Giovedì 25 Aprile 2024

SULLA STESSA BARCA, perché nessuno si senta solo

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Le nostre comunità assistono sempre più frequentemente a fenomeni di devianza minorile e situazioni a rischio di esclusione sociale, soprattutto nelle zone periferiche, così come a fenomeni di bullismo e di cyber bullismo. Dinamiche che trovano terreno fertile in un substrato nel quale la discriminazione è un fenomeno latente e mai emerso nella sua completezza. Il dato immigratorio tende a crescere e troppo spesso assistiamo inermi a tragedie causate dalle povertà di popoli che subiscono regimi dittatoriali. Le opportunità di lavoro offerte dal nostro territorio sono piuttosto esigue: è alto il livello di disoccupazione che sembra in apparente contraddizione con il fenomeno migratorio esistente. Il punto è che gli immigrati, in questo quadro, si vanno a collocare in quei settori del mercato del lavoro scartati dagli autoctoni, causando una scarsa integrazione sociale dell’immigrato nella comunità e un salario minimo spesso insufficiente per poter avvicinare soprattutto i giovani ad una vita sana e dignitosa. In questo contesto, l’uso dello sport e del linguaggio sportivo sono la chiave di volta per l’elaborazione di percorsi di integrazione a vari livelli. La società sportiva Gargano Sailing Club, lo scorso 9 gennaio, presso la sede della Uisp di Manfredonia ha presentato il progetto “SULLA STESSA BARCA”. Attraverso l’attività sportiva, i cantieri delle idee, i seminari e le campagne di comunicazione, lo sport diventa protagonista di unione e veicolo di messaggi di dialogo, di accoglienza, di commistione delle differenze che diventano patrimonio comune e valore condiviso. E i valori condivisi, come è noto, si moltiplicano. L’importante convenzione stipulata tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per lo Sport ed il Gargano Sailing Club, avrà la finalità di sviluppare un progetto volto al contrasto delle discriminazioni e alla promozione della parità di trattamento, implementando efficaci azioni di sensibilizzazione per sostenere, attraverso lo sport, l’inclusione sociale soprattutto dei minori (ma anche delle donne e dei disabili), coinvolgendo nel processo l’intera comunità con una partecipazione attiva, responsabile e solidale.

di Danilo Telera

Articolo presente in:
News · Sport

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