Giovedì 25 Aprile 2024

Non sono solo SCOGLI

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Osservando con attenzione la planimetria delle aree costiere libere, rispetto a quelle date in concessione a privati per svolgere attività d’impresa turistica, ci si rende conto che quel diritto naturale di godere liberamente e gratuitamente di aree fronte mare sono davvero ridotte all’osso. Risultato questo di un’attività generosa di Enti come la Capitaneria di Porto, la Regione Puglia e l’Autorità Portuale che in assenza di un chiaro indirizzo di gestione, altro non hanno fatto che applicare le leggi in vigore, non considerando, però, che con il trascorrere del tempo, si andava a violare il libero accesso al mare nel periodo estivo. A completamento c’è da aggiungere il silenzio assenso del popolo, dei fruitori di questi luoghi che, solo sottovoce fino a ieri, lamentavano l’esproprio di scogli e spiagge, patrimonio fisico e spirituale della nostra terra. Nei giorni scorsi, si è appreso da una nota dell’Autorità Portuale di Manfredonia, dell’imminente realizzazione di un nuovo solarium. Un tratto di scogli è stato occupato da un elegante solarium inaugurato quest’estate e, a distanza di pochi mesi, è giunta una nuova richiesta di occupazione di quei luoghi tanto cari ai manfredoniani. Un nutrito numero di persone, ha pensato bene di raccogliere 40 euro per inviare mezzo raccomandata una nota agli enti competenti: Capitaneria di Porto, Autorità Portuale, Comune e Prefetto, mettendo in evidenza in modo rispettoso il sacrosanto diritto di svolgere attività d’impresa da parte di privati, cosa che, purtroppo, causa l’indebolimento di quella fascia sociale che non può permettersi di spostarsi facilmente per questioni fisiche ed economiche, negando o limitando loro il sacrosanto diritto di godere di un bene comune: il nostro mare. La burocrazia italiana sembra strutturata per arrecare danni alla collettività. Le aree demaniali marittime cedibili in concessione (previa procedura di evidenza pubblica), sono state individuate dal piano delle Coste del Comune di Manfredonia con delibera di Giunta dell’ottobre 2014, trasmesso in Regione e lì arenatosi per la verifica di compatibilità. Di contro, l’Autorità Portuale, per le aree di sua competenza, che vanno dal Porto Industriale fino al Porto Turistico (escluso) possono operare in deroga al Piano delle coste, quindi liberi “per legge” di “violare” quell’equilibrio tra aree libere e spazi dati in concessione. Ma poiché il piano Regolatore del Porto non è stato ancora approvato, si deve ricorrere al Piano regolatore generale, che “invita” ad evitare l’uso indiscriminato della costa e quindi viene chiesto all’ultimo richiedente concessione di solarium di rinunciare. Verrebbe da dire: chi tardi arriva male alloggia. E coloro che ci sono già potranno continuare ad operare indisturbati usando le aree costiere d’estate e d’inverno? La legge non ammette ignoranza ma a volte nel leggere gli atti, le leggi e i pareri, abbiamo l’impressione che la burocrazia/politica ci consideri ignoranti e così sarà fino a quando non avremo il coraggio di far valere i nostri sacrosanti diritti di poter godere della natura liberamente.

Paolo Licata

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Commenti

  • letto e approvato.

    educatoresportivo 13/09/2016 13:10 Rispondi

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