Sabato 27 Aprile 2024

10 ottobre, giornata nazionale della psicologia

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Il diritto alla Salute (art.32 della nostra Costituzione) è limitato se non si guarda alla persona oltre l’aspetto biologico. A che punto siamo? Il Benessere? E’ circolarità.

Oggi, 10 ottobre 2019, ricorre la Quarta Giornata nazionale della Psicologia (per inciso, inserita nel mese del Benessere Psicologico in Puglia che prevede iniziative di informazione, sensibilizzazione, workshop e seminari tematici che sono, in vario modo, afferenti alla Salute e al Benessere della collettività. Oltre all’iniziativa classica degli studi aperti e delle consulenze gratuite: per info www.mesedelbenesserepsicologico.it).

Questa giornata vuole essere uno strumento di confronto e dialogo tra la professione psicologica e la collettività, un modo di interfacciarsi per dare complessità e dimensione esistenziale e collettiva, al continuum Salute- Malattia.  Quest’anno si è scelto di mettere a fuoco il tema dei Diritti Universali, perché nell’ attuale congiuntura nazionale ed internazionale, è sembrato importante promuovere  riflessioni su questo. Il tema dei diritti, il diritto all’Infanzia, il diritto all’Assistenza Psicologica, il diritto alla Prevenzione, il diritto al Rispetto delle Differenze.. ci interroga sulla nostra capacità di trovare riconoscimento ed equilibrio tra le dimensioni dell’Io, del Io e Tu, del Noi nelle dinamiche che viviamo quotidianamente. Nei gruppi più piccoli e privati come in quelli sociali allargati di cui facciamo parte.

 

 

Per decenni, come psicologi abbiamo lottato perché ci fossero riconoscimenti dalla legge italiana del diritto alla Salute, non esclusivamente biologica, dei cittadini. Abbiamo dovuto farci strada nel mondo medico, non senza fatica e qualche resistenza (soprattutto nei primi tempi, in verità), perché passasse un concetto olistico e di continuità tra i concetti di Salute e Malattia. Ci siamo impegnati perché questo paese avanzasse sull’”I Care” sanitario e sociale, ponendosi al passo degli altri paesi europei..

E’ dell’inizio di questo mese la notizia dell’approvazione all’unanimità, da parte del consiglio regionale, della proposta di legge del consigliere Bozzetti (M5S)  che modifica la legge n.3 del 2009

“Norme regionali per il diritto all’Istruzione e alla formazione” nella parte che riguarda l’istituzione della unità regionale di psicologia scolastica. In sostanza, la legge sullo psicologo nelle scuole, al servizio dell’intera comunità scolastica, è (nuovamente.. dato il precedente del 2009) sancita nella nostra Regione. Si aspetta e si caldeggia il relativo rapido decreto attuativo perché essa diventi servizio operativo e concreto!

Il sistema scuola merita completezza e complessità e non tutti i bisogni dei piccoli e giovani utenti (nonché delle loro famiglie) possono essere “scaricati” tout court sulle spalle dei docenti.

 

Sempre sul piano normativo, le Nuove Linee Guida nazionali per le attività di Pronto Soccorso accolgono la prospettiva di lettura dei bisogni e degli interventi in chiave biopsicosociale e, sia pure nei limiti e nelle necessità di un contesto di emergenza, propongono l’intervento psicologico per utenti, familiari e operatori.

 

Voglio, infine, citare la norma prevista nel recente Decreto Calabria (in Gazzetta Ufficiale a luglio 2019) che legittima la presenza della psicologo nelle cure primarie e nella medicina generale; ovvero, la possibilità per i medici di famiglia, ove siano presenti le condizioni previste a livello regionale e le regioni stesse stanzino risorse aggiuntive, di rendere “istituzionale” e gratuita nel proprio studio la presenza dello psicologo, al fine di soddisfare appieno la richiesta di Salute dei cittadini.  Norma che, in verità, ha suscitato alcune levate di scudi nelle associazioni di categoria (dei medici di famiglia) mentre bisognerebbe guardare alla possibilità di un gradimento reale, almeno in una buona fetta di assistiti, di un simile servizio. Nulla togliendo alle abilità comunicative e relazionali acquisite nell’esperienza professionale, spesso molto lunga, dei medici stessi.

 

In generale, le prestazione psicologiche offerte nei Lea (livelli essenziali di assistenza) e quindi garantite dal SSN (Servizio Sanitario Nazionale) sulle più diverse problematicità e servizi per l’utenza si sta allargando a macchia d’olio, e già da alcuni anni. Con diversi limiti e difficoltà ancora.. ma fatto salvo il principio che curare una persona, adulto o minore che sia, significa farsi carico di una complessità che ha un’imprescindibile valenza esistenziale e relazionale; e significa spesso farsi carico di un nucleo di persone piuttosto che del singolo portatore della richiesta di Salute.

 

Benessere è buona consapevolezza e integrazione interna (intrapsichica) e ed esterna, con le persone di riferimento e via via allargando il cerchio dei gruppi ai quali si appartiene.

Lo stesso ambiente naturale influenza e condiziona le nostre percezioni e il nostro star bene/male (nella salute psicofisica e sociale). Vivere in un ambiente naturale pulito e sano è un diritto, universale importante, della salute biologica e di quella psicologica degli individui!

 

Il Benessere, infine, non è una condizione statica o acquisita “una volta per sempre”.. bensì un processo di continua ridefinizione e costruzione cui siamo chiamati a fa fronte. Una responsabilità individuale e collettiva, in un processo circolare tra noi e il mondo che non ha mai termine! Per dirla con la modernissima Emily Dickinson:

 

“Il cervello è più esteso del cielo.. Più profondo del mare ..Ha giusto il peso di Dio.. e dialoga con essi”.

 

 

Dott.ssa Vittoria Gentile

Psicologa clinica e di comunità e psicoterapeuta

 

 

 

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Comunicati · News

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