Martedì 23 Aprile 2024

L’ultima spiaggia della legalità

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Necessario opporre un movimento di coscienza comune

UN FONDO pubblico per il risarcimento dei danni in favore delle vittime di atti delinquenziali tipici della cultura mafiosa». È la proposta avanzata dal movimento cittadino “Molo 21” all’amministrazione comunale dopo gli ultimi attentati incendiari tra cui quello che ha distrutto lo stabilimento balneare “Ultima spiaggia”. Un raid dei “soliti ignoti” che ha destato profonda impressione e clamore espressi con l’unanime esecrazione dai semplici cittadini e dagli esponenti delle varie categorie di imprenditori locali ma anche di altre località anche estere, sedi di turisti che sono approdati a Siponto e si sono fermarti in quel lido balneare. Non sono mancate naturalmente espressioni di solidarietà e vicinanza anche da esponenti delle diverse sigle politiche di orientamento – è stato notato – più di sinistra che di destra. Purtroppo anche i questi casi emergono strumentalizzazioni fuori luogo.

RIMANGONO dannatamente ammonitrici le macerie carbonizzate di un lido balneare della riviera sud sipontina che nei suoi dodici anni di attività ha valorizzato un tratto di spiaggia del golfo garganico, ha messo in evidenza attività imprenditoriali autonome, dato opportunità di lavoro ad una dozzina di persone. Un aspetto positivo di un territorio arretrato paurosamente su tutti i fronti dell’economia e della socialità. Una realtà “scomoda”. I titolari hanno escluso pressioni di qualsiasi tipo. Ma il sentimento prevalente conduce sui sentieri della mafia o giù di lì. Anche le Forze dell’ordine lavoro in quel senso.

I TITOLARI hanno promesso, sollecitati dai tanti estimatori di quel lido, che cercheranno di far rinascere quella realtà così violentemente oltraggiata. Ne fanno una questione di principio ma anche di rispetto di una clientela che si era affezionata a quella spiaggia. L’investimento di risorse necessario non è da poco. E non ci sono supporti cui in questi casi si può far ricorso. Di qui l’idea di “Molo 21” presente in consiglio comunale nei banchi della minoranza. Un suggerimento, occorre rilevare, difficile da realizzare date le condizioni deficitarie della casse comunali. Si stanno tentando altre vie di ordine pratico.

“MOLO 21” pensa «ad un presidio di legalità e di antimafia sociale anche con l’associazione “Libera” già operativa in alcune comunità limitrofe. Non bisogna lasciare soli chi subisce simili intimidazioni e ciò non deve e non può tradursi solo in messaggi di solidarietà e vicinanza» rileva “Molo 21” che ritiene «indispensabile attivarci al fine di avviare e sensibilizzare un momento di riflessione profonda nella nostra comunità, la quale deve necessariamente cambiare rotta al fine di creare anticorpi forti per contrastare una cultura delinquenziale ormai diffusa in città».

UN MOVIMENTO di coscienza che parta dal basso al di là delle parate di occasione e autocelebrative di incontri con personaggi di alta istituzionalità peraltro già avvenuti che pertanto sanno delle situazioni locali. «Occorre allargare – auspica Molo 21- il perimetro della legalità eppertanto è necessario che accanto alle Istituzioni, debba adoperarsi l’intera comunità per supportare e sostenere concretamente coloro che risultino essere vittime di atti delinquenziali. È giunto il momento per la nostra comunità di affrontare il tema della legalità con maggiore attenzione e riflessione, mettendo da parte semplici slogan e schieramenti di parte».

  Michele Apollonio

 

 

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