Venerdì 26 Aprile 2024

Lecce: “Non c’è pace per il sito ex-Enichem nella piana di Macchia, Comune di Monte Sant’Angelo a ridosso della Città di Manfredonia”

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Da una parte una rigogliosa distesa di ulivi, tenacemente coltivata da piccoli agricoltori; dall’altra, nuove imprese turistiche, con passione e professionalità, si adoperano per valorizzare un territorio a lungo ingiustamente sottovalutato. Dall’alto, però, il Comune di Monte Sant’Angelo, la Regione Puglia ed Eni Rewind pare abbiano altri piani.

 

Il progetto “futuristico” é realizzare un impianto destinato al recupero della plastica (cofinanziamento Regione Puglia pari a Euro 10.871.267,63), un impianto Waste to Fuel (per il trattamento anaerobico per bio metano che riutilizza i fanghi provenienti dagli impianti biologici urbani e l’acqua risultante dal processo produttivo dell’impianto stesso), una piattaforma ambientale e un impianto fotovoltaico (quest’ultimo di competenza della società Eni New Energy).

 

Personalmente sono a favore di progetti innovativi sul ciclo dei rifiuti, ma da cittadina di questa terra mi chiedo se non sia opportuno, prioritariamente, completare la bonifica dell’intera area industriale di Monte Sant’Angelo, anziché realizzare nuovi insediamenti in una zona pericolosa per la salute, in primis dei lavoratori stessi.

 

Guglielma Lecce

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Commenti

  • Forse non ci pensiamo, ma noi manfredoniani continuiamo a protestare contro tutti gli impianti che si vorrebbero mettere in zona. Alla fine degli anni 80 disse no il Consiglio Comunale a installare un impianto di compostaggio rifiuti sotto il monte Aquilone, verso la stazione ferroviaria di Candelaro. L’impresa che ci sosteneva ci fece osservare: “Un impianto simile esiste a pochi chilometri da Empoli e Pistoia in Toscana, a S.Giorgio di Nogaro, in provincia di Udine. A Giovenzana, a pochi Km. da Bergamo esiste il più grande impianto in Italia servendo tutti i rifiuti di Milano e dintorni. Noi da Foggia a Manfredonia, abbiamo percorso 40 kilometri senza incontrare un paese, un villaggio, un gruppo di case abitate: come potete pretendere di continuare a godere di un deserto simile per sempre se, per i rifiuti, si cercano spazi liberi? Prima o poi vi costringeranno ad accettare un impianto pericoloso davvero, per fame o per obtorto collo””

    ilproletario 10/09/2020 21:37 Rispondi

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