Martedì 23 Aprile 2024

Onore a "Ercolino" D'Andrea

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Mi dispiace aver saputo solo stamane, da un vecchio attivista del Partito Comunista, della morte di Nicola D’Andrea, da tutti i compagni chiamato Ercolino, nome che gli era stato dato in onore di Palmiro Togliatti, il quale aveva nel ventennio fascista lo pseudonimo di Ercoli.
In effetti suo padre, irriducibile antifascista, aveva tenuta nascosta, per tutto il ventennio, la bandiera con la falce e il martello dietro l’armadio di casa, per non essere arrestato. Quando nacque il quarto figlio, cercò di assegnargli tre nomi, appunto: Ercoli, Lenin, Primo Maggio, che non vennero accettati all’anagrafe, per ovvi motivi, e quindi modificati in Nicola, per quanto nella sua famiglia tutti hanno continuato a chiamarlo Ercolino.
Io l’ho conosciuto come costante accompagnatore di mio padre, con la sua cinquecento bianca, quando mio padre andava tenendo comizi in tutto il collegio, dai comuni grandi ai piccoli, del tavoliere, del Gargano, del Subappennino Dauno e nei borghi rurali. Ercolino era sempre disponibile con la sua guida morbida, il vestito elegante e la naturale umiltà, la stessa che mantenne anche quando divenne importante dirigente del Partito comunista ed assunse rilevanti cariche istituzionali.
Nel 1970 divenne il primo sindaco comunista di Manfredonia. Con lui il Comune divenne la casa del popolo e lui riceveva chiunque ne avesse bisogno, particolarmente la povera gente. Per farlo restava nel palazzo comunale fino a tarda sera, guadagnando l’indispensabile e mettendo il resto a disposizione del Partito. Tutte le sue energie vennero totalmente spese per rendere più vivibile la città, che allora mancava di tutto, dall’acqua, ai servizi igienici, alle strade.
Quando si ritirò a vita privata conservò quella finezza di comportamento e la sincerità nello sguardo, che metteva ognuno al proprio agio. Si dedicò, particolarmente, alla caccia ed ai suoi cani, che ha amato fino agli ultimi giorni di vita.
Recentemente sono stato davvero onorato di parlare di lui in una manifestazione pubblica. Avrei voluto farlo in sua presenza, ma le sue condizioni di salute non me l’hanno permesso. Ho ugualmente potuto spiegare chi è stato Nicola D’Andrea, quali ideali avesse e quali valori nutrissero un giorno i nostri politici, particolarmente quelli della sinistra. Perché i giovani sappiano.

Italo Magno

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  • Dispiace non aver conosciuto quest’uomo, politico di altri tempi come di altri ideali omani assopiti, oggi sarebbe stato un politico migliore dei tanti presenti. R.i.p.

    antonella 11/12/2015 7:15 Rispondi
  • Ho conosciuto Nicola D’Andrea diversi anni prima che diventasse Sindaco di Manfredonia, allorquando veniva ad incassare la pensione per il papà nell’Ufficio Postale presso il quale lavoravo e che – all’epoca – era ancora allocato in Piazza del Popolo.
    In quel tempo io dedicavo il mio tempo libero all’atletica leggera, quale dirigente ed istruttore delle società sportive manfredoniane che negli anni sessanta e settanta dello scorso secolo avviarono a tale disciplina sportiva centinaia e centinaia di ragazzi e ragazze di Manfredonia. Ho potuto apprezzare proprio in tale veste l’attenzione che Nicola D’Andrea, nella qualità di Sindaco, seppe dedicare alle neonate società sportive allorquando si rese conto della serietà dell’iniziativa che tendeva ad avviare la gioventù sipontina ad una pratica sportiva altamente educativa e formativa. Non a caso il progetto del Campo Sportivo di Via Scaloria, con annessi impianti per l’atletica leggera fu approvato, finanziato e i lavori iniziarono allorchè Nicola D’Andrea era Sindaco di Manfredonia.
    Il suo modo di essere era quello di un uomo che sapeva interpretare il ruolo di Primo Cittadino al quale era stato chiamato nel modo come ricorda Italo e cioè con semplicità, dedizione e somma attenzione ai bisogni della gente, specie dei più bisognosi. Posso testimoniarlo proprio come dirigente dell’Unione Sportiva San Michele, allorquando dovendo approntare un progetto di realizzazione di alcuni impianti per l’atletica e la pallavolo sul retro dell’Edificio Scolastico De Sanctis, ne parlai con lui ed egli primo Sindaco comunista di Manfredonia si offrì di redigere il relativo progetto per conto di una società sportiva che gravitava nell’alveo della Parrocchia San Michele, non solo, ma volle dare anche un suo personale contributo finanziario.
    Addio Nicola, sarai sempre nei miei pensieri e dei tanti concittadini che ti hanno apprezzato e stimato come uomo e come amministratore della cosa pubblica.

    Michele Losito 11/12/2015 0:05 Rispondi
  • E’ stato un grande Sindaco di Manfredonia. Condoglianze alla famiglia.

    teofilo 10/12/2015 21:41 Rispondi

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