Venerdì 26 Aprile 2024

Dimissioni in massa nelle fila di Manfredonia in Azione: “I nostri occhi testimoni della peggiore politica”

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Ci piace immaginare una Politica ispirata a sani ideali e valori non negoziabili, ed essere in grado, attraverso questi stessi ideali fondati su solide basi etiche, di dare un senso al nostro agire e di
avere una prospettiva concreta del futuro del nostro Paese. Fare Politica nel significato essenziale di cosa si vuole “FARE”, far accadere le cose appunto, una Politica PER, non contro, per una visione condivisa di Società.

Ed è per questo che, con grande rammarico e delusione “LASCIAMO AZIONE. È stata una decisione difficile, sofferta, a lungo rinviata (oltre il necessario) ma da tempo motivata. Divergenze politiche inconciliabili e scorrettezze personali senza sosta sono bocconi amari che non accettiamo più inghiottire.

La nostra è una scelta POLITICA.

Un percorso, quello di Manfredonia In Azione (MIA), iniziato grazie alla testarda intuizione di 5 cittadini; ad oggi, se ne contano molti (uno dei pochi casi virtuosi in Puglia) tra militanti, attivisti e
volontari, uniti da un Patto d’Onestà, con cuisi è cercato di realizzare un progetto politico indirizzato alla rinascita della Città. L’impegno per il partito è stato fatto con grande convinzione e abnegazione, dal momento della sua nascita a Manfredonia, nel faticoso cammino delle Amministrative e fino al lungo “processo” che ha portato lo stesso a strutturarsi a vari livelli: Provinciale, Regionale e, infine, Nazionale. “Da soli, alle comunali, Azione Manfredonia ha raccolto la sfida, con coraggio, passione politica e competenza. Si sono misurati in una realtà complicata come quella della propria città. Hanno portato a casa un risultato di tutto rispetto (1.471 voti, il 5,13%). Un capitale umano e di consensi vitale per un partito nuovo ed in crescita. Ma, soprattutto, il loro impegno politico ha fatto conoscere, a tutto il territorio di Puglia e oltre, la levatura morale e politica della propria classe dirigente.” (Fabio Zecchino ex coordinatore regionale)

È come essere stati vincitori ma non idonei. In tutte le fasi che ci hanno condotto ai vari Congressi del partito, da quello Provinciale e Regionale, i nostri occhi increduli sono stati testimoni della peggiore politica, del rivoltante esercizio arbitrario (e interessato) del potere, del trionfo del narcisismo e dell’opportunismo, della vigliacchissima paura del confronto, del dispregio della democrazia. Nell’elezione del direttivo provinciale, dinamiche avulse ai riti democratici hanno condizionato ed inquinato tutto il procedimento congressuale, annullando sul nascere ogni possibilità di confronto e di competizione, ostacolando l’esercizio dell’elettorato passivo. Vedere in Azione lo scatenarsi di reazioni alla sua stessa ragione d’essere è stato come un pugno
nello stomaco; il nostro territorio è stato trasformato in un risico dove piazzare le proprie pedine. Abbiamo urlato, ci siamo ribellati, e per questo motivo il nostro direttivo cittadino tutto, è stato
pesantemente offeso, messo alla berlina ed emarginato per favorire le solite logiche di un feudo politico di pochi intimi. Ed ancora, e non ultimo, l’esclusione dell’unico delegato nazionale per le
votazioni al congresso nazionale è stata l’ultima, inopportuna bacchettata: se non sei con me sei contro di me.

Nulla di diverso è accaduto, nel territorio foggiano, anche nella sezione Under 30, dove, ancora una volta, come un tumore infiltrante che invade l’intero sistema democratico, avanza lo strapotere di chi, petto in fuori mostrando i galloni, decide che Manfredonia deve rimanere ai margini; le sue Menti Pensanti rischiano di rovinare la scena a chi deve essere messo in vetrina.

Ulteriore occasione di scandalo è stato il patrocinio di Azione alla lista “Capitanata al Centro” per l’elezione del Consiglio Provinciale. Una lista figlia di criteri oscuri, un’associazione di soggetti alieni, sovranisti e populisti, uniti ad Azione, da logiche pretestuose e tanto lontane dalla coerenza conservata durante l’intera campagna elettorale d’autunno. Nella nostra battaglia, siamo stati più
coerenti perfino del fondatore che, nella sua Roma, ha pensato bene di utilizzare una lista civica anziché il vessillo Azione, partito che porta(va) il suo nome! Abbiamo assistito alla gestione di interessi, a volte anche contraddittori, senza alcun rapporto con le esigenze del territorio, lontani dai temi che hanno invece condizionato, di fatto, le “nostre” scelte in campagna elettorale, dove i paletti messi non dovevano in nessun modo creare problemi alnascente progetto politico di Azione. Due pesi e due misure. Anche il nostro gruppo avrebbe potuto utilizzare una lista civica per avere le mani più libere, ma continuiamo ad intendere i partiti come motori propulsori della democrazia; tuttavia, Azione ci sembra stia già consumandosi dall’interno. La spinta democratica richiede cultura, discussione e competenza tecnica illuminata dalla visione politica. Un progetto politico si costruisce dalla base e non dall’alto. Il pragmatismo, il rifiuto dei dogmi ideologici, la necessità vitale di fondare l’agire politico sul buon senso e l’esperienza, sono il cuore della nostra identità.

La nostra identità è stata infangata da personaggi che se ne servono a giustificazione della propria esistenza politica; numerose richieste di confronto giunte dal direttivo manfredoniano all’ex
coordinatore provinciale sono state rifiutate. Per noi, essere liberi militanti di partito significa condividere la strada politica, essere ascoltati senza dovere chiedere “grazia”.

Per questo e per troppo altro, fintanto che l’interesse personale di pochi prevarrà sull’interesse comune, fintanto che non sarà ristabilito l’ordine democratico, il nostro futuro sarà lontano da
Azione. Manfredonia può e deve ambire a rivestire un ruolo cruciale all’interno del movimento civico dell’intera Capitanata. Devono tornare al centro le scelte locali, più forti delle imposizioni che, dall’alto, mortificano l’iniziativa locale e reso Azione un luogo desolato, arido di stimoli. Agire rettamente, MAI per protagonismo, MAI per egoismo; abbiamo una missione da compiere:
cambiare definitivamente la nostra Storia.

Gli iscritti:
1. Antonio De Michele
2. Pasquale Artuso
3. Gaetano Brigida
4. Fabio Gentile
5. Alberto Casucci
6. Giuseppe Totaro
7. Angelo Rinaldi
8. Giuseppe Merola
9. Libera Tostoni
10. Matteo De Vita
11. Teodoro Impagnatiello
12. Michele Salvemini
13. Rossana Conoscitore
14. Salvatore Gentile
15. Angela Fanizza
16. Romina Cannito
17. Cristina Castigliego
18. Antonella Salvemini
19. Leo Guerra
20. Sipontina De Leo
21. Michele Lo Russo
22. Enza Lombardi
23. Giuseppe Bisceglia
24. Michele Roberti
25. Raffaella Guerra
26. Ivano D’Ambrosio
27. Giuseppe Clemente
28. Marco Nasuto
29. Stefano Milonia
30. Leo Tomaiuolo
31. Nico Ciuffreda
32. Antonio Brigida
33. Grazia Pia Dragano
34. Giuseppe Guerra

Articolo presente in:
Comunicati · News · Politica

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