Lunedì 29 Aprile 2024

Ambiente e futuro, la Fondazione Re Manfredi a confronto con l'A.S.E.

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“È necessario curare gli spazi pubblici, i quadri prospettici e i punti di riferimento urbani che accrescono il nostro senso di appartenenza, la nostra sensazione di radicamento, il nostro “sentirci a casa” all’interno della città, che ci contiene e ci unisce. Occorre creare una «cittadinanza ecologica», in cui reciprocamente ci si aiuti ad aver cura del creato con piccole azioni quotidiane, fino a dar forma ad uno stile di vita.”
Papa Francesco, dall’ Enciclica “ Laudato sii “.
“Aprire le porte alla differenziata” non ha rappresentato e non rappresenta solo un concetto di apertura fisica delle porte delle nostre abitazioni per la consegna dei mastelli, bensì costituisce, nella sua totalità, uno sprono all’evoluzione culturale, che possa contribuire all’accrescimento del senso civico di Manfredonia e della sua comunità.
Il concetto di cambiamento, non deve destare timori di alcuna sorta, ma, per contro, dev’essere collocato in un’ottica di crescita e miglioramento, che miri a conseguire quel decoro urbano, degno di una straordinaria realtà cittadina: la nostra.
DIFFERENZIAMOCI è il nostro grido, il grido di una battaglia di civiltà che, giorno dopo giorno, vede consistenti parti della nostra comunità, collaborare a rendere più pulita, più bella e più vivibile la nostra Manfredonia , premettendo che la raccolta differenziata non sia finalizzata a portare lustro solo ad A.S.E. ed all’Amministrazione di Palazzo di Città, bensì possa rappresentare un impegno che ciascuno di noi prenda a cuore, perchè d’ora in poi apparterrà alla nostra quotidianità, e determinerà le sorti del nostro futuro, prossimo e venturo.
Il cambiamento, è ADESSO!”
 
Giulia Rita D’ Onofrio e Francesca Finizio: Ufficio Stampa ” Premio Internazionale di Cultura Re Manfredi “

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Commenti

  • Condivido l’incipit del messaggio, e spero tanto che col tempo si abbia da parte di tutti quella coscienza a svolgere per bene il proprio lavoro in tutti gli ambiti, tra cui quello della gestione e pulizia degli spazi pubblici.
    Fino ad oggi questa speranza, per dato di fatto, non è ancora auspicabile in quanto si assiste da parte dio chi di competenza ad un servizio poco “pulito”. Si è assistito al taglio dell’erba alta ed alla sua raccolta, non si è visto nel contempo la raccolta del materiale che insensatamente era stato disperso nel sottobosco, di tutto…. lasciato nello stesso luogo.
    Occorre consapevolezza che il decoro urbano viene prima di tutto dal non “sporcare” quello che la natura ci ha dato e che l’uomo cerca di migliorarne la fruibilità, con questo concludo dicendo, che quando si affronta un progetto di pulizia che essa vada dall’A alla Z, e che si verifichi che il lavoro venga svolto totalmente e per bene….. altrimenti non abbiamo fatto niente e ci siamo solo riempiti la bocca di belle parole e di “BIDONI”.

    poli 13/05/2016 10:00 Rispondi

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