Martedì 30 Aprile 2024

Leandro Romani un santacrocese, diventato sipontino!

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Leandro Romani è stato il portiere di quella formazione (1966-67) che rimane nell’immaginario collettivo come una delle più belle squadre di calcio della storia del football locale; e l’impresa di quegli undici è memorabile per aver sconfitto gli eterni rivali del Cerignola, dopo la beffa del 1952-53 ed approdare in IV serie. Quei ragazzi assurgono al rango di eroi, e come eroi sono osannati e adulati dalla tifoseria che sogna il grande calcio in terra sipontina. Leandro Romani era un sipontino di adozione, uno di quei calciatori che a Manfredonia ha trovato l’anima gemella: la signora Raffaella Fiale che gli ha dato tre figli, Alba, Mirko e Cristiano. Romani era toscano, nato a San Pietro in Vico (LU) il 26 aprile 1944. Fisico possente, alto 1,83, iniziò a cimentarsi con il gioco del calcio dapprima nell’Edera di Lucca e poi nel Cuoiopelli di Santa Croce sull’Arno in provincia di Pisa (una delle poche società calcistiche italiane che con il proprio nome identificava la principale attività industriale della città di origine). Il suo esordio nel calcio avviene quasi per caso, con gli osservatori “santacrocesi” che lo videro “volare” tra un palo e l’altro. Lascia così il lavoro di famiglia ed intraprende la carriera di estremo difensore. Un suo allenatore è Carlo Visentin (antesignano in Italia della cosiddetta “difesa in linea”), detto il “mago di Gorizia” anch’egli portiere ed ex trainer del Manfredonia, che lo reputa adatto al ruolo di ultimo baluardo della retroguardia. Acquisisce consensi e viene notato successivamente da Benedetto Del Re, che lo vuole nella stagione 1966-67 con i biancoazzurri del golfo. Da qui inizia la seconda parte della carriera di Romani: un’annata eccellente quella del torneo di I Categoria 1966-67, ma successivamente un infortunio e qualche presenza in Serie D, gli procurano l’addio prematuro al calcio assorbito in pieno dal lavoro come dipendente dell’Eni. Leandro Romani ha militato nella rappresentativa pugliese nel torneo delle regioni e con quella del Girone A, durante il campionato 1966-67. Ha collezionato con il Manfredonia solo 25 presenze e 17 gol subiti, ma è rimasto nel cuore di tutti per essere stata davvero “una bella e brava persona”.

Giovanni Ognissanti

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