Venerdì 29 Marzo 2024

Puglia, i consiglieri “restaurano” l’assegno di fine mandato: una “buonuscita” da 4 milioni di euro

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Torna e sarà retroattivo: l’assegno di fine mandato, abolito nel 2012, finirà nelle tasche di assessori e consiglieri della Regione Puglia. E sarà così andato a ritroso nel tempo, dal 2013. Lo ha deciso il Consiglio regionale con un emendamento firmato dai capigruppo di tutti i partiti, maggioranza e opposizione, compreso il Movimento Cinque Stelle.

Nessuno perderà nulla e, nel caso di morte del beneficiario, ad incassare saranno gli eredi. Si tratta di poco più di 7mila euro lordi per ogni anno trascorso in Consiglio. Insomma: 35.500 euro per ogni eletto a fine legislatura se durerà per il suo decorso naturale. Fatti due conti, la Regione dovrà sborsare quasi 2 milioni di euro per il quinquennio. Il blitz di agosto sulla buonuscita – tentato e saltato lo scorso anno – restaura quanto era stato abolito durante la giunta Vendola insieme ai vitalizi.

L’emendamento che porta la firma di Filippo Caracciolo (Pd), Gianfranco Lopane (Con), Davide Bellomo (Lega), Stefano Lacatena (Fi), Ignazio Zullo (FdI), Paolo Dell’Erba (Misto), Massimiliano Stellato (Popolari) e Grazia Di Bari (M5S) prevede che “a partire dal 1 gennaio 2013, a coloro che hanno ricoperto le cariche di consigliere regionale o di componente della giunta regionale, spetta l’assegno di fine mandato anche se cessati dalla carica nel corso della legislatura”. Il “peso” dell’indennità “è fissato nella misura dell’ultima mensilità dell’indennità di carica lorda percepita dal consigliere cessato dal mandato, moltiplicata per ogni anno di effettivo esercizio del mandato”.

“Per noi del M5S – dice la capogruppo in Regione, Grazia di Bari, come riporta il Corriere del Mezzogiorno – sarà ridotto come avviene per le indennità che percepiamo da consigliere. Abbiamo il massimo rispetto per i soldi dei pugliesi, come dimostrano anche le restituzioni che abbiamo fatto nella scorsa legislatura per oltre 600mila euro e che ovviamente stiamo facendo anche in questa legislatura per dar vita a nuovi progetti”.

Di “scandalo” parla la consigliera del M5s Antonella Laricchia, candidata contro Emiliano alle scorse elezioni, che era assente alla seduta: “Se fossi stata presente – dice – avrei votato no e avrei denunciato quanto stava accadendo. Già nella scorsa legislatura avevano provato a reintrodurre il trattamento di fine mandato, non riuscendoci. Questa volta invece nel silenzio generale questa norma è passata”.

“Non si tratta di una normale liquidazione, come stanno cercando di far passare, dal momento che i soldi saranno versati solo dalla Regione – aggiunge a Repubblica Bari – mentre normalmente sono i lavoratori ad accantonare una quota mensile del loro stipendio per il tfr”.

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Commenti

  • «I lavoratori sono tutti uguali, compresi noi» cit. Davide Bellomo Lega Nord

    “Perché io so’ io e voi siete un cazzo” (Il Marchese del Grillo)

    Egr. Direttore,

    tramite Suo manifestare tutta la nostra amarezza nel leggere i contenuti dell’articolo in questione. Più che altro, ci piacerebbe che attraverso il suo autorevole quotidiano, arrivasse al Consigliere Regionale Puglia, Lega Nord Davide Bellomo, la notizia che i lavoratori della ex Amministrazione P.T., NON SONO UGUALI AGLI ALTRI, ANZI, SONO GLI UNICI, loro sì, AD ESSERE DISCRIMINATI nel variegato mondo dei lavoratori dipendenti, pubblici o privati che siano; ad essi, infatti, e solo per essi, una legge studiata “ad hoc” nega la rivalutazione monetaria relativa alla Buonuscita – oggi TFR – maturata sino al 28 febbraio 1998. Sicché un lavoratore, che a quella data aveva accantonata, ad es. la somma di 15.000 euro, di norma 27 mesi dopo, a decorrere dalla cessazione del rapporto di lavoro, supponiamo il 31 dic. 2021, si vede liquidato quello stesso, medesimo, importo!

    Solo che 15.000 euro del 1998 non hanno lo stesso potere di acquisto, 23 anni dopo!
    Non a caso, ci risulta che il legislatore abbia previsto l’applicazione di coefficienti “ad hoc” proprio per la salvaguardia del potere di acquisto della Buonuscita/TFR.
    Restano esclusi SOLO gli ex dipendenti della Amministrazione P.T.!
    La rabbia e l’amarezza si alimentano naturalmente laddove, in occasione della seduta della Giunta Regionale “de quo”, tutti i consiglieri, all’unanimità, di maggioranza ed opposizione, si sono ritrovati concordi nell’approvare il rispristino, ex tunc, di una indennità abolita nel 2013. È questa, purtroppo, l’altra riprova della consolidata affermazione secondo cui “”Perché io so io e voi non siete un cazzo”, cioè a dire, il potere della Politica: da un ventennio ci sentiamo presi in giro dai rappresentanti del popolo, di maggioranza ed opposizione, che di volta in volta si sono succeduti sugli scranni del Governo e del Parlamento: semmai abbiano manifestato di sentire le nostre rivendicazioni – ma, nella maggior parte dei casi, non di ascoltarle -, di fatto, poi, hanno sempre replicato l’enorme difficoltà o l’ assoluta impossibilità di potersi adoperare per soddisfarle. Certo, ci siamo resi conto di non essere abbastanza “appetibili” da un punto di vista elettorale: noi abbiamo regolarmente pagato le tasse, non ci siamo fatti fregare dalle banche, non abbiamo portato soldi all’estero… Questa è l’amara verità.
    Egr. Direttore, le saremmo oltremodo riconoscenti se potessimo vedere questa nostra pubblicata sul suo quotidiano

    Distinti saluti

    Per Comitato Buonuscita PT

    Zani Giuseppe e Claudio Aliberti

    Aliberti Claudio 08/08/2021 11:09 Rispondi
  • «I lavoratori sono tutti uguali, compresi noi» cit. Davide Bellomo Lega Nord

    “Perché io so’ io e voi siete un cazzo” (Il Marchese del Grillo)

    Egr. Direttore,

    Facciamo riferimento all’art. del 05/08/2021 “Puglia, i consiglieri regionali si fanno da soli il regalo di Ferragosto: una “buonuscita” da 4 milioni di euro” di Isabella Maselli, per manifestare tutta la nostra amarezza nel leggere i contenuti dell’articolo in questione. Più che altro, ci piacerebbe che attraverso il suo autorevole quotidiano, arrivasse al Consigliere Regionale Puglia, Lega Nord Davide Bellomo, la notizia che i lavoratori della ex Amministrazione P.T., NON SONO UGUALI AGLI ALTRI, ANZI, SONO GLI UNICI, LORO SI, AD ESSERE DISCRIMINATI nel variegato mondo dei lavoratori dipendenti, pubblici o privati che siano; ad essi, infatti, e solo per essi, una legge studiata “ad hoc” nega la rivalutazione monetaria relativa alla Buonuscita – oggi TFR – maturata sino al 28 febbraio 1998. Sicché un lavoratore, che a quella data aveva accantonata, ad es. la somma di 15.000 euro, di norma 27 mesi dopo, a decorrere dalla cessazione del rapporto di lavoro, supponiamo il 31 dic. 2021, si vede liquidato quello stesso, medesimo, importo!

    Solo che 15.000 euro del 1998 non hanno lo stesso potere di acquisto, 23 anni dopo!
    Non a caso, ci risulta che il legislatore abbia previsto l’applicazione di coefficienti “ad hoc” proprio per la salvaguardia del potere di acquisto della Buonuscita/TFR.
    Restano esclusi SOLO gli ex dipendenti della Amministrazione P.T.!
    La rabbia e l’amarezza si alimentano naturalmente laddove, in occasione della seduta della Giunta Regionale “de quo”, tutti i consiglieri, all’unanimità, di maggioranza ed opposizione, si sono ritrovati concordi nell’approvare il rispristino, ex tunc, di una indennità abolita nel 2013. È questa, purtroppo, l’altra riprova della consolidata affermazione secondo cui “”Perché io so io e voi non siete un cazzo”, cioè a dire, il potere della Politica: da un ventennio ci sentiamo presi in giro dai rappresentanti del popolo, di maggioranza ed opposizione, che di volta in volta si sono succeduti sugli scranni del Governo e del Parlamento: semmai abbiano manifestato di sentire le nostre rivendicazioni – ma, nella maggior parte dei casi, non di ascoltarle -, di fatto, poi, hanno sempre replicato l’enorme difficoltà o l’ assoluta impossibilità di potersi adoperare per soddisfarle. Certo, ci siamo resi conto di non essere abbastanza “appetibili” da un punto di vista elettorale: noi abbiamo regolarmente pagato le tasse, non ci siamo fatti fregare dalle banche, non abbiamo portato soldi all’estero… Questa è l’amara verità.
    Egr. Direttore, le saremmo oltremodo riconoscenti se potessimo vedere questa nostra pubblicata sul suo quotidiano

    Distinti saluti

    Per Comitato Buonuscita PT

    Zani Giuseppe e Claudio Aliberti

    Giuseppe Zani 08/08/2021 11:02 Rispondi

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