Venerdì 19 Aprile 2024

San Lorenzo Maiorano nella storia della Chiesa sipontina

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Parlare della Chiesa sipontina e delle sue origini, è un’impresa alquanto emblematica. Parlare di colui che la riportò al suo antico splendore, diventa ancor più ardua. Lorenzo, divenuto vescovo di Siponto per volere dell’imperatore Zenone, poi eletto dai manfredoniani santo patrono, anche se non fu mai fatto santo dalle Autorità della Chiesa di Roma. Fu chiamato santo perché allora si soleva chiamare Sanctus tutti i vescovi viventi a solo titolo onorifico. La leggenda vuole che Lorenzo detto il Majorano, sia nato a Siponto nel 458 da una modestissima ed onesta famiglia di pescatori. I genitori, non potendolo mandare a scuola lo affidarono alle amorevoli cure di Felice I, diacono sipontino, uomo pio e giusto che lo educò all’amore di Dio ed alla fede cristiana, istruendolo nelle sacre dottrine e nelle scienze. Ordinato sacerdote a soli vent’anni, Lorenzo dedicò la sua esistenza all’apostolato, ai poveri, ai sofferenti, ai vecchi ed ai bambini della città. Nel 491 a soli 33 anni Lorenzo veniva eletto vescovo di Siponto dal clero e dal popolo sipontino, elezione santificata poi, da Papa Gelasio I. Lorenzo governò la Chiesa Sipontina per ben 54 anni. Morì il 7 di febbraio del 545 all’età di 87 anni. In quegli anni egli profuse tutte le sue energie nel consolidare la fede fondando chiese in onore di S. Pietro, accanto alla Basilica di S. Michele Arcangelo in Monte Sant’Angelo, e tre sul Gargano, oltre a Siponto e nel territorio sipontino. Altro grande merito attribuito al Santo Vescovo e Patrono Lorenzo, fu quello di aver ingrandito o forse sostituito nel VI sec. l’Oratorio che Felice I fece costruire in onore della Beata Vergine, dopo averne introdotto il culto, così la piccola chiesa cedette il posto ad una grande basilica che va sotto il titolo di S. Maria Maggiore. Queste le notizie tramandateci da alcuni cronisti dell’epoca, pur se non suffragate da sufficienti e comprovati elementi storici. Numerosi studiosi di storia locale sostengono, infatti, che S. Lorenzo non sia mai esistito, ma nato dalla fantasia del vescovo Leone Garganico. Altri, invece, suppongono addirittura che la sua figura sia stata frutto dell’immaginazione dell’imperatore Zenone. Anche se in tono minore rispetto alla co-patrona S. Maria di Siponto, la memoria del Santo, le cui reliquie si conservano in Cattedrale, è ben salda, ricca, viva e profonda nella tradizione popolare sipontina. Egli, infatti, viene ricordato il 7 febbraio, giorno della sua morte. Secondo M. Cavaglieri e P. Sarnelli, l’istituzione della festa dedicata a S. Lorenzo Maiorano, si fa risalire al 1099, sotto il pontificato di Pasquale II, data in cui sono stati ritrovati i resti mortali del Santo: “giaciuti incognito moltissimi anni” (Sarnelli). Purtroppo, anche quest’anno, a causa dell’emergenza sanitaria ed i rischi di contagio, dopo la S. Messa Stazionale in Cattedrale, presieduta dal’Arcivescovo P. Franco Moscone, la tradizionale processione con la reliquia e la statua di S. Lorenzo Maiorano, non avrà svolgimento.

Matteo di Sabato

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