Martedì 30 Aprile 2024

I giovani si mobilitano per il clima anche a Manfredonia

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Non concluderai nulla!”, le dicevano i compagni quando il 20 agosto del 2018 Greta Thunberg, 16 anni, ha deciso di fare il suo primo sciopero per l’ambiente e un venerdì, invece di andare a scuola, si è seduta di fronte al Parlamento Svedese, raccontando a chi l’ascoltava che bisognava agire subito per salvare questo pianeta. Chissà che cosa ne pensano quei compagni oggi, venerdì 15 marzo? A soli 7 mesi di distanza i ragazzi di tutto il mondo, dall’Australia alla Germania dal Belgio all’Uganda, hanno organizzato il primo Global Climate Strike, hanno fatto sciopero con lei e sono scesi in piazza a protestare contro l’inquinamento. Qualcuno dice che farebbero meglio ad andare a scuola, che se la manifestazione fosse di sabato, pochi aderirebbero. Può essere vero, ma forse il cinismo di sempre questa volta va messo da parte. Mentre Trump riesce a dire che il climate change è un’invenzione, invece di lamentarsi e arrendersi, i ragazzi di tutto il mondo, uniti, per la prima volta scendono in piazza puntando il dito verso gli adulti che continuano a sottovalutare il problema ambiente.

Greta Thumberg ad Amburgo, Germani, in una manifestazione l’1 marzo

© Getty Images

Sono 140 gli appuntamenti previsti in tutta Italia, e migliaia nel mondo. E tutto ha avuto inizio da lei, una ragazzina con le treccine e un visetto che neppure dimostra la sua età. “Sciopero scolastico per il clima”, diceva il suo cartello quel 20 agosto. Da lì in poi lei tutti i venerdì si è seduta in terra davanti al Parlamento, con il suo zaino, i suoi libri di testo, e una piccola stuoia. All’inizio sembrava un po’ isolata. Ma poi una ragazzina belga ha saputo della protesta e ha deciso di fare lo stesso con qualche amica. E poi qualcun altro l’ha imitata in Olanda, Francia, Germania… E la protesta è esplosa ovunque, quasi senza controllo.

Greta parla un linguaggio molto semplice ma chiaro, diretto e incisivo.

Dite di amare i vostri figli più di ogni altra cosa, invece rubate il loro futuro proprio davanti ai loro occhi […] Sono le sofferenze dei molti che pagano per i lussi dei pochi. Nel 2078 celebrerò il mio 75esimo compleanno. Se avrò figli, forse passeranno quel giorno con me. Forse mi chiederanno di voi. Forse chiederanno perché non avete fatto niente quando c’era ancora il tempo per agire”.

Come darle torto? Le morti per inquinamento sono 80 mila l’anno in Italia e 9 milioni nel mondo. Gli episodi climatici estremi sono continuamente in aumento e stanno facendo danni economici e sociali immensi. Se guardiamo poi al settore moda, il secondo più inquinante al mondo, dopo il petrolio, l’esigenza di intervenire al più presto è assoluta. La fashion industry è responsabile di più del 5% delle emissioni totali di carbonio con 32 miliardi di tonnellate (Fashion Revolution); del 20% dell’inquinamento delle acque dolci, causato dai trattamenti e dai procedimenti di tintura dei tessuti; 93 miliardi di metri cubi di acqua vengono impiegati ogni anno nella produzione tessile (Ellen MacArthur Foundation); e fino a 8.000 prodotti chimici sintetici vengono utilizzati per trasformare le materie prime in tessuti (WRAP, 2017).

Quindi il nostro plauso oggi a Greta Thunberg e a tutti gli studenti che hanno deciso oggi di portare all’ordine del giorno un’emergenza assoluta.

La manifestazione svolta a Manfredonia sulla spiaggia Castello.

 

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Ambiente · News

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