Venerdì 29 Marzo 2024

Seduta monotematica consiglio comunale, l’ordine del giorno deliberato

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All’unanimità dei presenti, nella seduta monotematica ed urgente di ieri pomeriggio, il Consiglio comunale di Manfredonia ha deliberato il seguente Ordine del Giorno (sottoscritto da tutti i Capigruppo) rispetto al tema dei progetti di insediamento industriale nell’area ZES – ex Enichem.
Premesso
– che questo Comune non ha avuto alcun ruolo né diretta conoscenza della proposta progettuale presentata dalla società “SEASIF Holding LTD” nell’area industriale ex ENICHEM, in territorio di Monte Sant’Angelo;
– che il Sindaco, con note del 18 e 26 gennaio 2023 inviate a detta società ed ai soggetti istituzionali coinvolti nelle decisioni da assumere, ha ribadito la necessità dell’amministrazione, in rappresentanza di tutta la comunità, di elaborare un percorso partecipativo per affrontare i temi delle prospettive dell’investimento proposto dalla stessa società negli incontri del 29 dicembre 2022 e del 17 gennaio 2023, ai quali ha partecipato, soprattutto in considerazione della scarsità delle informazioni e della assoluta genericità dei progetti illustrati nei citati incontri;
– che nelle scorse settimane è circolata informalmente una Relazione Tecnica della Terminal Geochem s.r.l., società partecipata dalla SEASIF Holding LTD, datata 18 gennaio 2023, a riguardo della proposta citata, senza ulteriori chiarimenti, come invece richiesti dall’amministrazione comunale con le note sopra citate;
– che dalla lettura del detto documento e da altre informazioni si è potuto apprendere che la SEASIF Holding LTD intende realizzare nell’area industriale ex Enichem una centrale termoelettrica della potenza di 400 MGW; riattivare i serbatoi in c.a. della capacità complessiva di 55.000 mc per il deposito e la vendita di gasolio per autotrazione; realizzare un impianto per la pre-lavorazione di bentonite e di minerali polimetallici, per il quale intende rimettere in funzione i nastri trasportatori; un impianto di produzione di biocarburanti;
– che, destano viva preoccupazione le circostanze che la SEASIF stia già acquistando da ENI Refining & Marketing (già ENI Rewind) le aree sulle quali insediare tali attività e che abbia già avuto in concessione dall’Autorità di Sistema del Mar Adriatico Meridionale due banchine del porto industriale, oltre ad aver avuto il possesso temporaneo dei nastri trasportatori dall’ASI per elaborare una proposta tecnico-economica di riattivazione e di gestione degli stessi;
– che, nel mentre la SEASIF procede speditamente nell’acquisizione di aree e infrastrutture tali da consentirle di poter svolgere anche un ruolo rilevante di terminalista del porto industriale, le informazioni tecnico-economiche sui singoli investimenti sono ancora molto scarse e sicuramente insufficienti per esprimere compiutamente un giudizio sui singoli interventi ed uno complessivo sull’intero progetto di investimento;
– che, anche per via della mancanza di tali informazioni, è più che giustificata la preoccupazione in città per il possibile insediamento di attività industriali che potrebbero costituire potenziali rischi di inquinamento o di pericolo non tollerabili in considerazione dell’estrema vicinanza dell’abitato a detta area industriale;
– che, in particolare, le proposte di realizzazione di una centrale elettrica della potenza di 400 MGW e di riutilizzo dei serbatoi della capacità complessiva di 55.000 mc ad uso deposito e vendita di carburante per autotrazione appaiono in contrasto con la volontà dichiarata da ogni forza politica presente in consiglio di sviluppare investimenti sul territorio che siano duraturi e sostenibili, sia in termini economico-finanziari sia ambientali;
– che l’area industriale in questione, per via dell’alto tasso di inquinamento del suolo e del sottosuolo prodotto dal dismesso petrolchimico Enichem, è ancora identificato come “SIN Manfredonia” ed è quindi inserito nell’elenco dei siti di interesse nazionale più inquinati d’Italia, le cui attività di bonifica sono ancora in corso e lo saranno ancora per diversi anni;
– che l’area industriale, per volontà dell’amministrazione di Monte Sant’Angelo, a seguito di una modifica in deroga al regolamento dell’ASI (che escludeva in quell’area qualsiasi impianto di trattamento dei rifiuti), è oggetto di localizzazione di un impianto di smaltimento di rifiuti finanziato dalla Regione Puglia;
– che nel frattempo altri operatori del settore rifiuti hanno acquistato aree, edifici e capannoni di ex aziende nel frattempo fallite per svolgere attività di cui al momento non si hanno ancora notizie;
– che gran parte di dette aree, d’intesa tra i Comuni di Manfredonia e di Monte Sant’Angelo, sono state inserite nel perimetro delle ZES (Zone Economiche Speciali), per le quali la specifica normativa, insieme ai vari vantaggi localizzativi, garantisce agli imprenditori che intendano investire (realizzando nuovi insediamenti o sviluppando quelli esistenti) procedure semplificate e termini ridotti per ogni tipo di autorizzazioni, la cui decisione è affidata al Commissario Straordinario del Governo della ZES Adriatica Interregionale Puglia-Molise;
considerato
– che la destinazione industriale di tali aree e le prerogative del Comune di Monte Sant’Angelo e degli enti preposti alla gestione delle stesse e delle relative infrastrutture (ASI e Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Meridionale), non possono ignorare la volontà e i diritti della comunità sipontina;
– che vi è la necessità di orientare gli investimenti in un quadro di sostenibilità complessiva, tale da renderli compatibili con le altre direttrici di sviluppo del territorio e nel rispetto della sua storia (di area già sede di un petrolchimico, di cui porterà ancora per decenni le ferite), delle sue condizioni (di area SIN con attività di bonifica ancora in corso) e soprattutto della sua posizione geografica (essendo circondata, a mare, da impianti di allevamento di pesce, spiagge attrezzate, approdi e stabilimenti balneari e, a terra, dall’abitato di Manfredonia, da una parte, e, dall’altra, dalla Piana di Macchia, con le sue distese di uliveti, case rurali, residenze, ville e attività turistico-balneari);
– che è stata ignorata la procedura di pianificazione partecipata, APPEA, prevista dal PPTR (Piano Paesaggistico Territoriale Regionale) che, se avviato per tempo, avrebbe consentito – e consentirebbe – ai due comuni di programmarne e gestire insieme lo sviluppo, magari con l’aiuto dell’Università degli Studi di Foggia o del Politecnico di Bari (come si è fatto a Bitonto) e con il coinvolgimento, già in fase di progettazione, dei soggetti interessati, compresa la popolazione, nelle sue diverse articolazioni;
– che già nel 2019, il Comune di Manfredonia e il Comune di Monte Sant’Angelo, d’intesa tra loro, rispettivamente con delibera commissariale n.83 del 29 ottobre 2019 e con delibera di G.C. n.177 del 25.10.2013, hanno approvato lo schema di Protocollo che, oltre alla candidatura congiunta per l’inserimento di altre aree dei propri rispettivi nella Zona Economica Speciale, prevede espressamente l’impegno a realizzare l’APPEA;
tutto ciò premesso e considerato, il Consiglio Comunale, dopo ampia discussione, a voti unanimi,
IMPEGNA
il Sindaco e la Giunta Comunale di Manfredonia
1) a farsi interprete delle preoccupazioni della popolazione in ordine agli investimenti che si intendono realizzare nell’area ex Enichem affinché l’obiettivo condiviso e necessario di creare sviluppo e occupazione tenga in debito conto le ragioni di tutela della salute, dell’ambiente e di un’occupazione stabile e duratura;
2) a promuovere ogni iniziativa utile e necessaria perché venga attivata, insieme al Comune di Monte Sant’Angelo e d’intesa con il Consorzio ASI, la conversione paesaggistica ed ecologica dell’area industriale ex Enichem attraverso l’APPEA, così come previsto del PPTR della Regione Puglia.
3) a esprimere forti perplessità sulla cessione in corso delle aree ex Enichem e delle infrastrutture del Porto industriale per la realizzazione di progetti i cui piani non siano sostenibili, duraturi e rispettosi della volontà delle comunità locali di uno sviluppo del territorio.
4) ad adottare ogni atto ritenuto utile o necessario per contrastare ogni forma di sviluppo non partecipato dalla comunità cittadina e di informare costantemente il Consiglio Comunale sugli sviluppi delle iniziative intraprese nella direzione sopra indicata e sulle decisioni e/o iniziative che vengono man mano adottate a riguardo anche dagli altri Enti sopra citati;
5) a trasmettere il presente ordine del giorno al Sindaco Comune di Monte Sant’Angelo, al Presidente del Consorzio ASI, al Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale, al Commissario Straordinario del Governo della ZES Adriatica Interregionale Puglia-Molise, e per conoscenza, al Presidente della Regione Puglia, al Presidente della Provincia di Foggia, al Sindaco di Mattinata e al Presidente di Confindustria Foggia.
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