Venerdì 26 Aprile 2024

A Zapponeta non si ferma l’onda umana per chiedere giustizia per CHICO FORTI

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La storia di Chico è balzata agli onori della cronaca italiana negli ultimi anni, da quando alcuni media e trasmissioni come Le Iene, hanno raccolto l’appello disperato dell’uomo che da 20 anni è recluso in un carcere negli Stati Uniti, a seguito di una condanna all’ergastolo ritenuta profondamente ingiusta.

Anche Zapponeta, si è unita da un po’ di tempo, all’onda di persone che chiedono giustizia per ‘Chico’ Forti, nella speranza che presto ‘Chico’ possa rientrare in Italia da uomo libero. Diverse le iniziative promosse con il sostegno del primo cittadino di Zapponeta D’Aloisio, del vice sindaco Riontino e del responsabile de “l’Onda di Chico” di Andria e Zapponeta, Alessandro Di Noia, tra cui l’esposizione di striscioni nel centro del paese e sulla strada principale che collega il Gargano e Nord barese riportanti la scritta “GIUSTIZIA PER CHICO FORTI” e di locandine informative in tutte le attività commerciali.

Ma conosciamo meglio Chico Forti. Tutto ha inizio quando Chico Forti partecipa al quiz televisivo Telemike, vincendo una cospicua somma di denaro. Con questa vincita, due anni dopo, decide di inseguire il suo sogno americano e si trasferisce negli Stati Uniti dove continua la sua attività di film-maker e produttore televisivo. Di lì a poco conosce la sua seconda moglie, dalla quale avrà tre figli: Savannah, Jenna e Francesco. In quel periodo le cose per lui vanno a gonfie vele e in poco tempo riesce a trasferirsi in un esclusivo complesso residenziale di Miami: Williams Island. Decide inoltre di intraprendere attività imprenditoriale parallela, questa volta nel settore immobiliare, specializzandosi nella compravendita di appartamenti di lusso. Tutto sembra perfetto ma, ironia della sorte, l’arrivo di Chico a Williams Island segnerà l’inizio della sua triste vicenda, poiché qui entrerà in contatto con le persone sbagliate. La sua vita, infatti, viene improvvisamente sconvolta quando, nel febbraio del 1998, viene trovato morto Dale Pike, figlio di Tony Pike, dal quale Chico stava acquistando il Pikes Hotel di Ibiza. Per quell’omicidio, il 15 giugno del 2000, Chico viene condannato all’ergastolo da una giuria popolare, senza alcuna prova forense oggettiva e dopo un processo durato soltanto diciotto giorni! La sua condanna, però, non è stata emessa “al di là di ogni ragionevole dubbio”, anzi, sul verdetto di colpevolezza i dubbi sono numerosi, fondati su una lunga serie di omissioni, errori, scorrettezze e approssimazioni da parte della polizia di Miami, iniziati con il ritrovamento del cadavere e proseguiti durante tutto il corso dell’iter giudiziario.

A sostenere Chico in tutti questi anni, oltre alla sua “mamma roccia” Maria, oggi novantaduenne, ci sono i suoi tre figli, lo zio Gianni Forti con Wilma e il suo amico del cuore Roberto Fodde.

Negli ultimi mesi, grazie ai servizi de Le Iene, in Italia si è creato un forte coinvolgimento dell’opinione pubblica. In seguito a questo interessamento, la pagina Facebook Chico Forti ha lanciato l’idea di affiggere le prime locandine “Liberate Chico” nelle attività commerciali e sulle auto. In poco tempo la solidarietà cresce al punto che si decide di dare un nome a tutte queste iniziative e nasce così L’Onda di Chico, facendo un chiaro riferimento al suo passato nel mondo del Windsurf.

Intanto nei giorni scorsi lo zio di Chico, Gianni Forti è stato convocato alla Farnesina per un incontro con il ministro Luigi Di Maio e il sottosegretario di Stato Riccardo Fraccaro, in cui si sono discusse le eventuali modalità di trasferimento di Forti in Italia sulla base della domanda presentata dall’ avvocatoamericano Joe Tacopina che si è appellato alla Convezione di Strasburgo del 21 marzo 1983, sottoscritta da Italia e Stati Uniti e conosciuta come la “Convezione sul trasferimento di persone condannate”.

 

Per tutte le altre info,  visitare la pagina Facebook:

https://www.facebook.com/Chico.Forti.Libero/

 

Stefania Consiglia Troiano

Articolo presente in:
Capitanata · Dal Mondo · News

Commenti

  • Le solite idiozie.

    claudio giusti 08/09/2020 20:28 Rispondi

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