Domenica 28 Aprile 2024

Valente: “Piano Sociale di Zona, tra il dire e il fare, ci sono di mezzo 5 milioni e mezzo di euro non utilizzati e la difficoltà di ascoltare il disagio”

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Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale ho votato favorevolmente il Piano Sociale di Zona 2022-2024, poiché indubbiamente è uno strumento importante per promuovere il benessere sociale del nostro territorio. Tuttavia, avendo letto con attenzione il documento, ho notato alcune criticità nel modo in cui viene attuato dagli uffici dei Servizi Sociali di Manfredonia.

In particolare, mi ha colpito il fatto che per il precedente Piano di Zona siano rimasti inutilizzati 5 milioni e mezzo di euro, di cui quasi un milione proveniente dal fondo nazionale povertà. Questo è inaccettabile, considerando che ci sono molte persone bisognose a Manfredonia che avrebbero potuto beneficiare di questi fondi.  È evidente che c’è una disconnessione tra gli uffici che lavorano per reperire finanziamenti e la loro capacità di erogarli. È come se in un ospedale tutto il personale venisse impiegato per ricevere fondi e nel frattempo i pazienti morissero.

Inoltre, dal documento si apprende che c’è difficoltà nel monitoraggio dei servizi erogati e “scarsissima capacità di informare il territorio”. Come possiamo raggiungere degli obiettivi se i cittadini non sanno nemmeno come fare ad usufruire dei bonus e degli aiuti? E com’è possibile che una volta dati in gestione, i servizi non vengano monitorati?

Il piano cita le strutture autorizzate dal Comune. Ma chi si preoccupa di verificare queste strutture? Viene in mente la casa di riposo Anna Rizzi, dove il commissario è stato costretto a prendere una decisione ‘forte’ annunciandone la chiusura a fine maggio dopo anni di problematiche irrisolte. C’è qualcuno che si è occupato da parte del Comune di vigilare evitando di arrivare a questo punto?

Nel piano si legge che “resta doveroso ricordare che è presente a Manfredonia un centro di riabilitazione sanitario Cesarano che risponde ai bisogni dei cittadini”. Tuttavia il Cesarano non ha logopedisti e psicomotricisti per i bambini, con numerose famiglie in seria difficoltà. C’è qualcuno che di questo parla con la ASL?

Inoltre, i servizi per l’integrazione scolastica non sono adeguati per i numerosi alunni con disturbi comportamentali ed autismo.

E ancora. Il Piano Sociale di Zona sottolinea l’importanza dell’accoglienza e dell’inclusione delle persone LGBTIQ+, e poi in netta contraddizione con ciò l’amministrazione comunale concede il patrocinio ad un evento in cui si parla di ‘rischio di colonizzazione ideologica’ per l’introduzione delle carriere alias nelle scuole.

Infine, di Borgo Mezzanone se ne parla solo per il finanziamento di oltre 50 milioni di euro per gli alloggi  e per il punto di ascolto per i migranti. Ma questi alloggi serviranno davvero a qualcuno? Saranno utilizzati? È stata sentita la comunità? A tal proposito, è evidente che la comunità di Mezzanone sia stata dimenticata.

Mi dispiace per chi ha in aula consiliare ha dichiarato che con le mie osservazioni ho rovinato il clima di festa, ma essendo il piano riferito al triennio 2022-2024 ed essendo ormai nel 2023, non si può parlare solo di programmazione, ma è necessario capire cosa si sta già facendo.

Come Consigliera comunale chiedo che i Servizi Sociali tornino ad occuparsi degli utenti e m’impegnerò affinché ciò che è stato scritto nel Piano Sociale di Zona venga anche attuato.

Maria Teresa Valente

Capogruppo Consiliare CON Manfredonia

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