“Quelle storie sono anche le mie, grazie Domenico”. È questo uno dei più bei complimenti che un cantautore può ricevere: in una canzone spesso puoi ritrovarti o puoi anche cercarti.
Sabato sera, sono stati in tanti che hanno riempito gli spazi messi a disposizione dal Centro Sociale “Rita Levi Montalcini” a Manfredonia.
Un sold out, ieri sera, con molti rimasti in piedi.
Le storie cantate sono storie che il cantautore ha incrociato nel suo lavoro. Hanno un nome e cognome e dietro quei nomi, ci sono storie di uomini e donne.
Circa due ore di canzoni, intervallate da aneddoti e riflessioni, per raccontare non solo il dramma e la miseria di tante persone, ma anche per raccontare di quella speranza, di quei sogni che quando tornato a vivere cambiano quello che sembra essere il destino.
“Stasera canta Domenico la Marca– scrive sui sociale Giovanni Grumo “Io e mia moglie , come da volantino, ci presentiamo in sede , ad orario preciso cioè 18 e 30 come da locandina. Ma, entrati nel locale, oltre a vedere Domenico, ci accorgiamo che siamo in compagnia di gente di una certa età, con tanta esperienza e tanta voglia di andare avanti. Le canzoni di Domenico, parlano di vita vissuta come oro rosso, che parlano di gente di terre lontane che con i loro sacrifici sui campi ci fanno arrivare, a tavola , il sugo pronto, o di badanti che provengono dall’ Ucraina che portano sulle loro spalle, sacrifici . E fare le badanti, non è facile, perché oggi , quando si tratti dei genitori, non si vede l’ ora di scrollarsi addosso, perché hanno malattie che ci danno fastidi. Le sue canzoni parlano del nostro passato ma anche del presente. Ma quando giunge la canzone di We Paskà, c’è la vita che scorre e raggiunge tutti i neuroni che fanno arrivare la dopamina in tutti i pori”.
