Martedì 23 Aprile 2024

1 gennaio 2024: a bando le concessioni demaniali?

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Si stima che sulle coste italiane che si estendono per oltre 7.600 Km insistano ben 52.619 concessioni demaniali marittime, delle quali 11.104 sono relative a stabilimenti balneari, 1.231 a campeggi, circoli sportivi e complessi turistici, mentre le restanti sono distribuite su vari utilizzi, da pesca e acquacoltura a diporto e produttivo. Con le note sentenze 17 e 18 del 9 novembre 2021, l’Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato si è definitivamente pronunciata sulle proroghe automatiche e generalizzate delle concessioni demaniali marittime con finalità turistico – ricreative. Il Supremo Consesso ha falcidiato le proroghe dei suddetti titoli concessori, ai quali la legge nazionale n. 145 del 2018 e il decreto legislativo n. 34 del 2020 avevano accordato scadenza al 31 dicembre 2033, acclarandone il marchiano contrasto con il diritto euro unitario. Tuttavia, al fine di salvaguardare la posizione dei concessionari uscenti, l’operatività della declaratoria d’inefficacia è stata differita al 1° gennaio 2024. L’Adunanza plenaria si è preoccupata di chiarire che oltre il 31 dicembre 2023 le concessioni in essere cesseranno di avere efficacia, non mancando di precisare che “eventuali proroghe legislative del termine così individuato (al pari di ogni disciplina comunque diretta a eludere gli obblighi comunitari) dovranno naturalmente considerarsi in contrasto con il diritto dell’Unione e, pertanto, non applicabili ad opera non solo del giudice, ma di qualsiasi organo amministrativo, doverosamente legittimato a considerare, da quel momento, tamquan non esset le concessioni in essere”. Effetto del provvedimento comunitario del 2006 cosiddetta “Direttiva Servizi” o più comunemente nota come “Direttiva Bolkestein”, nata per soddisfare i principi di imparzialità, pubblicità e trasparenza. In Italia la questione è di massimo rilievo in considerazione dell’estensione del patrimonio costiero peninsulare, dell’entità delle concessioni balneari, dei notevoli investimenti e degli importanti avviamenti di cui esse sono oggetto. Un provvedimento che ha lasciato nello sconcerto le tante concessioni demaniali presenti anche nel territorio di Manfredonia. “E’ una sentenza che ci sconcerta” ha dichiarato ai nostri microfoni Patrizia Salice concessionaria dello stabilimento balneare Lido Aurora di Siponto. “Tutte le concessioni andranno a bando e non sappiamo ancora quali saranno le modalità. Il Consiglio di Stato dice che a noi concessionari non spetta nulla, né diritto di prelazione e né risarcimento per le concessioni che abbiamo già rinnovato. E’ una sentenza terribile. E’ stato istituito un tavolo tecnico nazionale per mettere a confronto il Governo con la categoria per cercare una soluzione per salvaguardare i nostri sacrifici ed investimenti. La mia sensazione è che questo provvedimento comunitario non considera che sul demanio ci sono delle aziende che reinvestono i propri utili  e danno da vivere a trentamila famiglie che si sostentano grazie all’economia del turismo balneare”. “L’impressione che se ne trae è che il Consiglio di Stato, nel tentativo di soccorrere il legislatore e di supplire alle sue omissioni, abbia iniettato ulteriori elementi di incertezza sistemica, suscettibili di minare la sicurezza giuridica e la tenuta economica di un fondamentale comparto del nostro Paese” è la dichiarazione dell’Avv. Annarita Armiento Presidente  dell’Unione degli Avvocati di Manfredonia.

Giovanni Gatta

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