Giovedì 25 Aprile 2024

Stato di agitazione dei pescatori

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I pescatori di Manfredonia hanno proclamato lo stato di agitazione ad oltranza della categoria. «Alla luce di quanto emerso – scrivono in una nota le cooperative armatoriali e armatori singoli di Manfredonia inviata alle varie autorità di competenza – nell’assemblea di tutti i pescatori, proclamano lo stato di agitazione di tutto il personale. Lo stato di agitazione origina – viene spiegato – da una valutazione delle problematiche che attualmente investono il settore, dovute soprattutto all’incessante aumento del prezzo del gasolio che non permette di sostenere l’attività di pesca. In attesa di un confronto con le autorità competenti – conclude la nota – la marineria di Manfredonia dichiara di non intraprendere nessuna attività di pesca».

Una presa di posizione netta e decisa nonostante l’apertura del sottosegretario alle attività agricole alimentari e forestali Francesco Battistoni incontrato nei giorni scorsi a Roma, nei confronti delle richieste presentate dall’Alleanza delle cooperative italiane pesca. La principale delle richieste riguarda il caro gasolio «Per evitare – ha evidenziato la delegazione dell’Alleanza – un nuovo blocco della pesca italiana e l’assenza sui mercati di prodotto ittico nazionale fresco, è fondamentale agire in fretta. Interventi necessari non solo per affrontare un presente difficile ma per scongiurare la chiusura di molte attività» aggiungendo non senza polemica «La pesca ha bisogno di un ricambio generazionale non di serrate definitive».

Le richieste della categoria riguardavano la fiscalità, il welfare e gli indennizzi per battere il caro energia ed evitare un nuovo stop. Nel mentre è rimasto aperto il Tavolo presso il Mipaaf per gli ulteriori approfondimenti dei problemi relativi ai diversi ministeri, è stato concesso il credito di imposta primo trimestre operativo nei prossimi giorni; condivisione emendamento credito di imposta secondo trimestre con sostegno del Mipaaf; sostegno in agrifish del fermo bellico anche per l’Italia da parte del ministro; decreto per 20 milioni per il quale è in arrivo l’ok della Corte dei conti; procedura da rivedere per assegnazione fermo pesca 2021 (erogazione invece che ammissibilità per problemi durc e durf).

Il Ministero alle attività agricole alimentari e forestali si impegnato ad intervenire sul Ministero del lavoro per la cassa integrazione rimasta inutilizzabile nonostante le imprese versino il contributo da febbraio scorso, e sull’Agenzia delle entrate per la proroga delle scadenze fiscali. L’Alleanza inoltre chiede all’Europa più risorse per affrontare l’emergenza e di rendere accessibile a tutti i paesi europei la procedura di fermo volontario per quelle realtà produttive dove i costi di gestione superano i ricavi. E visto che non ci sono solo i rincari energetici a creare difficoltà alle imprese di pesca, la cooperazione chiede interventi straordinari mirati a lenire gli effetti della perdita di redditività causata dai violenti fenomeni di mucillagine e di meduse che hanno ulteriormente aggravato la condizione del settore.

 Michele Apollonio

 

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