Mercoledì 24 Aprile 2024

La Corte dei Conti bacchetta l’amministrazione Rotice

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Severa bacchettata della Corte dei conti per l’amministrazione comunale del sindaco Gianni Rotice per le numerose inadempienze alle disposizioni impartite dalla Magistratura contabile. «Il Comune, in occasione della trasmissione della relazione sul primo monitoraggio semestrale, al 30.06.2022 (pervenuta solo in data 14.11.2022, a seguito di sollecito di questa Sezione del 10.10.2022), non si atteneva alle

prescrizioni impartite» ha esplicitato l’Organo contabile nella deliberazione depositata il 16 dicembre 2022, che ha elencato minuziosamente le deficienze riscontrate nella documentazione inviata dall’assessorato al bilancio del Comune di Manfredonia. Un clamoroso smacco all’apparato contabile del comune di Manfredonia che comprova decisamente le tante carenze amministrative denunciate dalle opposizioni consiliari ma anche delle varie forze politiche cittadine, in tutto questo primo anno di governo della maggioranza a guida Rotice.

Per le motivazioni puntualmente rilevate ed evidenziate, la Corte dei conti, sezione regionale di controllo per la Puglia, «Dispone che il Comune di Manfredonia, in ottemperanza alle prescrizioni impartite con deliberazione n.185/2021/PRSP, provveda a: ricalcolare l’importo complessivo della massa passiva oggetto di ripiano decennale ex art. 243-bis, d.lgs. n. 267 del 2000, secondo le indicazioni fornite con la citata delibera (decurtando dall’importo di € 14.892.984,93 la quota da riaccertamento straordinario di € 590.030,79; aggiungendo l’importo di € 146.410,89 e tenendo conto delle ricadute, sul risultato di amministrazione 2018, parte disponibile, della sottostima del FAL riscontrata nell’esercizio 2017); inserire nell’obiettivo del primo anno del piano (2019), l’intero importo della quota da riaccertamento straordinario di € 590.030,79 non recuperata nell’esercizio 2018, giusta previsione di cui all’art. 4, comma 2, del d.m. 2 aprile 2015; ricompilare, conseguentemente, il cronoprogramma di recupero dell’intero disavanzo a decorrere dal 2019 (anno di approvazione del piano di riequilibrio), utilizzando le tabelle previste dalle linee guida per l’esame del piano di riequilibrio (Deliberazione n. 5/SEZAUT/2018/INPR), Sezione Seconda – Risanamento, par. n. 2 (Ripiano del disavanzo di amministrazione), relative al cronoprogramma di rientro dell’intero disavanzo oggetto di risanamento, distinto per singole voci; compilare il prospetto relativo alla verifica del ripiano delle componenti del disavanzo di cui al punto 13.10.3 del principio contabile applicato di cui all’allegato n. 4/1 al d.lgs. n. 118/2011, per il periodo 2019 – 2022, tenendo conto della sottostima del Fondo società partecipate riscontrata con riferimento all’esercizio 2019 (par. n. 15 della deliberazione n. 185/2021)».

Il termine assegnato per l’adempimento è il 15 gennaio 2023: data già trascorsa conosciuta solo in questi giorni. In qualche modo la rampogna coinvolge anche l’Organo di revisione presso il Comune di Manfredonia, invitato «a tener conto delle risultanze degli anzidetti prospetti, come ricompilati dall’Ente, in occasione della trasmissione della relazione sullo stato di attuazione del piano riequilibrio per il secondo semestre 2022 (da inviare – prescrive la CdC – entro la stessa data del 15 gennaio 2023)».

Gli interrogativi che anche questa incredibile situazione pone, pongono allarmanti prospettive per la tenuta del governo in carica a Palazzo San Domenico. I commenti dilaganti sono improntati a preoccupazione e stupore: in buona sostanza si trattava di rispondere a precise istruzioni. I responsabili di settore se ne sono scordati? Non hanno capito? O cosa?

  Michele Apollonio

 

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