Sabato 27 Aprile 2024

Un libro di storia garganica che fa riflettere

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«UN LAVORO lungimirante e intelligente che racconta le tracce della memoria di quanto si è fatto a San Matteo negli ultimi secoli di presenza francescana, le motivazioni per cui si è scelto di operare così e non altrimenti»: così padre Stefano De Luca, guardiano e bibliotecario del convento San Matteo, nel cuore del Gargano di San Marco in Lamis, nell’introdurre la presentazione dell’ultima opera di padre Mario Villani da San Marco in Lamis, “Il convento di San Matteo sul Gargano e il territorio – Un rapporto secolare” (Andrea Pacilli editore, pag, 320, 20euro) tenutasi nell’auditorium “P. Soccio” della Biblioteca comunale di San Marco in Lamis gremito di estimatori di padre Mario arrivati anche da fuori.

UN PODEROSO volume carico di eventi determinati dagli usi e costumi di popoli che hanno avuto in quel convento un sicuro punto di riferimento. Il racconto analitico di una umanità complessa e in movimento che cerca di indagare e spiegare situazioni spesso impenetrabili. «La storia è vita della memoria, perciò è la memoria che è maestra di vita, perché la memoria è il terreno in cui fiorisce il racconto, la narrazione della storia», chiosa padre Stefano. E di quella memoria, di quella storia, padre Mario è stato testimone dinamico, fertile e severo, per oltre cinquant’anni nelle funzioni di direttore della Biblioteca di San Matteo. Per avere contezza della mole di lavoro non solo quantitativo, ma soprattutto qualitativo, basterebbe dare una occhiata alla crescita del patrimonio bibliografico: gli iniziali 250 volumi all’atto della costituzione della Biblioteca nel 1905, sono diventati oltre duecentomila di cui schedati 5.700 antichi, 52.360 moderni. Grazie alla lungimiranza di padre Mario – ha evidenziato padre Stefano – la Biblioteca francescana è stata riconosciuta dal Ministero “Biblioteca di eccezionale interesse culturale”. Un presidio della memoria in progress.

«PUNTO di riferimento per il mondo monastico non solo pugliese, e fonte di ricerca per le Università italiane» ha rilevato Renzo Infante, professore emerito dell’Università di Foggia di Storia del Cristianesimo, filologia e esegesi del Nuovo Testamento. E il sindaco Michele Merla: «C’era bisogno di un libro che racconta, direi dal vivo, la storia del nostro territorio, della nostra gente. È da proporlo nelle scuole».

DAL CANTO suo padre Mario nell’annunciare il secondo volume dall’ermetico titolo “I mille volti delle cultura”, è stato alquanto critico sul come la storia sia poco considerata: «oggi sapere qualcosa è quasi un delitto: l’ignoranza – affonda – non è più un dato di fatto legato a certi fenomeni sociali, ma è diventato un valore in sé stesso, per cui, paradossalmente, se uno non è ignorante non fa neanche carriera. La Storia è un argomento da tenere lontano. Non so perché – riflette – ma si ha paura della Storia. Si ha paura perché ci mette sotto accusa e soprattutto perché la tendenza attuale è quella di voler superare i limiti precedenti che a volte sono reali, altre volte sono invece supposti. Si teme la Storia perché fa vedere – spiega – che certi progetti sono sbagliati e che il futuro poggia sulle cose positive».

I VARI interventi moderati da Raffaele Fino, di Angelo Ciavarella per la “Fondazione “P. e A. Soccio”, Giuseppe Soccio per l’associazione “QualeSammarco” e Luigi La porta per il Lions Club Satellite, hanno tratteggiato il gran lavoro svolto da padre Mario Villani a servizio del convento di San Matteo e dunque della comunità garganica.

Michele Apollonio

 

 

 

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