Mercoledì 8 Maggio 2024

Manfredonia città dei musei dimenticati

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IL WEEKEND museale di Ferragosto proclamato dalla Direzione regionale musei Puglia, ha riscosso notevole successo anche a Manfredonia e Siponto ove sono allocati rispettivamente il Museo Nazionale archeologico e il Parco archeologico. Il Direttore regionale musei di Puglia, Luca Mercuri, ha predisposto degli orari particolari che hanno consentito un considerevole afflusso di visitatori. «Nei giorni in cui è maggiore la presenza di turisti – annota Mercuri – non potevamo non promuovere la più ampia fruizione possibile dei nostri luoghi ove sono custoditi le memorie della nostra storia».

IN TANTISSIMI (500 al Museo; 300 al Parco) hanno pertanto approfittato del bell’invito e hanno volentieri varcato la soglia del castello svevo-angioino, anch’esso un reperto storico della città, che ospita il museo nazionale archeologico. Un impianto tra i più straordinari dell’archeologia non solo pugliese, istituito negli Anni sessanta del secolo scorso, dall’archeologo toscano Silvio Ferri, presso il castello manfredino donato per quella destinazione dal Comune allo Stato, grazie all’intuizione di un altro grande uomo di cultura nelle funzioni di assessore comunale, quale è stato Cristanziano Serricchio. I locali della fortezza opportunamente restaurati e attrezzati, custodiscono testimonianze che vanno dalla Preistoria all’età del Bronzo alla civiltà Daunia con in grande evidenza le singolari Stele Daunie, la più originale espressione culturale della civiltà daunia.

DI PARI importanza è il Parco archeologico di Siponto che si distende intorno alla basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto erede di quella paleocristiana il cui impianto gli giace accanto e sui cui resti il fantasista scenografo Tresoldi ha eretto, intessendo fili di ferro, quella che poteva essere l’architettura del tempio originario. Un Parco che attende di essere valorizzato riportando alla luce le numerose ed eccezionali vestigia della Siponto antica e medievale che giacciono sotto la coltre del tempo. Le sporadiche “incursioni” di scavo non danno tempi certi e tanto meno risultati apprezzabili. Ci sono dei progetti ma… campa cavallo.

MA NON solo il Museo e il Parco: Manfredonia ha numerose altre Case della memoria tanto che potrebbe bene essere annoverata come la “Città dei musei”, sol che le autorità preposte passate e presenti, avessero contezza di tanto patrimonio e si attivassero per quanto meno reclamizzarle. È sintomatico, ad esempio, come il sindaco della città nel fare il verso all’iniziativa della Direzione regionale musei Puglia per il Museo archeologico, non abbia fatto menzione alcuna degli altri musei cittadini a cominciare dal più recente aperto, il “Museo del Mare”, per continuare con il “Museo Diocesano”, il “Museo civico” in attesa di essere ampliato (c’è il progetto), il “Museo Etnografico” di Siponto, non ultimo il “Museo dei pomieri e della Croce rossa” dall’impianto straordinario unico non solo in Italia.

UNA SERIE di strutture museali di grande prestigio e appeal che rimangono relegati nell’ombra di una deplorevole smemoratezza. Ad organizzarli nell’ambito di un circuito cittadino di visite, ci sarebbe da attivare un movimento culturale e turistico con riflessi sull’occupazione, di impensabile portata. Anche questa una opportunità ignorata.

Michele Apollonio

 

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