Sabato 11 Maggio 2024

Solenne concelebrazione eucaristica pontificale in onore di S. Maria Maggiore di Siponto (Foto&Video)

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Ieri 30 agosto 2017 l’intero popolo devoto si è stretto intorno al suo amatissimo Pastore, S. E Mons. Michele Castoro, arcivescovo dell’Archidiocesi Manfredonia, Vieste, S. Giovanni Rotondo per celebrare solennemente la Patrona e Protettrice S. Maria Maggiore di Siponto, Madre di Dio e dell’Umanità sofferente, unico rifugio dei peccatori e ausilio dei cristiani. La Vergine Santissima è stata ricordata con una solenne e commovente concelebrazione eucaristica presieduta dallo stesso presule in una Cattedrale gremita di fedeli, alla presenza dell’intero Capitolo sipontino, Autorità civili e militari. Di notevole spessore spirituale, umano e sociale, molto forte nei contenuti, l’omelia di Mons. Castoro il quale, dopo aver ringraziato i presenti per la nutrita partecipazione, per ricordare la Mamma Celeste, prendendo spunto dal Vangelo secondo Giovanni, ha ricordato il primo miracolo di Gesù, su sollecitazione di sua Madre, in occasione delle nozze di Cana di Galilea, quando avvenne la tramutazione dell’acqua in vino. Richiamandosi a quello specifico episodio, molto significativo, invero, mons. Castoro ha sottolineato il significato del vino e delle botti vuote, attribuendo al vino il simbolo della letizia e della festa che si traduce in: “dare amore per ricevere amore”. Le botti vuote, invece, rappresentano il processo di desertificazione spirituale. Le nostre botti sono rimaste vuote, così le nostre azioni sono delle botti vuote. Un toccante riferimento ai nostri giovani molto spesso lasciati soli dalla famiglia dalle istituzioni, dalla società, perché manca il vino della reciproca responsabilità. Manca il vino che è amore per la propria città, per l’ambiente, per i propri diritti, per il nostro prossimo. Mons. Castoro non ha lasciato indenni nemmeno i politici che molto spesso dimostrano di aver dimenticato o trascurato l’impegno assunto nei confronti dei cittadini che hanno riposto in loro tanta fiducia e speranza. Ecco la presenza di Maria che ci aiuta a capire ciò che manca, non anfore vuote, ma persone creative, capaci di riempire tante botti di vino da soddisfare tutti gli invitati. Se si potesse applicare l’amore di Maria nella famiglia, nel condominio, ispirati ai corretti rapporti sociali, politici, nel rispetto della moralità, della legalità, renderebbe molto più bella Manfredonia, come la città di Cana con tanto vino (speranza, amore). Mons. Castoro conclude la sua breve quanto straordinaria omelia con un chiaro riferimento agli ultimi avvenimenti criminosi verificatisi recentemente sul nostro meraviglioso Gargano con l’esortazione di non abbandonare la speranza in un futuro migliore. Essere tenaci nel difendere la vita, la libertà, il territorio. Rifiutare di essere tenuti sotto scacco, sotto il vincolo della paura, perché la nostra forza è nell’amore di Maria. Conclude con una stupenda frase di Papa Francesco: “Per favore non dimenticatevi di pregare per me”. Lo facciamo tutti i giorni perché la Mamma Celeste continui a sorreggerla in ogni istante della sua vita.

Matteo di Sabato

 

Foto di Ercole Capuano

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