Martedì 23 Aprile 2024

La Cassazione da’ ragione agli investigatori: l’operazione “Ariete” aveva scongiurato un assalto ad un furgone portavalori. Baffino jr deve rimanere ristretto

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I Carabinieri della Compagnia di Manfredonia, nello specifico quelli del Nucleo Operativo e Radiomobile, hanno tratto in arresto il pregiudicato 28enne QUITADAMO Andrea, di Mattinata, noto quale “Baffino”, tra l’altro già in carcere dal 2 ottobre scorso a seguito di aggravamento della misura degli arresti domiciliari cui era sottoposto, in esecuzione di un’ordinanza di misura cautelare domiciliare emessa nei suoi confronti dal Tribunale della Libertà di Bari.

Quitadamo Andrea fu arrestato dai Carabinieri della Compagnia di  Manfredonia l’8 aprile del 2016 per concorso nel tentato omicidio di Prencipe Antonio Pio, commesso a Mattinata nella tarda serata precedente. Dopo un primo periodo in carcere venne quindi sottoposto agli arresti domiciliari.

Il 31 ottobre 2016 venne però ricondotto presso il carcere di Foggia, poiché coinvolto, insieme ad altri 18 indagati, nell’operazione “Ariete”, condotta sempre dai Carabinieri. In particolare Quitadamo Andrea e altri otto (tra cui ROMITO Mario Luciano) erano stati individuati come responsabili dell’organizzazione di un assalto ad un portavalori da compiere lungo la strada Mattinata – Vieste, assalto che non venne portato a termine proprio per l’intervento dei Carabinieri della Compagnia di Manfredonia, supportati dal Nucleo Elicotteri di Bari.

Tornato ai domiciliari con braccialetto elettronico, il 2 ottobre scorso Quitadamo Andrea è stato nuovamente arrestato e condotto in carcere dai Carabinieri di Mattinata, in esecuzione questa volta di una nuova ordinanza cautelare più grave emessa nei suoi confronti a seguito delle dichiarazioni rese in aula da Prencipe Antonio Pio, vittima l’anno precedente del tentato omicidio, il quale, a pochi giorni dall’udienza in cui doveva essere ascoltato, era stato aggredito a Manfredonia da tre persone riportando lesioni (la vittima stessa aveva riferito che l’aggressione era stata commissionata proprio da Andrea).

L’arresto odierno ha quale presupposto l’esigenza cautelare legata alla personalità del Quitadamo Andrea (nel frattempo accusato infatti anche di un tentato omicidio) ma attiene proprio all’operazione Ariete.

Nello specifico, il Tribunale della Libertà nella sezione riesame di Bari, che in un primo momento non aveva ritenuto sussistere tutti gli elementi che configuravano appieno il tentativo di rapina al furgone portavalori, così come configurato da Carabinieri, Procura e G.I.P. di Foggia, a seguito dell’intervento della Suprema Corte di Cassazione sulla vicenda, che, al contrario, ha invece ritenuto quanto raccolto sufficiente a configurare pienamente il delitto tentato, ha riformulato le proprie valutazioni e, proprio sulla figura di Quitadamo Andrea, nel frattempo colpito da un fermo per tentato omicidio ed ordinanze di custodia, ha ravvisato le esigenze cautelari che richiedono una nuova custodia, quella appunto cui è stato ora sottoposto.

 

 

 

OPERAZIONE “ARIETE” DEI CARABINIERI DI FOGGIA: sgominato gruppo criminale riconducibile alla malavita garganica responsabile di rapine ed estorsioni.

FOGGIA: Dopo quasi un anno di serrate indagini condotte dai Carabinieri della Compagnia di Manfredonia e coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, i Carabinieri del Comando Provinciale hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misure cautelari emessa dal G.I.P. di Foggia nei confronti di 19 persone, quasi tutte appartenenti alla malavita garganica.

Con l’esecuzione di detto provvedimento, infatti, si è neutralizzata l’azione posta in essere da un importante gruppo criminale attivo nei Comuni di Manfredonia, Mattinata e Vieste, conducendo in carcere il 34enne F.S. di Mattinata, il 49enne M.L.R. di Manfredonia (già sottoposto alla detenzione domiciliare per altra causa), ritenuti elementi di spicco del gruppo, il 48enne P.F.G. di Mattinata, il 41enne A.Q. di Mattinata, il 28enne M.S. di Monte Sant’Angelo, il 37enne L.F. di San Marco in Lamis, il 27enne A.Q. di Mattinata (già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa), il 30enne D.P.D.M. di Vieste (già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa), il 30enne G.I. di Vieste (già detenuto in carcere per altra causa), il 32enne H.H. di Vieste (già detenuto in carcere per altra causa), ed il 50enne C.C. di Manfredonia, Assistente Capo della Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Foggia.

Agli arresti domiciliari invece sono finiti il 34enne P.L.T. di Manfredonia, il 32enne A.G. di Manfredonia (già sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.G. per altra causa), il 50enne A.D.N. di Manfredonia, il 45enne M.M.D. di Vieste, il 49enne G.T. di Manfredonia, il 29enne A.F. di Manfredonia (già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa), il 43enne G.C. di Cerignola (già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa), ed il 46enne G.C. di Manfredonia (già detenuto in carcere per altra causa).

Tre le persone denunciate in stato di libertà in ordine a diverse fattispecie criminose.

Le indagini, condotte principalmente dall’Arma di Manfredonia con l’ausilio del personale del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Foggia, hanno consentito di raccogliere un pesante compendio indiziario a carico degli indagati in relazione alle ipotesi delittuose contestate.

In particolare nove di loro rispondono del tentato assalto ad un furgone portavalori nel novembre 2015. A capo del gruppo vi è uno dei rappresentanti della famiglia ROMITO, nota in area garganica per i fatti di sangue che l’hanno riguardata soprattutto nel corso di quella che è stata denominata la “faida del Gargano”. Gli stessi infatti, avevano meticolosamente pianificato una complessa rapina ai danni di un furgone “IVRI” con le seguenti modalità: avevano individuavano il luogo dell’assalto, controllato che non vi fosse segnale telefonico, definito le modalità dell’assalto, procurato diverse autovetture, ipotizzato  l’uso di mezzi pesanti con il posizionamento di un camion sulla carreggiata ed il taglio del blindato con una motosega, effettuato numerosi sopralluoghi per individuare le vie di fuga e preparato i mezzi da utilizzare, in particolare una pala meccanica modificata a mo’ di ariete per capovolgere il blindato medesimo e procedere al taglio. Avevano anche effettuato numerose “prove in bianco” su altri automezzi. A tale scopo, gli indagati, avevano previsto anche l’uso di esplosivi e di armi da fuoco. In definitiva, tutte le fasi dell’assalto erano state analizzate e programmate con cura anche pianificando la fuga. Erano poi assai guardinghi ed attenti ai controlli dei Carabinieri avvisandosi reciprocamente in caso di posti di blocco, di presenza di Carabinieri in borghese, di eventuali controlli subiti anche in merito alle auto utilizzate. L’assalto, non fu portato a termine soltanto per cause indipendenti dalla volontà degli indagati ed in particolare grazie ad un energico spiegamento di forze, anche con l’ausilio dell’elicottero, messo in campo dall’Arma che presidiò nella circostanza il tratto individuato quale teatro dell’evento (SS 89 tra Mattinata e Vieste –località Vignanotica). Nel corso delle attività, sono stati sequestrati numerosi veicoli provento di furto nonché diverse armi da sparo con relativo munizionamento.

Nell’ambito dello stesso contesto investigativo poi, sono stati raccolti pesanti indizi di colpevolezza in capo a H.H. e G.I. in ordine ad un delitto di rapina aggravato consumato dagli indagati in concorso, travisati ed armati, ai danni del supermercato  “Simply” di Vieste in data 11 dicembre 2015. La rapina fruttava ai due autori un bottino di euro 5.000 circa.

A carico di alcuni arrestati, poi, sono emerse responsabilità penali per violazioni della sorveglianza speciale di P.S., ricettazioni, furti, detenzione illegale di un’arma clandestina e del relativo munizionamento. Quest’ultima rinvenuta durante una perquisizione posta in essere dai Carabinieri il 22 gennaio 2016 in Manfredonia. E’ stato contestato anche il furto aggravato in concorso commesso in Manfredonia il 14 marzo 2013 allorquando si impossessavano di 300 litri di gasolio sottraendoli alla cisterna servente il distributore Agip sito sul molo di levante di Manfredonia, previa effrazione del lucchetto posto sulla cisterna medesima.

L’assistente della Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Foggia, risulta gravato da un’ipotesi di corruzione poiché, con più atti esecutivi del medesimo disegno criminoso al fine di compiere un atto contrario ai propri doveri d’ufficio, dietro promessa di una somma imprecisata di denaro, si è adoperato per l’illecita introduzione all’interno dell’istituto penitenziario di un telefono cellulare. Nella circostanza, a suo carico, sono emerse anche responsabilità per gli accessi abusivi ai sistemi informatici ed a condotte di rivelazione di segreto d’ufficio.

Il 34enne Scirpoli Francesco di Mattinata, il 49enne Romito Mario Luciano di Manfredonia (già sottoposto alla detenzione domiciliare per altra causa), ritenuti elementi di spicco del gruppo medesimo, il 48enne Gentile Pio Francesco di Mattinata noto come rampino o passaguai, il 41enne Quitadamo Antonio di Mattinata noto come baffino, il 28enne Silvestri Michele di Monte Sant’Angelo noto come u’ russ, il 37enne Ferro Luigi di San Marco in Lamis noto come Gino di Brancia, il 27enne Quitadamo Andrea di Mattinata noto come baffino (già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa), il 30enne Della Malva Danilo Pietro di Vieste noto come u’ meticcio (già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa), il 30enne Iannoli Giovanni di Vieste (già detenuto in carcere per altra causa), il 32enne Hadiouch Hechmi di Vieste (già detenuto in carcere per altra causa), ed il 50enne Coccia Cataldo di Manfredonia, Assistente Capo della Polizia Penitenziaria in servizio presso la Casa Circondariale di Foggia.

Agli arresti domiciliari invece sono stati ristretti il 34enne La Torre Pietro di Manfredonia noto come u’ muntanar, il 32enne Guerra Antonio di Manfredonia noto come nerone (già sottoposto all’obbligo di presentazione alla P.G. per altra causa), il 50enne Del Nobile Antonio di Manfredonia noto comr riccardo, il 45enne Della Malva Matteo di Vieste noto come u’ grill, il 49enne Trimigno Giuseppe di Manfredonia noto come u’ biond, il 29enne Ferrazzano Antonio di Manfredonia noto come cavalletto (già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa), il 43enne Curci Gerardo di Cerignola (già sottoposto agli arresti domiciliari per altra causa), ed il 46enne Caposeno Giuseppe di Manfredonia (già detenuto in carcere per altra causa.

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