Domenica 28 Aprile 2024

Manfredonia celebra la solennità di S. Francesco d’Assisi

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Con rinnovata fede la nostra città si appresta a celebrare il 4 ottobre, giorno in cui ricorre la festività dedicata al Poverello d’Assisi, S. Francesco, Patrono d’Italia. Alquanto nutrito il programma che la Comunità francescana di S. Maria delle Grazie ha predisposto per celebrare il Santo dei poveri, che ha avuto inizio il 25 settembre scorso con la tradizionale Novena. Festeggiamenti che si concluderanno il 4 ottobre prossimo con la solenne celebrazione eucaristica, presieduta dal M.R.P. Giuseppe TOMIRI, Ministro Provinciale dei Frati Minori di Puglia-Molise, che avrà luogo nella chiesa di S. Maria delle Grazie, alle ore 10.30. Nel pomeriggio, dopo la celebrazione eucaristica delle ore 17.30, la solenne processione con il simulacro del Santo, al termine della quale saranno incendiati fragorosi e artistici fuochi pirotecnici. Ma i festeggiamenti in onore del Santo dei poveri, dei diseredati, degli emarginati, di tanti che soffrono la fame, non ultimi le migliaia di migranti che fuggono dai luoghi dove imperversano guerre fratricide e distruzioni, vanno ben oltre. Ci portano ad una profonda riflessione, il rispetto della vita, della natura, l’amore e la concordia fra i popoli della terra, così come predicava Colui che, abbandonate le ricchezze terrene, ha portato in giro per il mondo la parola del Salvatore, Gesù Cristo. “Credo che Francesco sia l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità”, dice Papa Francesco. “Egli manifestò un’attenzione particolare verso la creazione di Dio e verso i più poveri e abbandonati. Amava ed era amato per la sua gioia, la sua dedizione generosa. Era un mistico e un pellegrino che viveva nella semplicità e in una meravigliosa armonia con Dio, con gli altri, con la natura e con se stesso… Se non ci accostiamo alla natura e all’ambiente senza questa apertura allo stupore e alla meraviglia, se non parliamo più il linguaggio della fraternità e della bellezza, i nostri atteggiamenti saranno quelli del dominatore, del consumatore e del mero sfruttatore delle risorse naturali”. Ancor più ricca di fascino la conclusione di questa sua riflessione, quando afferma che: il mondo è qualcosa di più che un problema da risolvere, è un mistero gaudioso che contempliamo nella letizia e nella lode. E, nella letizia e nella lode verso l’Altissimo che siamo chiamati a vivere la quotidianità seguendo l’esempio di S. Francesco d’Assisi e l’insegnamento del Santo Padre, perché gli uomini di buona volontà possano trovare pace e serenità e amarsi “gli uni gli altri”, così come voleva nostro Signore Gesù Cristo.

Matteo di Sabato

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