Giovedì 18 Aprile 2024

Pino Guerra musicista talentuoso dimenticato

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È PIU’ FACILE dimenticare che ricordare? Se pensiamo a Pino Guerra si direbbe di si. 189 composizioni catalogate (tantissime altre non firmate), 31 dischi tra 78 e 45 giri, numerosi Ep ed Lp delle più note case discografiche del tempo, non sono valsi per sollecitare la sensibilità dei sipontini di dare evidenza ad uno dei suoi figli che più hanno dato lustro alla città, alle sue tradizioni culturali, reso valore all’impegno umano, al talento artistico, di annoveralo tra i giusti della città. Sono ormai circa 40 anni dalla sua scomparsa avvenuta a Manfredonia dove era tornato dopo una vita vissuta nei maggiori centri italiani ed esteri dove è stato tra i grandi protagonisti creatori e divulgatori di musica. Sarebbe bello oltre che doveroso cogliere questa opportunità per rendergli omaggio e ricordarlo ai concittadini, in specie ai giovani, dedicandogli una via della città che ha sempre portato nel cuore e cantata sulle corde della sua chitarra.

PINO GUERRA è stato molto di più di un chitarrista: è stato un cultore della musica, interprete geniale dei ritmi più in voga. Non solo virtuoso delle sei corde: al Conservatorio di Foggia studia il contrabasso e il mandolino. Consegue il diploma anche al Conservatorio musicale “Santa Cecilia” di Roma. Pino Guerra è un maestro non solo di musica ma anche di vita. Tra i suoi discepoli è annoverato pure un tale Elio Cesari divenuto poi Tony Renis. Suona nelle orchestre più prestigiose: Carlo Vitale, Carlo Zeme, Gianni Ferrio, Alberto Semprini, Cinico Angelini, Lelio Luttazzi, Gorni Kramer, Enzo Ceragioli, Enrico Simonetti. Il Gota della musica leggera. Pino Guerra è richiestissimo. La sua versatilità era proverbiale. Era definito il “Turnista” perché chiamato all’ultimo momento a far parte di una formazione musicale per una esecuzione o una registrazione, senza alcuna prova si inseriva perfettamente nel contesto orchestrale. Professionista affermato si è battuto assieme ai chitarristi Angelo Gilardino, Ruggiero Ciesa e altri, per la costituzione dell’Associane chitarristica italiana “Aschit” e l’istituzione del diploma di chitarra nei conservatori di musica italiani.

SUONAVA E COMPONEVA. I suoi interessi musicali spaziavano dai ritmi di bajon, cha-cha-cha, mambo (Il suo brano “Negrita” è stato eseguito ed inciso dall’orchestra di Perez Prado), ai concerti con il complesso fondato con i fratelli Peppino e Leonardo Principe di Monte Sant’Angelo; pubblica una raccolta di 5 Ritmi per le Edizioni Farfisa Shadows Guitar per chitarra elettrica; compone musica per bambini (la sua canzone “Non raccontar frottole” ha vinto il VI Festival della canzone per bambini di Lugano). Pino Guerra è tanto famoso che una casa di produzione di chitarre elettriche lo ingaggia per far pubblicità allo strumento. Voglioso di una vita meno movimentata, accetta di far parte stabilmente nell’orchestra della Radiotelevisione Svizzera Italiana dove si dedica in prevalenza alla musica popolare. Memorabile il concerto il sol maggiore per due mandolini, archi e basso continuo di Antonio Vivaldi eseguito con “I solisti della Svizzera italiana” al Palazzo dei congressi di Lugano. Nel 1980 pubblica per l’editore “Elle Di Ci Leumann” una raccolta di canti liturgici “Cantate Dio”. Il suo canto del cigno. L’anno dopo torna a Manfredonia per finire tra la sua gente quanto iniziato sessantacinque anni prima.

  Michele Apollonio

 

 

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