Giovedì 25 Aprile 2024

Autorità Portuale di Manfredonia senza autorità (di P. Delle Noci)

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L’Unione Europea non intende più finanziare, con i Pon, infrastrutture di varia natura che non siano correlate ad assetti logistici funzionali e visibilmente al servizio di grandi bacini produttivi. Il ministro Del Rio ha dovuto correre ai ripari cercando di riformare l’assetto delle Autorità Portuale riducendole da 24 a 14. All’inizio sembrava che le 24 dovessero diventare 8. Come tutte le questioni della politica italiana, i piazzamenti di pedine contribuiscono sempre a modificare lo spirito iniziale. La riforma doveva essere portata in parlamento a settembre. Siamo ad ottobre e non se ne parla ancora.

La puglia diventerà sede di un’unica Autorità di Sistema Portuale integrando Bari, Brindisi, Taranto e Manfredonia. Monopoli, Molfetta e Barletta dovrebbero rientrare nel perimetro della nuova Authority.

La speranza è che Manfredonia non si trasformi, ancora una volta, in un semplice riposizionamento di pedine con la tecnica a fisarmonica, nella quale il mantice si apre e si chiude a seconda dei suoni che si vogliono riprodurre. Il mantice, prendendo aria, fa vibrare le ance emettono suoni gradevoli al gotha del governo di turno. Da oltre vent’anni, siamo spettatori, complici e passivi, della politica renzusconiana che ripropone il gioco delle tre carte. Chi prende le redini del governo decide i posizionamenti e i personaggi da sistemare, a prescindere dalle competenze, professionalità e capacità; conta l’essere utili al sistema. Una pratica che diventa più cocente in prossimità delle campagne elettorali.

Il 9 di ottobre 2013, quando i partiti erano in fermento per le europee, il Commissario, avv. Falcone, della ex legis Autorità Portuale di Manfredonia, annunciava: “IL Piano regionale dei Trasporti prevede, per il porto di Manfredonia, l’intervento ‘Potenziamento per il traffico Ro-Ro: recupero edifici, piazzali di sosta, adeguamento porto Alti Fondali, costruzione banchina specializzata traffico RO-RO’, per un importo totale di euro 50.000.000 …” (statoquotidiano 9/10/2013). I contrasti tra l’on. Leone, che sponsorizzava l’AP, e l’on. Bordo che chiedeva la soppressione, fecero in modo che la nave dei 50 milioni rimanesse in rada. Quando poi i partiti di Bordo e Leone si sono abbracciati teneramente, si è scoperto che i 50 milioni di euro erano solo fotocopie. Grazie alla fisarmonica delle alleanze, tutti sono colpevoli, nessuno è colpevole. Intanto il porto industriale è in coma profondo.

La fisarmonica delle alleanze, che ha caratterizzato gli ultimi vent’anni di legislatura, ha continuato ad emettere gli stessi suoni e con lo stesso stile, perché i suonatori, gli strumenti e i spartiti non sono cambiati. S’indossano, a convenienza, livree diverse ma della stessa foggia. L’AP di Manfredonia e il Parco del Gargano sono l’esempio calzante. I musicanti, passati dal centro destra al centro sinistro con il pretesto di cambiare musica, continuano a riprodurre le note dello stesso spartito.

A corroborare queste affermazioni è intervenuta, con determinazione n. 82/2015 del 14 luglio 2015, la Corte dei Conti. Dalla relazione si comprende che Manfredonia è sede di Autorità Portuale senza autorità che brucia solo denaro pubblico.

Giusto per ravvivare la memoria, visto che l’argomento è stato trattato ampiamente dagli organi d’informazione, ritengo opportuno riproporre alcuni passaggi rilevanti: La Corte dei Conti, visti i conti consuntivi dell’Autorità suddetta, relativi agli esercizi finanziari 2010, 2011, 2012 e 2013, nonché le annesse relazioni del Commissario straordinario e del Collegio dei revisori dei conti … riferisce alle Presidenze delle due Camere del Parlamento il risultato del controllo eseguito sulla gestione finanziaria dell’Autorità portuale di Manfredonia per gli esercizi 2010, 2011, 2012 e 2013…

… L’Ente, gestito da un commissario straordinario, non è dotato degli Organi di amministrazione previsti dalla legge 84/1994 pur disponendo del Collegio dei revisori dei conti.

… E’ sprovvisto di pianta organica e di personale proprio …

… l’Autorità non è ancora dota di un Piano regolatore portuale …

… Il volume di traffico resta, nel quadriennio esaminato, come già nel triennio precedente, largamente al di sotto del limite minimo stabilito dalla legge n. 84 del 1994 …

… La Corte, ribadendo le notazioni critiche già formulate nei precedenti referti, richiama l’attenzione del Ministero vigilante sulla necessità che la posizione dell’Autorità portuale di Manfredonia venga al più presto definita … la gestione commissariale in atto non sembra rispondere agli scopi per cui sono state istituite le Autorità portuali …

… L’art.13 del D.L. n.145 del 23 dicembre 2013, convertito nella legge 21/2/14, n.9, riguardante “Disposizioni urgenti per EXPO 2015, per i lavori pubblici ed in materia di trasporto aereo”, prevede la revoca di alcune assegnazioni di contributi disposte dal CIPE nel 2006 e nel 2010 …

… Il collegio dei revisori, in merito agli adempimenti di cui al decreto 14 marzo 2013, n.33, (obblighi di pubblicità e trasparenza nelle P.A.), nei verbali n 2 e 3 del 2015, ritenendo il sito istituzionale gravemente deficitario delle informazioni richieste, ha invitato l’Ente ad adeguarlo con urgenza a quanto previsto dalla normativa in materia …

Nonostante siano state informate le due Presidenze e sia stata richiamata l’attenzione del Ministro vigilante, nulla è cambiato da 12 anni. Il commissario, che avrebbe dovuto rimanere in carica al massimo 6 mesi, è ancora in attesa che qualcuno si renda conto del danno che si continua ad arrecare allo Stato, al territorio e, in modo particolare, alla città.

L’essere gravemente deficitario, il sito istituzionale dell’ente A.P. di Manfredonia, dal punto di vista dell’informazione, denota una connivente copertura politica di chi ha governato e continua a governare negli ultimi 20 anni.

Con tutte queste criticità, l’Autorità Portuale di Manfredonia, a 12 anni dalla sua istituzione è ancora da definire.

Il sarcasmo tipico della saggezza popolare, “non c’è niente di più definitivo del provvisorio”, propria di un modo di dire, ci appartiene inconfutabilmente.

Perché nella riforma Del Rio, Autorità di Sistema Portuale, si annovera l’AP di Manfredonia? Il porto industriale di Manfredonia, per le caratteristiche strutturali e per l’assenza totale di infrastrutture retro portuali, potrebbe diventare strumento di possibile ulteriore ricatto? Esiste la possibilità che all’AP di Manfredonia vengano assegnate specifiche ed univoche funzioni? L’ultima disgrazia che potrebbe capitare è che diventi sede esclusiva di pipeline per il trasferimento di gpl dalle navi a terra. La nostra città, oltre ai danni irreparabili già subiti, potrebbe ridiventare teatro di una ulteriore beffa.

De profundis!

Ritengo opportuno allegare il link della relazione della Corte dei Conti:

http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/controllo/sez_controllo_enti/2015/delibera_82_2015.pdf

 

Pino Delle Noci

Articolo presente in:
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  • L’autorita’portuale non e’vero che non ha prodotto niente fino adesso,ha prodotto fino adesso tre’stipendi di lusso ha’l,amico dell,amico,insomma come ligiri e ligiri sono sempre gli stessi,

    ribellione sociale 15/10/2015 16:00 Rispondi
  • Ottimo articolo. Ottimo Delle Noci. Esorterei i contestatori da tastiera a farlo nel merito. Grazie.

    nu camarillo brillo 15/10/2015 14:40 Rispondi

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