Mercoledì 24 Aprile 2024

Valente: “Il rifiuto dell’efficienza: la Tari sale e la sporcizia aumenta”

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Nonostante l’impegno nella raccolta differenziata, i risultati a Manfredonia sono paradossali: la città è sporca e i costi della TARI continuano ad aumentare. Durante il Consiglio comunale del 31 maggio, la maggioranza ha votato a favore delle nuove tariffe con ulteriori incrementi. Le utenze domestiche subiranno un aumento medio di circa 20-30 euro per ogni nucleo familiare. E, anche se le famiglie numerose sembrano non subire rincari rispetto al 2022, va sottolineato che quest’anno non ci sarà un finanziamento straordinario come l’anno scorso per alleviare i costi, quindi tutti i residenti di Manfredonia vedranno comunque un aumento nelle bollette. Le famiglie composte da quattro persone saranno le più colpite, poiché si aggiungeranno gli aumenti di quest’anno a quelli dell’anno precedente.

Anche le attività commerciali locali, che già hanno dovuto affrontare le difficoltà economiche derivanti dalla pandemia, si troveranno di fronte a nuovi aumenti. Settori come cinema, teatri, edicole, farmacie, tabaccai, parrucchieri, barbieri, estetiste, supermercati, macellerie e banchi di mercato alimentare subiranno aumenti che vanno dal 14,62% al 34,53%. Questo incremento della TARI è inaccettabile non solo perché danneggia famiglie e imprese, ma anche perché è evidente che qualcosa non funziona, vista la sporcizia che regna sovrana.

E come se non bastasse, l’Amministratore Unico uscente dell’ASE si permette anche di prendere in giro la città durante una conferenza stampa, affermando di aver ottenuto un finanziamento di 50mila euro dal CONAI per una campagna di comunicazione sulla raccolta differenziata, ma omettendo che la campagna ha un costo complessivo di 125mila euro. Pertanto, oltre ai 50mila euro, l’ASE dovrà sborsare altri 75mila euro. Una somma addirittura superiore al contributo ottenuto e che poteva essere utilizzata per migliorare i servizi.

Ma, cosa ancora più sorprendente, durante la stessa conferenza stampa, l’AU Raphael Rossi ha parlato di una città virtuosa con una raccolta differenziata al 65%, mentre la realtà è ben diversa. Eppure, il sindaco Gianni Rotice non sembra aver obiettato a tali affermazioni, ed è anche rimasto inerte di fronte allo stallo ed al commissariamento dell’ARO.

L’ARO FG 1, l’Ambito di Raccolta Ottimale che include Manfredonia, Monte Sant’Angelo, Mattinata, Zapponeta e Vieste, è stato commissariato nel novembre 2022. Ciò che lascia esterrefatti è che durante la discussione in Consiglio comunale sulla TARI, il sindaco Rotice sembrava sorpreso da questa notizia. È inaccettabile pensare che il sindaco del comune capofila non fosse al corrente della situazione.

Il commissariamento dell’ARO FG 1 è grave, poiché mette seriamente a rischio l’esistenza stessa dell’ASE. Gli ARO sono stati creati per ottimizzare i servizi legati ai rifiuti tra più comuni, e il FG1 è stato commissariato perché non ha ancora avviato le procedure per la progettazione, l’affidamento e l’avvio del servizio di spazzamento, raccolta e trasporto dei rifiuti urbani in modo unitario. Dato che Manfredonia ha una municipalizzata, e inizialmente l’accordo prevedeva che ASE si occupasse dei servizi per i cinque comuni dell’ARO FG 1, si sarebbe potuta evitare un’apposita gara. Ora, invece, sembra che questa sia l’unica strada da percorrere, con tutte le incognite che ciò comporta.

Cos’ha fatto politicamente il sindaco Gianni Rotice nel corso dell’ultimo anno e mezzo per evitare di arrivare a questo punto? A quanto pare, nulla. In Consiglio comunale ha parlato di un progetto aziendale dell’ASE e di una visione futura, con un ritardo inaccettabile, perché lo fa nel momento più difficile per la municipalizzata di Manfredonia, che rischia di non avere alcuna possibilità di vincere la gara e quindi rischia di scomparire per sempre.

Tra l’altro, in un anno e mezzo, l’amministrazione comunale ha dimostrato ampiamente di non avere nessun controllo sulla propria società in house, tanto da non riuscire ad intervenire nemmeno per impedire il bando per tre membri, anziché uno, nel nuovo Consiglio di Amministrazione dell’ASE. Tale scelta aveva senso solo se la stessa fosse diventata l’azienda dell’ARO, con rappresentanti di altri comuni al suo interno. Invece, a quanto pare, non si avranno nemmeno rappresentanti di Manfredonia in seno al CDA dell’ASE.

Manfredonia merita una città pulita, efficiente e con costi equi per i servizi che vengono offerti. E l’amministrazione non può lavarsene le mani addossando le colpe solo agli evasori fiscali senza pensare ad interventi efficaci né può pensare di mettere i furbetti sempre a carico dei cittadini che pagano puntualmente.

Mi chiedo quale sia il ruolo politico di questa amministrazione, che con la sua consueta confusione sta permettendo che le strade si riempiano di rifiuti e le tasche dei cittadini si svuotino, quando invece dovrebbe essere esattamente il contrario: le strade dovrebbero essere liberate dai rifiuti e le tasche dei cittadini dovrebbero avere un po’ di respiro.

È necessario che si ponga fine a questa situazione insostenibile. È tempo di un cambiamento reale e di un’azione politica responsabile. Anzi, è tempo che torni la politica ad amministrare Manfredonia, che invece sembra essere ancora nel bel mezzo di un commissariamento.

 

Maria Teresa Valente

Capogruppo Consiliare CON Manfredonia

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