Giovedì 28 Marzo 2024

Altro incendio all’Oasi Lago Salso

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NUOVO incendio presso l’Oasi Lago salso, il comprensorio naturalistico a monte della riviera sud di Siponto, a pochi chilometri da Manfredonia. Le fiamme sono divampate nel cuore della notte il che fa supporre che l’incendio sia stato appiccato deliberatamente. Sono andati in fumo oltre cento ettari di un’area interna al perimetro dell’Oasi coinvolgendo tra l’altro anche la zona riservata al progetto di riproduzione del Gobbo rugginoso, una anatra tuffatrice che si voleva introdurre nell’Oasi, il progetto però non è andato a buon fine vanificando le sostanziali risorse investite. Per avere ragione delle fiamme è stato necessario l’intervento dei Vigili del fuoco che hanno dovuto lavorare fino a giorno inoltrato.

È QUESTO l’ultimo incendio in ordine di tempo di una serie che ha interessato quell’area di grande pregio ambientale con ammiccamenti turistici. Nel giugno scorso si sviluppò un incendio che ha provocato seri danni al comprensorio. Si ricorda anche l’incendio del settembre del 1017. Eventi rovinosi che si aggiungono ai tanti e variegati vulnus che hanno ridotto quella che avrebbe dovuto essere una eccellenza nel contesto naturalistico e turistico di Manfredonia ma che invece è andata gradatamente svilendosi fino a patire un deleterio abbandono con perdita di ogni possibilità occupazionale.

IL COMUNE di Manfredonia non è riuscito negli anni, dopo la estromissione della società emiliana “Daunia Risi” che aveva trasformato quel comprensorio metà laguna e metà terreno agricolo, esaltando le sue peculiarità economiche ricavando sostanziali utili di cui beneficiava lo stesso Comune, e assicurando lavoro a sessanta dipendenti. Tutte le soluzioni di gestione tentate sono naufragate malamente. Non migliori risultati ha dato il passaggio nell’ambito dell’Ente Parco nazionale del Gargano. Una inclusione in qualche modo forzata. Il Comune di Manfredonia fu infatti costretto a cedere gran parte dell’Oasi per compensare le aree pedegarganiche destinate a finalità naturalistiche utilizzate per completare l’area industriale di Coppa del Vento.

L’INTERVENTO dell’Ente Parco del Gargano ha innescato una serie di controversie giudiziarie tra le quali quella intentata dalla Commissione straordinaria al Comune di Manfredonia che ha sancito il rientro di quel comprensorio nella piena disponibilità del Comune. Un’Oasi peraltro attrezzata di opportune strutture (come un piccolo albergo, un centro visite) per le quali la Regione ha investito sostanziali risorse, per l’accoglienza di visitatori e appassionati naturalisti.

NON è dato sapere se e quali provvedimenti e iniziative hanno pensato i referenti istituzionali responsabili, Comune e Ente Parco del Gargano, per togliere da un deplorevole abbandono quel pregevole patrimonio naturalistico e organizzarlo per renderlo fruibile così come è nella sua natura. E prima che altri incendi lo cancellino definitivamente riducendolo ad una landa deserta.

  Michele Apollonio

 

 

 

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