Venerdì 26 Aprile 2024

Manfredonia Nuova: “Quale futuro per l’ospedale e i servizi socio riabilitativi e assistenziali della nostra città?

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Da anni, assistiamo impotenti alla lenta agonia dell’Ospedale “San Camillo de Lellis”, che, dopo essere stato punto di riferimento del comprensorio territoriale del Sud Gargano (Mattinata – Vieste – Monte Sant’Angelo – Zapponeta), oggi è in una situazione di grave depotenziamento.

Al declassamento decretato  dal piano di Riordino Ospedaliero della Regione Puglia a “Presidio Ospedaliero di Base”, con la chiusura di ostetricia e ginecologia, pediatria ecc.; mentre gli ospedali di Cerignola e San Severo, suoi affini, sono diventati strutture specialistiche di 1° livello, si sono aggiunte criticità quali la mancanza dei Primari ospedalieri, i cui concorsi latitano da anni, (in medicina, chirurgia, ortopedia, ecc), la non copertura degli organici dei reparti; il mancato turnover dei dipendenti in pensionamento, l’obsolescenza o privazione delle attrezzature con gravi ripercussioni sulla effettiva funzionalità dei reparti.

Oggi sono addirittura a rischio di forte ridimensionamento anche i reparti di Ortopedia, Gastroenterologia, Cardiologia e persino il laboratorio di analisi, che effettua un numero di prestazioni superiore di gran lunga alla somma di quelle erogate dagli ospedali di San Severo e Cerignola.

Sottolineiamo inoltre la non meno grave situazione del Pronto Soccorso che non riesce a dare risposte adeguate alle numerose richieste di interventi di urgenza.

Anche il Centro Riabilitativo “A. Cesarano”, un importante punto di riferimento dei portatori di handicap sia in età evolutiva che adulta, per l’ambito territoriale, con il pensionamento di molti/e operatori/ci, non sostituite/i, è in una crisi perenne che lascia intravedere la volontà di ridimensionamento, fino alla chiusura, nonostante le promesse e le rassicurazioni contrarie, in tal senso, di Asl Fg.

La stessa sorte purtroppo sta toccando alla struttura per anziani “Anna Rizzi”, che ha rappresentato per Manfredonia una risposta importante ai bisogni socio -assistenziali della popolazione anziana fragile di questa città.

A questo quadro così desolante per il nostro nosocomio e per i servizi assistenziali e riabilitativi hanno contribuito i politici, tutti, che per decenni non hanno tutelato gli interessi di Manfredonia.  Nelle trattative politiche per il riordino ospedaliero regionale, hanno fatto scena muta? Erano forse impegnati nella costruzione del proprio consenso elettorale, con la cura delle clientele, molto più remunerativo in termini di consensi, rispetto al perseguimento del bene comune?

Ora non possiamo più permetterci distrazioni, perciò, ai nostri Consiglieri eletti alla Regione Puglia, P. Campo, G. Gatta, Rosa Barone, chiediamo che profondano un impegno vero a favore del nostro Nosocomio, dal quale dipenderà il destino del diritto alla salute della popolazione di Manfredonia.

Eppure la storia di Manfredonia, città ferita e oltraggiata da una industria chimica di base che ci ha lasciato una pesante eredità di malattie e morti per l’inquinamento del suolo, dell’aria e del mare, richiederebbe invece un ampliamento dei servizi del nostro presidio ospedaliero.

Infatti i dati della ricerca epidemiologica partecipata della commissione M.A Vigotti-A. Biggeri, la cui relazione resa pubblica e depositata dai ricercatori agli atti del comune, hanno evidenziato:

  • “14 casi in più di morti per tumore polmonare rispetto alla media regionale”;
  • “mortalità per malattie cardiache aumentata da 1995, con un picco di 2 morti in più al mese.

Inoltre fortemente inquietanti sono pure i dati sulle malformazioni genetiche emersi nello studio Sentieri condotto dal prof. F. Bianchi, che risultano di ben 36% superiori alla media regionale nell’area Manfredonia-Monte S. Angelo.

Pertanto,

verificato che sono stati investiti milioni di euro per l’ampliamento delle opere murarie e che la struttura ospedaliera territoriale di Manfredonia ha in sé tutte le potenzialità umane, professionali, di operatività e di punto di riferimento credibile per diventare nel concreto una struttura di 1° livello;

valutata l’orografia del territorio e che nel periodo estivo, l’alta densità turistica di Vieste, Monte, Mattinata e Manfredonia, determina un notevole incremento dell’utenza emergenziale;

visto l’aumento notevole di anziani che non possono contare sugli aiuti dei parenti e non possono permettersi di rivolgersi alle strutture private, oppure agli ospedali lontani da casa;

considerati i dati della ricerca epidemiologica;

alla regione Puglia e alla Direzione Generale dell’Asl di Foggia

chiediamo

1) che da subito il nostro presidio ospedaliero diventi operativo e funzionale con il completamento delle piante organiche delle unità operative esistenti, sia dei primari che dei medici e paramedici;

2) che vengano mantenute e non depotenziate le unità operative di Gastroenterologia e Psichiatria, che per la loro qualificazione rappresentano un concreto punto di riferimento per la città e per il circondario;

3) che il centro di riabilitazione motoria e psicomotoria “Andrea Cesarano” non si avvii alla chiusura per inedia e che si attivino finalmente concorsi per assumere il personale che vada a sostituire quello in pensione;

4) che ci sia una reale integrazione tra la struttura ospedaliera e i servizi territoriali specialistici di cui si auspica un concreto potenziamento con attrezzature adeguate per svolgere concretamente le prestazioni sanitarie per evitare anche la mobilità extraterritoriale degli utenti e soprattutto degli anziani.

5) infine che in relazione ai dati dell’indagine epidemiologica si facciano carico di realizzare uno screening di massa per le patologie tumorali polmonari, considerato che è possibile l’istituzione di particolari discipline non contemplate dall’attuale piano di riordino ospedaliero, ma che si rendono necessarie per il fabbisogno sanitario locale, così come prevede il Regolamento Regionale 10 marzo 2017 n° 7.

Per quanto riguardo la Casa della Vita “Anna Rizzi” chiediamo al Commissario incaricato di fare piena luce sulle responsabilità gestionali, considerato che gli utenti, pur versando regolarmente la propria retta di degenza, si ritroveranno a breve senza cura e assistenza e spogliati degli affetti, amicizie e identità.

Noi cittadini e cittadine di Manfredonia Nuova sentiamo il bisogno di rompere il silenzio su questo grave problema della nostra comunità e perciò ci attiveremo al più presto per organizzare sit-in di informazione e raccolta di firme per porre al centro dell’attenzione politica la questione ospedale e delle strutture connesse per garantire il diritto alla salute della nostra città.

Invitiamo a tal fine le Istituzioni, tutte le Forze Politiche, Cittadinanza Attiva, le Associazioni, i singoli Cittadini e tutti gli Operatori Sanitari a collaborare per la buona riuscita della lotta per la difesa di questo bene comune.

 

Manfredonia Nuova

 

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