Sabato 27 Aprile 2024

M5S Manfredonia: “Questa amministrazione cerca di tassare anche ciò che non deve esserlo. Il caso dei passi carrabili”

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Cittadini di Manfredonia,

temevamo che le conseguenze della sciagurata gestione di questa amministrazione le avremmo pagate NOI ed è arrivata la prima conferma.

Cosa è accaduto?

Alcuni cittadini ci hanno incontrato presso la nostra sede di corso Roma 230, mostrandoci un Avviso di Accertamento notificato dalla Gestione Tributi per OMESSA DICHIARAZIONE E CONTESTUALE INVITO AL PAGAMENTO CON IRROGAZIONE DELLE SANZIONI – CANONE DI OCCUPAZIONE DI SPAZI ED AREE PUBBLICHE (PASSO CARRABILE), chiedendosi se fosse giusta e dovuta tale richiesta di pagamento.

Cominciamo col chiarire che:

Il Decreto Legislativo n. 507/1993 individua per passo carrabile quell’opera che “interviene modificando le aree adiacenti al passo stesso e, dunque, prevedendo l’interruzione del marciapiedi o altre opere pubbliche del genere”.

Il passo carrabile può essere “a raso”, cioè, un ingresso per il quale non è stato tagliato il marciapiedi e non sono state edificate opere a carico del Comune per agevolarne l’accesso.

Bene, qualora l’accesso del proprio passo carrabile fosse “a raso” non si è tenuti a pagare alcunché, a meno che non si richieda l’apposizione del “divieto di sosta”.

Che i passi carrabili a raso non possano essere equiparati a tutti gli altri e, dunque, non debbano venire tassati, lo stabilisce l’art. 36 del DPR n. 610/1996, quando prevede che l’eventuale divieto di sosta di fronte ad un “passo carraio a raso” deve subordinarsi alla richiesta del proprietario stesso del passo.

Se ancora, nonostante ciò, foste invitati da un incaricato del Comune (di solito i Vigili Urbani) a firmare un documento atto a regolarizzare la vostra posizione nei confronti del Comune riguardo al vostro “passo a raso”, sappiate che potete rifiutarvi senza incorrere in nessuna sanzione.

Infatti dovete sapere che:

 

La Corte di Cassazione – in materia di Tosap – ha reiteratamente stabilito che «i varchi cosiddetti a raso – ossia posti a filo con il manto stradale, da tenersi distinti dai passi carrabili, in quanto rappresentano semplici accessi privi di opere visibili che rendano concreta l’occupazione e certa la superficie sottratta all’uso pubblico – non sono soggetti ad imposta»

(sentenza 28 aprile 2004, n. 8106).

Motivo dell’intassabilità è che il passo a raso «non determina un’occupazione visibile del suolo pubblico», dato che «manca qualsiasi opera o manufatto realizzato su suolo pubblico», e che «non presenta interruzioni sul marciapiede o modifiche del piano stradale che permettano, al proprietario dell’accesso, una posizione ed un uso diverso del marciapiede da quello di cui può fruire tutta la collettività» (sentenza 27 luglio 2007, n. 16733) .

Inoltre, da alcune verifiche da noi espletate è emerso che:

Dagli Avvisi di Accertamento presi in esame si ravvisa come NON sia stata seguita la procedura prevista dall’art.18 del regolamento Cosap.

In particolare, l’avviso non riporta la data dell’accertamento effettuato da un pubblico ufficiale – come previsto, appunto, dal citato art.18 del vigente regolamento Cosap che testualmente riporta:        ”Ai fini dell’applicazione delle sanzioni, l’abuso nella occupazione deve risultare da verbale di constatazione redatta da pubblico ufficiale”;

Pertanto, se rientrate nel caso specificato, non solo NON DOVETE PAGARE la tassa e la relativa sanzione non dovuta, ma, nel caso di insistenza da parte dell’Amministrazione Comunale, è possibile adire le vie legali, ottenendo sicuramente ragione.

Il motivo è presto detto: Da qualche parte bisognerà pur accedere per rientrare all’interno della proprietà privata e “se non ho chiesto al Comune alcuna opera per accedervi, come fa l’Amministrazione Pubblica a pretendere da me un tributo per farmi entrare e uscire da casa?”

Intendiamoci, è giusto che chi usufruisca di un servizio paghi per esso, se si sono realizzate le opportune opere per renderlo fruibile, ma non si può generalizzare ed intimare un pagamento a tutti coloro che hanno un qualsiasi accesso carrabile da una strada pubblica ad una proprietà privata.

Invitiamo, pertanto, questa Amministrazione, che ha un disperato bisogno di “far cassa”, a non tassare i cittadini “a strascico”, ma – unitamente alla Gestione Tributi e secondo le procedure previste – verificare chi è tenuto al pagamento della tassa in argomento.

Si eviterebbero “cantonate”, anzi…”carraiate”.

 

MOVIMENTO 5 STELLE MANFREDONIA

 

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Comunicati · News

Commenti

  • come la mettiamo con il codice della strada che, in assenza del marciapiede inteso come manufatto, individua lo spazio di un metro dal muro perimetrale delle abitazioni come se fosse tale e, pertanto, con i veicoli non vi si può transitare, sostare, ecc. ?????

    antonio 26/05/2017 14:39 Rispondi

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