Venerdì 19 Aprile 2024

No Energas _ La festa di San Lorenzo Majorano 2023

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Un momento di festa di comunità per riflettere, partecipare e far sentire la voce dei cittadini. Oggi Manfredonia festeggia il suo Santo Patrono, San Lorenzo Maiorano, rappresentato anche nello stemma del Comune. Un periodo particolare per la nostra città, ad un quadro generale internazionale di preoccupazione socio-economica, si aggiunge la questione Energas, il deposito costiero di Gpl più grande d’Europa sul quale pende il giudizio finale del Consiglio dei Ministri.
Le parole del nostro amato Vescovo, Padre Franco Moscone, sono di sostegno e coraggio in questa battaglia di democrazia per assicurare il miglior futuro possibile a Manfredonia, che ha scelto altri scenari di sviluppo. Con Padre Franco da tempo, ogni giorno ed in sinergia, affrontiamo battaglie comuni per affrontare e risolvere le numerose problematiche della città. Durante la celebrazione religiosa e la processione per le vie del centro storico abbiamo affidato le nostre accorate preghiere a San Lorenzo Maiorano, affinchè rafforzi la benevola protezione sulla città e sui sipontini, anche quei concittadini definiti “invisibili” che vivono in condizione disumane sulla “Pista” di Borgo Mezzanone.
Ecco i principali passaggi dell’omelia del Vescovo Moscone.
“…Da ormai più di sedici secoli la nostra amata e bella città ci Manfredonia, in precedenza Siponto, non smette di far memoria del suo santo vescovo e concittadino Lorenzo Maiorano, che riconosce testimone-martire della fede e fondatore delle basi della vita cittadina e sociale in questo territorio meraviglioso per bellezza naturale e tradizione culturale. E’ a San Lorenzo che si deve, tra il V e VI secolo, la diffusione del cristianesimo sul Gargano, le testimone delle apparizioni dell’Arcangelo Michele, e la ferma difesa della città contro l’assalto del re Totila e delle orde barbariche…”;
“…Il nostro Patrono in un affresco, che si trova a Michaelsberg vicino Monaco in Germania, è raffigurato davanti alla porta della città di Siponto con le mani oranti, per custodirla e difenderla da vero padre…”;
“…Mi chiedo se sulla bilancia di un possibile sviluppo economico, che promette posti di lavoro, difficili da computare, e di sicuro esigui, a motivo del trattarsi di una semplice posizione di stoccaggio di GPL, valga la pena compromettere ancora una volta l’equilibrio di un delicato ecosistema, già largamente provato, mettendo a rischio sia la salute di un’intera popolazione, sia il mantenimento di numerosi lavori esistenti e che stanno funzionando in altri settori, dall’agricoltura, alla pesca e al turismo. Un’industrializzazione sana non può porsi né in concorrenza, né in alternativa ai settori del primario e terziario mettendoli a rischio! A tali dubbi vanno aggiunte domande serie circa le future generazioni: che tipo di impatto avrà un tale impianto sul territorio e sul suo mantenimento e sviluppo? Quanta possibilità di futuro sostenibile è realmente presente in una scelta imprenditoriale di questo tipo? Manfredonia non può dimenticare il suo recente passato industriale di cui porta ancora evidenti e indelebili ferite causate da un inquinamento devastante che, in nome di un progresso economico abortito, ha diffuso malattie le cui conseguenze si continuano a pagare oggi senza sapere ancora per quanto tempo…” ;
“…Di fronte a iniziative imprenditoriali e progetti industriali che toccano in modo profondo e condizionante il territorio, che rischiano di modificare l’eco-sistema e pesare sulle generazioni a venire, è necessario un dialogo trasparente con la popolazione interessata oggi, ma anche con l’occhio a quella che verrà dopo di noi. Al n. 183 della Laudato Si’ il Papa afferma: “E’ sempre necessario acquisire consenso tra i vari attori sociali, che possono apportare diverse prospettive, soluzioni e alternative. Ma nel dibattito devono avere un posto privilegiato gli abitanti del luogo, i quali si interrogano su ciò che vogliono per sé e per i propri figli, e possono tenere in considerazione le finalità che trascendono l’interesse economico immediato. Bisogna abbandonare l’idea di interventi sull’ambiente, per dar luogo a politiche pensate e dibattute da tutte le parti interessate”. E la prima parte interessata è la città di Manfredonia con i suoi cittadini di oggi e soprattutto di domani: è dalle decisioni di oggi che ci giochiamo il futuro, per altro già molto compromesso! Allora ci dobbiamo augure ed impegnare perché le scelte che si compiono siano il più possibile ragionate e partecipate: per questo bisogna ripartire dal parere espresso dalla cittadinanza attraverso il referendum popolare che, nel novembre 2016, ha manifestato il proprio no con una maggioranza schiacciante superiore al 90 %. Andrebbe almeno riproposta, con una nuova consultazione, la partecipazione pubblica, dopo aver evidenziato lo stato della questione alla luce delle nuove conoscenze scientifico tecniche emerse ultimamente (visto che il progetto è vecchio di 25 anni). Siamo in un paese democratico e la Costituzione all’articolo 1 afferma che “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Credo sia opportuno, oltre che corretto, ascoltare la voce di tutta la società civile, delle Istituzioni, Associazioni e Imprese locali attraverso gli strumenti che queste hanno per esprimersi in modo autorevole e responsabile: la voce del popolo non può essere disattesa…”.
Il Sindaco
Ing. Gianni Rotice
Articolo presente in:
Comunicati · News

Commenti

  • Incredibile come certi sacerdoti, certi canonici, si presentano o meno alle processioni in base all’aria che tira, ai parroci in carica…
    Questa è l’immagine di una Chiesa molto divisa, molto poco esemplare.

    Cattolico 08/02/2023 14:53 Rispondi

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