Venerdì 26 Aprile 2024

A scuola di legalità con Pinuccio e Giuliano Foschini

3 0

Una mattinata all’insegna della legalità si è svolta quest’oggi presso l’Istituto Galilei – Moro di Manfredonia.
Due sono state le iniziative realizzate converse in un unico evento che ha visto una notevole partecipazione non solo studentesca, ma anche cittadina. Quello di oggi è il secondo appuntamento della “Settimana A.m.i.c.a.”, iniziativa organizzata dall’Impresa A.M.I.C.A. che ha come obiettivo quello di fare rete, per portare avanti un progetto di antimafia sociale, di legalità, fornendo agli studenti strumenti utili per divenire valore aggiunto per il proprio territorio, così come rivela il presidente dell’Associazione capofila del progetto Vincenzo Signoriello. Anche Miriam Grassi ha ribadito come quest’impresa rappresenti un progetto di potenziamento per permettere ai giovani di poter restare nel proprio territorio mediante il fondo “Resto al Sud”. Ospite dell’evento è stato il giornalista Alessio Giannone, noto con lo pseudomino Pinuccio, che ha dichiarato con il suo inconfondibile stile ironico -satirico “La lotta all’illegalità deve essere pop. Bisogna far capire ai ragazzi che, per esempio, comprando droga si danno soldi alla criminalità organizzata e si alimentano gli omicidi. Tutti conoscono le attività imprenditoriali e commerciali legate a determinati ambienti e vanno assolutamente evitate. Ragazzi non chiudete gli occhi: andate in strada e protestate fino a quando non arrivano le risposte ad un mondo più giusto e che sappia rimediare ai grandi errori degli adulti. Abolite dalla vostra mente il di più a tutti i costi e le sconfitte vanno accettate, perché il rancore ingiustificato nasce cosi”.

La mattinata è proseguita con la presentazione del libro “Ti mangio il cuore” di Carlo Bonini e Giuliano Foschini, presente presso l’Istituto, per dialogare con gli studenti e le studentesse, i quali si sono dimostrati coinvolti e partecipi, mediante letture, drammatizzazioni, musica, linguaggio corporeo, tutti basati su un’intensa attività di riflessione e analisi del testo proposto dai e dalle docenti all’interno del progetto “Incontro con l’autore”. Il testo affronta problematiche riguardanti la quarta criminalità organizzata, la mafia garganica. “Il 9 Agosto 2017 la mafia è entrata in casa nostra, senza chiedere il permesso. Quel giorno abbiamo scoperto l’esistenza della quarta mafia. Solo dopo la tragedia si sono accesi i riflettori e ora possiamo dire che lo Stato c’è, uno Stato a cui richiediamo a testa alta i nostri diritti” – affermano le vedove Luciani, i due cittadini innocenti uccisi dalla criminalità organizzata in quanto testimoni scomodi di un regolamento di conti tra fazioni rivali. Il giornalista di “La Repubblica” Giuliano Foschini, autore del libro, ha esordito affermando come l’arma più forte che la mafia garganica possiede è il silenzio, ribadendo più volte come le cose non esistono fino a quando qualcuno non ne parla. È proprio ciò che ha permesso al sistema criminale di agire nell’ombra, svolgendo il ruolo di agenzia di servizio, occupando uno spazio che spetta allo Stato. “Ti mangio il cuore” è un titolo crudo, esemplificativo che dimostra come la mafia sia capace di eliminare ogni barlume di umanità – rivela la docente di latino e greco, nonché vicepreside dell’Istituto, Rossella Angelillis. In queste pagine così tristi è possibile però scorgere nelle parole di Giuseppe Gatti un messaggio di speranza che ci porta a “sviluppare il senso del Noi” – così come afferma la professoressa Iannaccone.

Il testo adotta uno stile narrativo e non quello di un saggio per renderlo il più possibile fruibile, raccontando la realtà mediante il giornalismo d’inchiesta. Attraverso queste pagine e gli ultimi eventi criminali si è provata la consapevolezza che in questo territorio la mafia c’è. Uno degli errori più gravi è stato infatti quello di sottovalutarla. “La mafia è più immaginata che realizzata” – si affermava circa 20 anni fa. Ora invece la consapevolezza c’è, tutti sanno, qualcosa sta cambiando.
La mattinata di riflessione, caratterizzata da forte carica emotiva e di pathos, si è conclusa sulle note de “I cento passi” dei Modena City Rambles e “Pensa” di Fabrizio Moro, ad opera degli studenti dell’Istituto

Angela la Torre

Articolo presente in:
News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

 
 
 
WP2Social Auto Publish Powered By : XYZScripts.com