Sabato 27 Aprile 2024

Monitoraggio della costa garganica per verificare dissesti idrogeologici

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Lo ha effettuato la Capitaneria di porto di Manfredonia

PG3 ovvero pericolosità geomorfologica molto elevata. E’ la classifica attribuita dall’Autorità di bacino della Puglia alle grotte marine che punteggiano la costiera garganica. Gemme preziose che arricchiscono e rendono ancor più misterioso il selvaggio Gargano ma che al tempo stesso costituiscono un pericolo per quanti si avventurassero nel loro interno.

Belle e impossibili le definimmo allorquando il comandante della Capitaneria di porto di Manfredonia, CF Marcello Luigi Notaro, nella responsabile preoccupazione di tutelare una impareggiabile bellezza del mitico Gargano da una parte e dall’altra salvaguardare l’incolumità di bagnanti e turisti che affollano in estate il promontorio garganico, emise apposita ordinanza con la quale si vieta la navigazione e la balneazione sottocosta lungo il litorale garganico.

Ma il comandante Notaro è andato oltre: ha disposto una ispezione via mare “per verificare situazioni di pericolo connesse a dissesti idrogeologici e instabilità della costa dei comuni costieri, attraverso un monitoraggio via mare della costa garganica”. A bordo della motovedetta CP 281 ha ospitato i geologi dell’Autorità di

Bacino della Puglia, il Comandante T.V. (CP) Marco PEPE dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Vieste, un funzionario dell’Ufficio della Protezione Civile della Regione Puglia, i dirigenti del comune di Peschici e di Vieste per una minuziosa ispezione delle condizioni di stabilità di falesie e grotte marine. Malgrado l’importanza e i conseguenti effetti che l’indagine comporterà sono risultati assenti i rappresentanti dei Comuni di Vico del Gargano, Monte Sant’Angelo e Mattinata.

Dalla navigazione sottocosta è stato possibile monitorare gli effetti dei fenomeni erosivi, dei venti e delle mareggiate invernali e la pericolosità derivante dagli incantevoli e candidi costoni di Vieste, per poi proseguire per le splendide spiagge di Mattinata e quindi verso le coste del comune di Monte Sant’Angelo. L’organo tecnico istituzionale (Autorità di Bacino della Puglia) nell’occasione ha evidenziato le criticità più importanti riportate nel P.A.I. (Piano di Bacino per l’assetto idrogeologico) e ha altresì qualificato aree in precedenza non classificate.

Il comandante Notaro ha lamentato come non tutti i Comuni hanno adottato i Piani di protezione Civile e le Ordinanze di Interdizione delle aree a valle dei costoni.

Michele Apollonio

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