Giovedì 25 Aprile 2024

"Fashion/Able uno sguardo oltre", a Manfredonia un calendario ‘diversamente utile'

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Diversamente abili, diversamente belle. Così come sono le 5 modelle immortalate nelle foto del progetto ‘Fashion/Able uno sguardo oltre’, realizzato dalla coop.Pandemia che il Comune di Manfredonia ha deciso di strasformare in un calendario disponibile gratuitamente, su richiesta.

Il progetto Fashion/Able ha previsto un concorso fotografico finalizzato alla realizzazione di uno shooting di moda dedicato alla bellezza delle donne diversamente abili e la successiva produzione di una mostra delle opere realizzate dal vincitore, il fotografo toscano Claudio Braccini.

La mostra è stata inaugurata il 29 giugno 2013 al Luc Laboratorio Urbano Culturale ‘Peppino Impastato’ di Manfredonia con un evento multiarte che attraverso fotografia, video e musica dal vivo è riuscito a coinvolgere ed emozionare le ragazze protagoniste, le famiglie e il pubblico.

Cinque le modelle diversamente abili coinvolte: Antonietta Quitadamo, Gilda Frattarolo, Fidelia Clemente, Nadia D’Anzeris, Maria Grazia Ciociola. Dieci scatti ritraggono le ragazze in primo piano, altri con abiti eleganti in grado di valorizzare al massimo il loro fascino. Due scatti di gruppo ritraggono le ragazze nelle splendide cornici del Chiostro e della Cappella della Maddalena, a Palazzo San Domenico, sede del Comune di Manfredonia. Visibili sullo sfondo gli affreschi di pregevolissima fattura della Cappella: risalenti ad epoche diverse e recentemente restaurati, ornano l’abside della Chiesa di san Domenico del XIII sec., dedicata a Santa Maria Maddalena. Le ragazze posano anche al centro del Chiostro di quello che fu il convento settecentesco di S. Domenico, ricostruito sui ruderi di quello trecentesco, divenuto bene del Comune nel 1815.

Questo lo staff: Ideatrice: Fidelia Clemente; produzione: coop.Pandemia in collaborazione con il Comune di Manfredonia; fotografo: Claudio Braccini; fotografo scatti di gruppo: Pandemia; stylist: Anna Facciorusso e Lucia Morlino; hairstylist: Matteo Iaconeta

Scrive Angelo RiccardiSindaco di Manfredonia:

“Ho seguito con molto interesse il progetto sviluppato quest’anno sulla bellezza delle donne diversamente abili e sono rimasto affascinato dalla mostra fotografica che aveva apposto una sorta di suggello finale ad una esperienza che ritengo sia stata positiva tanto per le protagoniste quanto per tutti coloro che hanno assicurato la sua riuscita.

Quando la cooperativa Pandemia e Fidelia Clemente, ideatori di “Fashion/able uno sguardo oltre”, ci hanno proposto di aggiungere ai precedenti scatti anche altri da effettuare a Palazzo San Domenico e realizzare un calendario, oltre che essere stata una gradita sorpresa, non c’è stata esitazione alcuna.

L’idea di accogliere fisicamente le modelle diversamente abili a Palazzo San Domenico, dove è ubicato il nostro municipio, mi è parso un simbolismo perfetto di come la nostra città dovrebbe abbracciare quotidianamente chi vive questa condizione. Un calendario è qualcosa che si osserva tutti i giorni ed è proprio quotidiana l’attenzione che va rivolta ai diversamente abili, che oggigiorno troppo spesso si sentono invisibili.

Potremmo inoltrarci su un sentiero scivoloso e magari incespicare nella retorica del pietismo, ma l’esempio che riceviamo dalle modelle di questo calendario è significativo: in tanti potremmo imparare dalla loro capacità di affrontare i disagi e diventare i più strenui testimoni dell’amore per la vita. La disabilità è una condizione che deve essere valorizzata seppur, nonostante numerosi interventi legislativi, sussistono ancora invalicabili barriere mentali, comportamentali, sociali, prima ancora che architettoniche, che ostacolano un’effettiva partecipazione alla vita sociale da parte di tutti. Le barriere architettoniche sono tangibili, le si può toccare con mano e sono più facilmente modificabili rispetto alle barriere culturali, quelle che non si vedono e risultano molto più ostiche da abbattere.

Sembra mancare un’educazione alla diversità che sia capillare e parta dal basso; non si sta parlando dell’educazione che può impartire la scuola, quella semmai viene dopo, ma di quella primaria che deve dare la famiglia. È solo così che si potrà trasmettere alle nuove generazioni una nuova cultura, basata sulla comprensione e sull’accoglienza della diversità.

Le amministrazioni e tutte le istituzioni possono e devono promuovere iniziative, attività e servizi funzionali ed efficienti. Tutto si vanifica, però, se la collettività non modifica il proprio atteggiamento mentale, se noi tutti non impariamo che la diversità è una ricchezza da spendere, non da isolare”.

Fashion/able è il fascino, la bellezza e la sensibilità ritrovati negli occhi di Fidelia e delle altre quattro ragazze che hanno voluto mettersi in gioco – prestando la propria immagine al gioco della moda per sottolineare la femminilità, l’eleganza, lo stile, spesso rimasto inespresso, che le caratterizza.

Essere protagoniste, senza nascondere le piccole vanità di ognuna, sentirsi bellissime, anche se bellissime si è già nella vita di tutti i giorni. Bellissime anche senza trucco, senza orpelli, senza meravigliose location, bellissime per la propria forza, il proprio coraggio e la propria intelligenza. Bellissime con tutte le debolezze, le potenzialità e le abilità di donne complete. Abili nei rapporti umani, nel lavoro, nella creatività, nell’arte ed anche nella moda.

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