Venerdì 26 Aprile 2024

A Peschici il sindaco vieta l’introduzione di pane e di suoi derivati nel territorio comunale, CNA: “Obbrobrio amministrativo da cancellare”

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“Ai tempi del Corona Virus” può succedere di tutto, anche che un sindaco decida di chiudere l’ingresso al paese al pane ed ai prodotti da forno prodotti fuori dal paese. Succede a Peschici, importante paese turistico del Gargano, dove nonostante le norme antitrust e le liberalizzazioni Bersaniane la “lotta del pane” è ancora in corso.

La lotta del pane era tipica degli anni 90 del secolo scorso. I panificatori di ogni comune protestavano con i sindaci per le incursioni che facevano nel loro territorio panificatori di altri comuni. E la fantasia dei sindaci già allora produceva atti amministrativi di diverso tipo. Già allora, ad esempio, il Sindaco di Peschici prescrisse che il pane straniero poteva entrare a Peschici dalle ore 10,00 in poi, fidando sulle abitudini deipaesani che andavano presto a comprare il pane per scoraggiare gli incursori stranieri. Ai tempi del CoronaVirus,però, questa barriera non era più sufficiente. I cittadini rinchiusi in casa si sono messi a panificare, fare dolci tradizionali, taralli e tarallucci al punto da determinare una caduta del mercato di oltre il 30%. Così il Sindaco ha pensato bene di sospendere la vecchia ordinanza e di produrne una nuova adducendo a motivazione l’epidemia del Corona Virus.

L’Ordinanza è la numero 34 del 2020. “Un esempio di atto amministrativo tra i più scorretti che abbia mai avuto tra le mani ma che, fin quando non verrà dichiarato illegittimo, produrrà danni diretti ai produttori locali dell’area garganica e che già ha visto sanzionare per ben due volte il produttore che si vuole scoraggiare a portare il pane a Peschici, perchè il pane del Mulino Bianco e tutti i prodotti da forno della grande industria continuano ad essere presenti sugli scaffali dei negozi alimentari del paese” dichiara il direttore provinciale della CNA Antonio Trombetta.

Con l’ordinanza n° 34 il Sindaco di Peschici vieta l’introduzione di pane e di suoi derivati (?) nel territorio di Peschici adducendo a motivazione il divieto previsto dal DPCM 22 MARZO 2020 a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici e privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui si trovano, omettendo la parte dello stesso decreto che esonera da tale limite gli spostamenti per motivi
di lavoro. Ma le omissioni non si fermano a questo. Adotta un’ordinanza che ha immediate ricadute su una attività produttiva ritenuta essenziale dalle disposizioni del governo e lo fa richiamando proprio l’articolo del D.L. 25 marzo 2020 n° 19 che vieta l’adozione da parte dei sindaci di ordinanze contingibili ed urgenti in contrasto con le misure statali e che abbiano ricadute sulle attività produttive, a pena di inefficacia. Si inventa un possibile ricorso al SINDACO contro l’ordinanza omettendo di indicare l’autorità a cui presentare legittimamente ricorso. Insomma un guazzabuglio cha ha avuto l’unico effetto di bloccare l’attività di un panificatore e favorire la vendita di colombe pasquali della grande industria.Come CNA abbiamo sollecitato il Sindaco alla revoca dell’ordinanza ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta e per questo ci siamo rivolti al Prefetto per ottenere l’annullamento di questo obbrobrio amministrativo. A dire il vero abbiamo riscritto anche al Sindaco sperando in una lettura più attenta dell’atto e della presa d’atto delle incongruenze in esso contenute. Una azione in autotutela del Sindaco chiuderebbe un brutto
episodio e consentirebbe a tutti, ai tempi del Corona Virus, di lavorare con serenità.

Il Direttore provinciale della CNA Foggia
dott. Antonio Trombetta

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