Mercoledì 24 Aprile 2024

Quali rimedi per la “nostra” siccità? Le riflessioni di Europa Verdi Manfredonia

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IL BREVE scroscio di pioggia dei giorni scorsi non ha cambiato granché, anzi per niente, la situazione di disagio nelle campagne dovuta alla perniciosa siccità. Men che meno è valsa a dare respiro alle colture agonizzanti. «L’agricoltura è il settore che più di tutti soffre la siccità» ribadisce l’agronomo Alfredo De Luca, portavoce di Europa Verdi Manfredonia che ricorda come «Il Comune di Manfredonia nel 2018 ha avuto un finanziamento di 6.4 milioni di euro e programmato con l’Acquedotto pugliese e il Consorzio di bonifica di Capitanata un intervento per immettere nella rete irrigua, gestita dal Consorzio, i propri reflui. Parliamo di oltre 4 milioni di mc annui. Da allora non se ne è saputo nulla. Non ne hanno parlato né i Commissari straordinari né tanto meno questa Amministrazione comunale che ha però sentito l’esigenza di approvare d’urgenza in consiglio comunale una mozione sulla siccità ma scritta da un consigliere di Mantova che si preoccupava della situazione nella valle del Po. Proprio così: la maggioranza in carica ha pensato al Po e non alle nostre terre, a interessarsi dell’iter progettuale delle opere da realizzare con quel cospicuo finanziamento».

IL PORTAVOCE dei Verdi, De Luca che è stato anche consigliere comunale, evidenzia come «Ho pubblicato prima di quel consiglio comunale, quali interventi sarebbe stato utile da inserire in un ordine del giorno. Nessuno di quelli indicati è stato preso in considerazione e certamente non potevano essere adottati quelli inseriti in quella mozione farsa come approvata dalla maggioranza perché tarati su una realtà profondamente diversa. Mi sarei aspettato una modifica o un ritiro, ma niente: questo è il livello dei consiglieri di maggioranza».

DE LUCA spiega come «il problema della siccità va letto ed interpretato a livello locale con un approccio ecosistemico, ovvero senza ulteriori impatti ambientali, altrimenti – osserva – il rimedio sarebbe peggiore del problema. Fra le iniziative proposte i “contratti di fiume”, strumenti di governance sovracomunali dei bacini fluviali utili per il disinquinamento e la riduzione del rischio idrogeologico (vedi Candelaro); e la sollecitazione alla Regione Puglia per la forestazione delle nostre colline per la rinaturalizzazione dei bacini fluviali. «La siccità nel meridione – osserva – non è un problema estivo: il nostro clima è siccitoso per natura e da decenni si sono messi in atto gli accorgimenti tecnici necessari per conviverci. I nostri invasi sono sufficienti a garantire l’acqua potabile ed irrigua per le aziende agricole perché questo inverno abbiamo avuto piogge sufficienti a riempire gli invasi di acque da utilizzare per le colture irrigue. I danni ci sono per le colture non irrigue come il grano duro o il fieno che si alimentano delle piogge primaverili. Occorre pertanto ragionare sui fenomeni meteo che avvengono nel semestre piovoso. Per la nostra provincia può essere utile solo collegare l’invaso di Capacciotti con quello di Occhito per utilizzare al meglio la quantità d’acqua accumulata che già ad aprile supera il livello massimo della Marana Capacciotti».

Michele Apollonio

 

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