Sabato 27 Aprile 2024

Le confessioni tardive della consigliera Delle Rose

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«Mancanza dell’affermazione dei valori, della condivisone di obiettivi e azioni»

 

LA NOTA porta la firma di Sara Delle Rose, capogruppo “Io voto Gianni”, una delle liste della costellazione che regge il sindaco Gianni Rotice, ma non si capisce se parla a titolo personale o è una esternazione di parte maggioranza. In ogni caso va dato atto alla consigliera comunale Delle Rose di aprire uno spiraglio sul teatrino che si muove dietro le quinte della ribalta sulla quale si muovono i vari personaggi di una tragicommedia comunale che ha per trama il governo di una città che non riesce a decollare e che pertanto continua ad andare alla deriva.

«PARLERO’ con sincerità e franchezza» irrompe sulla scena la Sara che da questa storia ingarbugliata amministrativa ha subito ripercussioni negative sulla propria attività professionale. «La caotica situazione politica nella quale ci troviamo – osserva – ha come principale responsabile la mancanza dell’affermazione di valori quale la condivisione degli obiettivi e delle azioni strategiche per realizzarli. All’amministrazione è mancata – confessa – l’esperienza e come un governo giovane ci siamo trovati a far fronte a tanti impegni senza poter decidere, con responsabilità e cognizione, come affrontarli. Siamo così diventati ostaggio di una burocrazia opprimente, per l’assottigliarsi della forza lavoro e, non poche volte, per l’assoluta mancanza di collaborazione».

IN BUONA sostanza una clamorosa conferma dei continui rilievi avanzati dalla opposizione e che certificano il fallimento di questi quasi due anni di attività amministrativa. La consigliera Delle Rose cerca di guardare avanti e ammette di «doverci confrontare con una sfida ancor più ardua di quella che si presentava, i primi giorni, dopo le elezioni». Propone di «recuperare il rapporto civile con la nostra comunità, che ci vede sempre più distanti» di «affermare i valori dell’etica sociale e della morale politica». Si affida «al buon senso per ricomporre tutti insieme il quadro amministrativo e politico, oggi ancora indefinito. Non è più tempo – afferma – di atti di fede ma di scelte condivise». Eppertanto invita ad affrontare «la grave crisi della maggioranza che ha scosso profondamente la nostra esperienza amministrativa, tenendo fede e rispetto delle posizioni di ognuno». E infine il richiamo «alla richiesta di novità, di responsabilità, di professionalità, di affidabilità: diversamente ognuno dovrà assumersi la responsabilità della propria scelta».

UNA IMPRESA assai ardua e complicata da raddrizzare tenuto conto dell’impianto di fondo squinternato così come testimoniato dalla consigliera di maggioranza, del clan messo insieme da Rotice per supportare, è l’accusa strisciante, la frenesia di potere “ad usum delphini”. Un “circolo” esclusivo per essere ammessi al quale occorre “non” avere particolari qualità ovvero avere quelle specifiche per farne parte. Le ormai numerose defenestrazioni dalla giunta – si fa notare – sono emblematiche di un ordine ben definito. E i new entry dovranno passare severi esami che a quanto pare sono piuttosto laboriosi. C’è da riempire due caselle dell’esecutivo che subirebbe anche un rimpasto di deleghe. Non c’è fretta: l’amministrazione anche se zoppicante sopravvive, la città può attendere.

  Michele Apollonio

 

 

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