ma non l’esigenza di ripianare il debito esposto dal Piano di riequilibrio. Il sindaco Rotice si è impegnato a «intensificare il controllo trasparente della spesa, della lotta serrata all’evasione fiscale ed ogni altro tipo di illegalità, l’intensificazione del recupero crediti e dunque del pieno ristabilimento del rispetto della legalità».

SU QUESTO versante arrivano però le prime censure su alcune iniziative del sindaco Rotice. A rilevarle sono l’associazione “Manfredonia Nuova” e il movimento “Molo 21”. Sotto accusa la già discussa istituzione del “Garante della disabilità” e la l’istituzione dell’organismo consultivo “Manfredonia lab 2026”: quattro persone attinte dal serbatoio retro-elettorale, che «gratuitamente» dovrebbero collaborare col sindaco e gli uffici comunali nelle rispettive attività istituzionali. Una nomina e una collaborazione “gratuita” che ha suscitato sospetti e perplessità.

«ANCHE questa volta (l’altra è la nomina del garante della disabilità, ndr) ci troviamo dinanzi alla nomina di un organismo che non trova legittimazione in nessuna disposizione di legge (che pur prevede la collaborazione a titolo gratuito, disciplinandone però condizioni e termini) e che non è previsto nello statuto comunale e nel regolamento sull’ordinamento degli uffici e dei servizi» scrive Michela Quitadamo evidenziando come «dalla lettura del decreto sindacale non si rinviene un solo richiamo ad una disposizione di legge». Un evidente non rispetto della legalità che «non può dirsi certamente un buon inizio – viene rilevato – se si pensa di assegnare, ad alcuni, “spazi” nelle istituzioni al solo fine di giustificare la loro presenza il alcune stanze della casa comunale o per ricambiare il sostegno politico ricevuto in campagna elettorale».

IL TEMA della legalità viene severamente richiamato all’ordine da “Manfredonia Nuova”. «Ci rincuorano le rassicurazioni del neo eletto sindaco ing. Gianni Rotice – scrive in una nota la presidente Iolanda D’Errico – circa la sua presa di distanza dalla mafia e la sua volontà di combatterla, anche attraverso la costituzione di parte civile del Comune nel processo che seguirà all’operazione “Omnia nostra”; tuttavia gli chiediamo di indicare se e come intende risolvere, in modo serio il problema del conflitto di interesse relativo alla sua attività imprenditoriale e se intende rivedere i precedenti affidamenti, appalti, concessioni, incarichi, ecc. e soprattutto se intende perseguire la via maestra di contrasto alla mafia attraverso la partecipazione piena e consapevole dei cittadini, sia come singoli, sia come formazioni sociali; organizzata in forma ordinaria di amministrazione e di governo del Comune in tutti i settori ed a tutti i livelli amministrativi».

“MANFREDONIA NUOVA” chiede pertanto la redazione di un nuovo Statuto comunale ove sia contemplato anche un «incremento della partecipazione popolare attraverso l’istituzione di organismi partecipativi che siano di raccordo tra cittadini e amministrazione comunale».

  Michele Apollonio

 

 

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