Giovedì 25 Aprile 2024

Interrogazione di Damone su gestione servizio farmaceutico ASL Foggia

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Interrogazione di Damone su gestione servizio farmaceutico ASL Foggia Il consigliere regionale Francesco Damone ha presentato una interrogazione urgente – di cui si allega il testo integrale – in merito a disservizi lamentale nella gestione del servizio farmaceutico della ASL di Foggia.

Di seguito il testo dell’interrogazione:

Premesso che nel pianeta sanità il servizio farmaceutico presenta difficoltà gestionale la cui spesa è allo stato fuori controllo e crea preoccupazione anche in presenza di una dirigenza, che probabilmente, invece di controllare il sistema, si attiva per rendere difficile la vita ai suoi collaboratori con minacce ed ingiurie che hanno ormai superato il punto di responsabilità;

Considerato che a causa del rientro finanziario si è dovuto ricorrere da diversi anni a chiamare farmacisti con incarico a tempo determinato, sempre prorogati, la dirigente del servizio, forte della precarietà del lavoro, impone disposizioni minacciose ad una professionista, sempre a tempo, che avendo il padre gravemente ammalato, destinatario della legge 104 e quindi beneficiaria delle prescrizioni normative , mirate all’assistenza del genitore infermo;

Visto che ho provveduto anche ad informare l’Assessore alla salute ed il Direttore Generale della Asl di Foggia della grave situazione evidenziata, alla luce delle premesse, il sottoscritto consigliere regionale, Francesco Damone

interroga

il Presidente della Giunta Regionale on. Nichi Vendola e l’assessore alle Politiche della Salute Donato Pentassuglia, per conoscere se:

La Dirigente di un servizio può ignorare i diritti sacrosanti stabiliti da una precisa legge?

Può una Dirigente non solo disconoscere la legge e minacciare una professionista che rivendica il rispetto delle norme che tutelano la salute del genitore?

Può una dirigente disporre un trasferimento a Vico del Gargano che dista 90 Km dalla sede di residenza del padre, anche in presenza di altre professioniste di Sannicandro G.co che sono lontano solo 30 Km?

Non si può ravvisare una certa forma di persecuzione personale della dirigente nei confronti di una professionista, sia pure precaria, ma destinataria di diritti acquisiti?

Può l’Assessore disporre con la massima urgenza una ispezione per verificare lo stato del servizio e se le persecuzioni indicate sono o meno fondate?

Quando ci si rivolge a qualche dirigente è vero che si riceve come risposta che “la predetta è fatta così” (testuale)?

Come può la Direzione Generale tutelare i diritti dei lavoratori se, da diverso tempo si tollerano atti ingiuriosi come quelli evidenziati?

Le strutture così delicate possono perdere tempo a perseguitare e gridare, invece di contenere la spesa?

Articolo presente in:
Capitanata · News

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