Sabato 27 Aprile 2024

Il polder di Siponto e il sindaco Rotice

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I POLDER di Siponto, ovvero le terre bonificate delle paludi sipontine, sono balzate alla ribalta della cronaca per via del coinvolgimento di nomi eccellenti istituzionali in questioni di abusivismo. Su quell’ampio territorio ai margini della borgata di Siponto, sono stati apposti numerosi vincoli: paesaggisti, idrici, archeologici. Vincoli che tuttavia non hanno impedito che venissero costruite diverse decine di vere e proprie ville. Una situazione ben nota da anni tant’è che su quelle costruzioni abusive sono state emesse ordinanze di demolizione che non sono state mai eseguite: le costruzioni hanno continuato a proliferare.

A SCOPERCHIARE quel vaso di Pandora è stata la vicenda di una assessora della giunta del sindaco Gianni Rotice “pescata” da una trasmissione televisiva nazionale, in una di quelle vilette sparse in quell’area “proibita”. Un caso che fece grande scalpore anche sul piano politico e conclusasi con le dimissioni dell’assessora peraltro chiamata dal sindaco a quel ruolo un paio di settimane prima. Ma ad essere risucchiato nel gran calderone delle polemiche legate agli abusivismi di Siponto, è stato lo stesso sindaco Rotice beneficiario, per eredità paterna, di una villa costruita in uno dei lotti del polder di Siponto. Si è così attivata una lunga e per tanti aspetti penosa diatriba politica-legale su quella villa abusiva come tutte le altre, con continue rivelazioni che hanno posto la questione su un piano essenzialmente politico-amministrativo.

L’ULTIMA, in ordine di tempo, “novità” sul caso, è venuta fuori in consiglio comunale allorquando la consigliera di opposizione Maria Teresa Valente ha fatto riferimento ad una  determina emessa dal dirigente del settore urbanistico comunale il 30.12.2022 con la quale si affida, con relativo “contributo di 12.500 euro, l’incarico professionale di supporto al dirigente del VI settore per l’espletamento delle attività istruttorie inerenti alla annosa questione del demanio delle paludi sipontine, alla ingegnera Elisabetta Santoro moglie del nipote del sindaco Rotice che già segue il caso della villa di Siponto.

«CHIEDIAMO come Gruppo Movimento 5 Stelle con estrema urgenza, la immediata revoca dell’incarico per una evidente e imbarazzante incompatibilità» hanno scritto in una nota Raffaele Fatone e Gianluca Totaro, consiglieri comunali “5Stelle”. «Ribadendo come sempre l’importanza e il rispetto della legge in materia di incarichi» i due esponenti stellati non mancano di evidenziare di essere «rimasti basiti dalla leggerezza con la quale il sindaco Rotice gestisca queste situazioni così delicate».

SENZA mezze misure l’intervento della consigliera Valente che contestando l’urgenza con la quale è stato conferito l’incarico a fronte di un bando della Regione Puglia del 2018, ha rilevato: «Sindaco si rende conto del gravissimo conflitto di interessi che emerge quando si assegna un incarico di importanza cruciale alla moglie di chi ha presentato la domanda per suo conto? Al di là delle leggi e delle norme – ha aggiunto – è fondamentale riflettere sui risvolti etici di una vicenda divenuta ormai paradossale». Che pertanto andrebbe rigorosamente vagliata e valutata tenendo presente il prestigio del consesso amministrativo della città sempre più allo sbando.

  Michele Apollonio

 

 

 

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