Venerdì 26 Aprile 2024

Foggia, nomine vertici consorzio ASI. Barone: “No alle spartizioni di poltrone. Prevalga la meritocrazia”

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La scelta dei vertici di un ente importante come l’ASI di Foggia dovrebbe essere fatta per meritocrazia e dunque sulla base dei curricula pervenuti, non può e non dovrebbe seguire mere logiche di spartizione di poltrone tra i partiti”. Questo il duro commento della consigliera del M5S Rosa Barone in merito alla battaglia politica che si sta consumando da giorni sulle nomine del prossimo Presidente e dei componenti del nuovo Consiglio di Amministrazione del Consorzio Industriale.

Così il M5S torna a chiedere che per la nomina vengano rispettati solo i requisiti richiesti dallo statuto Asi, che prevede che i cinque componenti del Consiglio di Amministrazione siano “eletti dall’Assemblea Generale fra persone di comprovata e documentata esperienza amministrativa o imprenditoriale o professionale o di particolare capacità nella gestione di aziende, enti e società”.
“Sappiamo che la legge non impedisce esplicitamente queste nomine di parte – incalza la pentastellata -,  ma per amministrare un ente così importante dev’essere nominato qualcuno che spicchi per capacità amministrative e morali, non un nome che sia frutto di un accordo elettorale in vista delle prossime elezioni per la segreteria provinciale del Partito Democratico ad esempio.

La votazione dei nuovi vertici è stata già rimandata da giugno a settembre poiché non era stato trovato un accordo tra gli enti che partecipano al Consorzio ed ora siamo costretti a leggere di nuove diatribe politiche in corso tra i partiti. In ballo – continua Barone – c’è la gestione di circa 40 milioni di euro di fondi del polo industriale foggiano. Auspichiamo, quindi, ancora una volta che alle persone che verranno scelte possa essere lasciata una totale autonomia decisionale. Purtroppo sappiamo bene che è chiedere tanto e troppo a partiti che per decenni hanno seguito “logiche” diverse – conclude – ma spero sinceramente che questa volta le nomine possano essere gestite diversamente, senza do ut des. Il cambiamento parte anche da qui, lo dobbiamo ai cittadini e alla nostra provincia”.

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