Mercoledì 24 Aprile 2024

L’uomo che pianta alberi

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Emiliano Della Torre lo fa a proprie spese per amore della natura

IL SUO NOME è Emiliano Della Torre ma è conosciuto come “l’uomo che pianta alberi”. A fine di questa stagione fresca ne avrà messi a dimora circa duecento. Negli spazi cittadini ritagliati da porzioni di spazi pubblici. A cominciare da quelli nelle aiuole degli istituti scolastici. Piante che acquista in proprio dall’Arif, l’Agenzia regionale per le attività irrigue e forestali, che le cede a prezzo scontato proprio in considerazione dell’uso che Emiliano ne fa. Pianta alberi per passione, per amore della natura, per un contributo alla bellezza del paesaggio e alla salubrità dell’aria, un incentivo al rimboschimento di aree spoglie dio verde.

ANCHE se poco più che quarantenne, Emiliano ha accumulato esperienze di vita anche all’estero (a 15 anni era in Messico). Si è laureato in economia dell’ambiente e del territorio nella sezione staccata di Manfredonia dell’Università di Foggia presso cui ha proseguito gli studi per la laurea in Economia e commercio. Ma non si è fermato sugli allori: per sbarcare il lunario ha messo su un accorsato Marcket che ora sponsorizza la sua passione per gli alberi, il “principe” delle piante. Alberi da frutta e da ombra a foglia larga per un maggiore assorbimento del CO2 tra gli obiettivi della missione arborea di Emiliano.

SIN dalla antichità l’albero rappresenta il collegamento fra cielo e terra; simboleggia la vita, la conoscenza del bene e del male. Non a caso la gran parte della superficie della Terra è ricoperta da alberi. Una tendenza purtroppo che si è invertita per scopi speculativi. Preoccupa la forte deforestazione e le conseguenze che ne derivano. Il PNRR ha riservato anche a questo settore vitale per il Globo e i suoi abitanti, una particolare attenzione. Ha stanziato 330 milioni di euro per la tutela del verde urbano ed extraurbano. Una somma ritenuta insufficiente. Entro il 2024 in Italia, secondo gli obiettivi del PNRR, si dovranno piantare almeno 6milioni e seicentomila alberi che dovranno creare 6mila e seicento ettari di foreste urbane: un albero ogni nove cittadini.

DI QUI la corsa a presentare progetti. Ma non, a quanto si riesce a sapere, da Manfredonia il cui territorio mostra segni evidenti di mala gestione anche del verde esistente e di nessuna iniziativa per ripristinare il verde perduto. Caso eclatante sono alcuni viali di Siponto, il lido verde per eccellenza, dove fanno triste e vergognosa mostra di sé i tronchi di pini spietatamente tagliati. Per non parlare della pineta sempre più spoglia di alberi. Ci sono state delle sollecitazioni da parte di alcune forze politiche e associazioni culturali che hanno richiamato il problema, ma fino ad ora è rimasto senza alcuna considerazione. Secondo voci non confermate, l’amministrazione Rotice ha presentato un pacchetto di progetti da finanziare col il PNRR, che riguarderebbero in gran parte iniziative del settore edilizio, uno riguarderebbe un compattatore per la plastica, qualche altro interesserebbe il welfare.

PER IL VERDE niente. Dovremo accontentarci del provvidenziale lodevole fai da te di Emiliano Della Rocca che imperterrito e senza alcun supporto pubblico, prosegue con le sue forze a piantare alberi nelle aree urbane ma anche extraurbane. Un buon esempio carico di significati sociali che vanno ben al di là del benemerito cittadino operoso e pensoso della propria città che ora spera che volenterosi concittadini si prendano cura delle piantine e le facciano crescere.

  Michele Apollonio

 

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